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Nei giorni scorsi l’incontro sul tema del cosiddetto Sismabonus

Federazione Confindustria Ceramica e Laterizi ha organizzato nei giorni scorsi un incontro con l’obiettivo di illustrare gli aspetti finanziari e tecnici del cosiddetto Sismabonus, che la Legge di Stabilità 2017 ha esteso agli edifici industriali e prorogato per cinque anni (dal 2017 al 2021), riconoscendo detrazioni di imposta maggiorate per le spese sugli interventi antisismici dei fabbricati per attività produttive. La misura è pienamente operativa a seguito della pubblicazione delle Linee Guida del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che fissano i criteri di “Classificazione del rischio sismico delle costruzioni”- D.M. 28 febbraio 2017.

 

Nel corso del seminario, tre esperti hanno analizzato gli argomenti di specifica competenza.

Marcello Calò (Confindustria Ceramica) ha affrontato i temi che gravitano attorno al meccanismo di agevolazione fiscale introdotto dalla Legge di Stabilità 2017, dettagliando su ambito, durata, entità, interazioni con gli ammortamenti. Un’introduzione sull’impianto contabile amministrativo degli interventi antisismici e un esempio di capitalizzazione della manutenzione straordinaria hanno preceduto l’approfondimento sulla disciplina del Sismabonus, una simulazione riferita sia alla detrazione precedente, in vigore fino al 31 dicembre 2016, sia all’attuale potenziata e attiva dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, mentre una dimostrazione pratica è stato calcolato il risparmio d’imposta correlato ad un ipotetico intervento antisismico.

Stefano Curli (progettista, libero professionista) ha preliminarmente richiamato i concetti di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione che caratterizzano il rischio sismico ed inquadrato l’evoluzione normativa nazionale in materia di costruzioni in zona sismica. Ha ricordato gli effetti subiti dal terremo del 2012 in Emilia e le relative carenze realizzative riscontrate, mostrando le analisi delle ricadute socio/economiche ed esempi di interventi di miglioramento post-sisma su capannoni prefabbricati. Sono state quindi presentate le Linee Guida che consentono di attribuire ad un edificio una determinata Classe di Rischio Sismico, da A+ a G, mediante parametri che tengono conto sia della sicurezza sia di fattori economici. Grazie a diverse applicazioni pratiche su fabbricati industriali è stato possibile comprendere la procedura di individuazione della Classe di Rischio pre e post intervento e come valutare i corrispondenti costi.

Alfonsina Di Fusco (ANDIL) ha esposto un focus sulle tamponature antisismiche in laterizio. A partire dalla definizione di tamponature in muratura e della loro destinazioni d’uso, è stato evidenziato il differente  comportamento  delle  strutture,  a seconda  ci si riferisca a quelle tipiche di edifici residenziali piuttosto che di fabbricati industriali o commerciali con grandi luci ed elevate altezze. Sono state esposte le prerogative delle pareti “alte”  con riferimento al progetto di ricerca europeo DISWALL che ha visto lo sviluppo di murature armate finalizzate all’impiego proprio in complessi industriali. Una panoramica sull’indicazioni normative, nazionali e estere, è stata illustrata, commentando anche le novità inserite nelle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, oggi, al vaglio della Commissione Europea. Infine, sono stati mostrati i sistemi innovativi di “tamponatura in muratura antisimica” ideati, validati e brevettati nell’ambito del progetto di ricerca europeo INSYSME.

 

Le 3 relazioni sono disponibili in homepage del sito www.andil.it e sul sito www.confindustriaceramica.it

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