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Un percorso di Citizen Science per monitorare la qualità dell’aria a Bologna

Coinvolgere i cittadini bolognesi nel monitoraggio della qualità dell’aria con un percorso di citizen science (e una serie di sensori low-cost). È la proposta che arriva dal team di iSCAPE, progetto europeo di ricerca pensato per migliorare il controllo dell’inquinamento atmosferico e delle emissioni di CO2 nei contesti urbani.

Due appuntamenti – il primo il 15 novembre e il secondo il 10 dicembre – per un esperimento collettivo lungo tre settimane. A chi vorrà partecipare sarà consegnato un Citizen Kit: un piccolo sensore a basso costo capace di raccogliere dati sulla qualità dell’aria (in particolare quelli sul particolato atmosferico) e le principali condizioni meteo-climatiche (temperatura, umidità, luce e rumore). Informazioni che, dopo essere state analizzate dal team di iSCAPE, verranno presentate dagli stessi cittadini che avranno contribuito a raccoglierle. La partecipazione è gratuita (è sufficiente iscriversi online): entrambi i workshop si svolgeranno a partire dalle 14,30 al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Bologna (Viale Berti Pichat, 6/2 – Bologna).

IL PROGETTO iSCAPE A BOLOGNA

La città di Bologna è uno dei sei centri urbani europei che ospita un Living Lab del progetto iSCAPE (insieme a Dublino in Irlanda, Bottrop in Germania, Guildford nel Regno Unito, Hasselt in Belgio e Vantaa in Finlandia): la città stessa diventa così laboratorio di ricerca su cui sperimentare soluzioni innovative per l’analisi e il monitoraggio dell’aria.

L’Università di Bologna e Arpae – entrambi partner del progetto – sono al lavoro in particolare su due campagne sperimentali: una dedicata al ruolo degli alberi come “sistema di controllo passivo” in grado di migliorare il confort termico ed avere impatti sulla qualità dell’aria nell’ambiente urbano e una pensata invece per valutare l’efficacia delle vernici fotocatalitiche applicate agli edifici.

Per studiare il ruolo degli alberi nel migliorare la qualità dell’aria, i ricercatori hanno preso in considerazione due strade cittadine con volumi di traffico simili ma diversa presenza di vegetazione: via Marconi e via Laura Bassi Veratti. Lungo le due strade sono stati installati laboratori mobili di Arpae attrezzati per il monitoraggio delle concentrazioni degli inquinanti, mentre il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Bologna ha messo a disposizione strumenti per misurare i parametri meteorologici.

L’esperimento dedicato alle vernici fotocatalitiche si svolge invece nella sede Unibo del Lazzaretto valutando le concentrazioni di inquinanti prima e dopo l’applicazione del rivestimento sull’edificio. Anche in questo caso, il Dipartimento di Fisica e Astronomia ha fornito gli strumenti per la misura dei parametri meteorologici, mentre Arpae ha messo a disposizione due laboratori mobili attrezzati in particolare per monitorare gli ossidi di azoto: sostanze che in ambiente controllato reagiscono con il biossido di titanio di cui sono composte le vernici fotocatalitiche.

In particolare, la stessa strumentazione utilizzata per studiare il ruolo delle alberature è stata installata anche in due canyon urbani (strade delimitate da lunghe file di palazzi su entrambi i lati) all’interno della sede Unibo del Lazzaretto. Lungo una delle due strade sono state utilizzate vernici fotocatalitiche, mentre l’altra, non verniciata, è utilizzata come riferimento. In questo modo, il confronto tra le misure effettuate prima e dopo la stesura delle vernici consentirà di valutare l’eventuale l’efficienza delle vernici fotocatalitiche anche in condizioni atmosferiche reali.

Esperimenti di questo tipo erano stati condotti finora solo in laboratorio, in condizioni controllate o idealizzate. La campagna iSCAPE, invece, è un test “dal vivo”, in un sito che si trova alla periferia di Bologna: un’occasione importante per verificare l’effettiva efficacia di queste vernici. Oltre ad una massiccia analisi dei dati raccolti in campo, per entrambe le campagne sperimentali sono in corso anche simulazioni avanzate di fluidodinamica computazionale e di dispersione, con l’obiettivo di estendere i risultati rilevati sul ruolo delle alberature nei canyon urbani e valutare meglio l’efficacia delle verniciature fotocatalitiche. Queste campagne sperimentali, eseguite congiuntamente da Università di Bologna e Arpae, stanno fornendo nuovi dati che potrebbero indicare nuove strategie innovati-ve di mitigazione dell’inquinamento urbano.

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