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Guastalla: ristretto per rapina, minore evade per un’ora di “svago”: il giudice gli revoca i domiciliari

Condannato a 7 mesi e 28 giorni di reclusione per rapina aveva ottenuto dal competente Tribunale per i minorenni – Sezione di Sorveglianza – la possibilità di scontare la pena in regime di arresti domiciliari presso l’abitazione dei genitori, ubicata in un comune della bassa reggiana, con il divieto di uscire di casa senza autorizzazione che beneficiava dal 4 gennaio scorso. Il pomeriggio dell’8 febbraio i carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Guastalla, durante i rituali controlli, hanno accertato l’uscita arbitraria del minore assentatosi un oretta da casa probabilmente per uscire con gli amici.

Configurandosi, nella condotta del minore, il reato di evasione, i militari segnalavano l’accaduto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna. Il competente Tribunale al riguardo condividendo con le richiesta della Procura revocava al 17enne gli arresti domiciliari disponendo il proseguo dell’espiazione della pena presso il centro di prima accoglienza per minorenni di Bologna dove il 17enne veniva condotto dai carabinieri della stazione di Guastalla che eseguivano il provvedimento. La condanna in premessa che il minore deve scontare si riferisce a fatti avvenuti nel 2015 nella città di Genova. Era il 19 ottobre del 2015 quando l’allora 15enne faceva ingrasso all’interno di un supermercato del capoluogo ligure ed approfittando di un momento di distrazione della cassiera, impegnata a riordinare gli scaffali, si avvicinava alla cassa che apriva asportandone il danaro contenuto, ammontante ad 800 euro.

La cassiera tuttavia accortasi del furto riusciva a bloccare il minore che per tutta risposta usava violenza sulla donna che spingeva a terra venendo poi fermato dai carabinieri nel frattempo allertati. Il 15enne veniva arrestato per rapina. Quindi l’iter processuale con la condanna a 7 mesi e 28 giorni che, divenuta definitiva, otteneva di scontare in regime di arresti domiciliari presso l’abitazione dei genitori nella bassa reggiana. Beneficio che tuttavia il minore ha violato circostanza per la quale è stato condotto dai carabinieri nel centro di prima accoglienza per minorenni su disposizione del competente giudice minorile che gli revocava il beneficio.

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