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Fecondazione eterologa, approvata dalla Giunta regionale la delibera che definisce modalità di erogazione e criteri di autorizzazione per le strutture sanitarie

genitori-figliLe linee guida regionali sulla fecondazione eterologa sono operative.
La Giunta regionale ha adottato oggi, con la delibera n. 1487/2014, il documento presentato la settimana scorsa dall’assessore alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti.
“Abbiamo mantenuto l’impegno preso a metà agosto – osserva Lusenti – quando sostenevamo che su un tema così delicato era necessario intervenire subito entro i primi di settembre, per rendere esigibile pienamente e in modo omogeneo un diritto riconosciuto da una sentenza della Corte Costituzionale. Quell’impegno è stato rispettato: il 4 settembre le Regioni hanno condiviso e approvato gli indirizzi operativi, e ora la Giunta ha adottato la delibera regionale”.
La delibera definisce le modalità di erogazione delle prestazioni assistenziali per la fecondazione eterologa e i criteri di autorizzazione delle strutture sanitarie regionali, recependo così il documento con gli indirizzi operativi approvato dalla Conferenza delle Regioni a inizio settembre.
Per la fecondazione eterologa, come per l’omologa, le prestazioni sono a carico del Servizio sanitario regionale con il limite massimo di 43 anni per le donne riceventi e un numero massimo di tre cicli da effettuare nelle strutture pubbliche.
La compartecipazione alla spesa (ticket) del cittadino è prevista solo per gli esami diagnostici e di valutazione dell’idoneità della coppia, precedenti all’avvio dell’iter. Gratuita e volontaria è la donazione, così come gli esami e i controlli che devono effettuare donatori e donatrici. I donatori maschi devono avere un’età tra i 18 e i 40 anni, le donatrici tra i 20 e i 35 anni.
In Emilia-Romagna sono 21 i centri autorizzati (10 pubblici e 11 privati) per le tecniche di procreazione medicalmente assistita (pma). Tutte le strutture che eseguono procedure di pma possono già accogliere le coppie per avviare il percorso di fecondazione.

La delibera regionale su Saluter – Portale del Servizio Sanitario regionale

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