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“Operazione Branco”, la Polizia di Reggio arresta tre giovani: i dettagli

Sono almeno sei le rapine attribuite al branco composto da 5-8 ragazzi, anche minorenni, che rapinavano altri giovanissimi a Reggio Emilia. Tre sono stati arrestati dagli uomini della Questura. Il modus operandi era sempre lo stesso: il gruppo si coagulava intorno ad una preda, alcuni fungevano da pali ed altri, invece, aggredivano, dapprima verbalmente, e poi, fisicamente, le vittime.

Gli arrestati sono M.R., albanese, classe 1999, considerato il “capo-branco”, F.S.D., romeno, classe 1998, destinatari della custodia cautelare in carcere e A.P. moldavo, classe 1999, destinatario della misura degli arresti domiciliari. Ai tre sono contestate cinque rapine:

  • settembre 2017 – all’interno di un Centro Commerciale: ogni sabato M.R., con minacce continue costringeva un quindicenne a consegnargli dei soldi minacciandolo che avrebbe chiamato i suoi amici e gliela “avrebbe fatta pagare”. I fatti sono proseguiti sino al 28 aprile 2018 quando la giovane vittima ha avuto finalmente il coraggio per denunciare queste continue violenze. Il ragazzino aveva smesso di recarsi al Centro Commerciale per la paura di incontrare i suoi rapinatori.
  • 3 gennaio 2018 – viale Allegri: M.R. assieme a F.S.D. ed altri soggetti, individuavano come vittime due ragazzini minorenni e, dopo averli bloccati per i polsi e messi spalle al muro, gli sottraggono il telefono cellulare e il portafogli. Uno dei due ragazzini per lo shock subito non voleva più andare a scuola, temendo di incontrare i suoi aggressori. Il suo rendimento scolastico ha subito un forte calo a causa del suo stato psicologico dovuto alla continua preoccupazione e stress emotivo.
  • 23 aprile 2018 – parco del Popolo: M.R.I insieme ad altri soggetti utilizza un coltello per compiere l’ennesima rapina. Le vittime sono due diciassettenni che si vedono puntate il coltello al mento e al petto affinché consegnino tutto quello che hanno.
  • maggio 2018 – via Makallé: in azione M.R. e A.P. La vittima, diciassettenne, viene bloccata in un primo momento in via Makallé ma riesce a divincolarsi e cerca di raggiungere un luogo più sicuro dove viene gettata in terra e colpita con calci e schiaffi. La vittima si rialzava e fugge, pensando fosse finita, ma veniva raggiunta nuovamente dai due aggressori che insieme ad un terzo ragazzo riescono ad impossessarsi del suo portafogli e dei suoi effetti personali.

Al gruppo è ascrivibile anche una rapina consumata lo scorso 28 maggio. In quel caso, grazie alle indagini in corso, la Squadra Mobile traeva in arresto tre soggetti, di cui due minorenni, tutti appartenenti al gruppo monitorato. Il gruppo poteva contare anche su un esperto informatico in grado di “craccare” i telefoni rapinati. Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto il documento di identità di uno dei minori rapinati. Le indagini sul gruppo hanno consentito di scoprire episodi criminali mai denunciati dalle vittime ed è forte il sospetto che possano aver consumato altri delitti.

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