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Unimore, conclusione del progetto europeo Erasmus Plus Stories

Docenti e ricercatori del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane di Unimore hanno partecipato in partenariato alla elaborazione di linee guida europee e buone pratiche di educazione ai media e alle tecnologie digitali nei servizi educativi per l’infanzia.

L’iniziativa è il risultato di un progetto europeo Erasmus Plus STORIES (foSTering early childhOod media liteRacy competencIES) finanziato dalla Comunità europea, che si è concluso nell’agosto 2018, coordinato dalla Cooperativa Sociale Coopselios.

“L’incontro con le cosiddette ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) – spiega la prof.ssa Annamaria Contini di Unimore, responsabile scientifico per l’unità di ricerca Unimore del progetto – avviene sin dai primi anni di vita, nel contesto familiare. La scuola, a partire dalla scuola dell’infanzia, può peraltro agevolare la formazione di un atteggiamento attivo e critico, che consenta di sfruttare pienamente le potenzialità espressive dei diversi media. Uno degli aspetti più originali del progetto è stato l’utilizzo del digital storytelling come metodologia didattica, in modo da combinare lo sviluppo della capacità di narrare storie con lo sviluppo della media literacy e delle competenze digitali”.

Nel corso del progetto, che si è sviluppato a partire dal 2015 e che ha coinvolto diciassette scuole dell’infanzia situate in Finlandia, Germania, Italia e Turchia, più di 600 bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni hanno dato vita a un totale di 174 storie digitali.

Il gruppo di ricerca europeo, costituito da professori, ricercatori, dottorandi e pedagogisti dei quattro paesi, ha messo a punto diversi strumenti didattici e valutativi, quali la scheda di progettazione utilizzata dagli insegnanti, la scheda di documentazione delle esperienze, le griglie di osservazione delle attività, i questionari di autovalutazione degli insegnanti e una scheda di analisi delle narrazioni digitali realizzate dai bambini, volta ad approfondire aspetti quali la struttura narrativa, l’intreccio dei linguaggi (verbali, visivi ecc.) e gli aspetti digitali del prodotto.

Nella fase finale del progetto di ricerca sono state, quindi, definite e pubblicate in cinque lingue le linee guida di riferimento in ambito europeo.

In particolare, l’unità di ricerca Unimore, coordinata dalla prof.ssa Annamaria Contini e formata da Chiara Bertolini, Roberta Cardarello, Lorenzo Manera, Andrea Zini, ha fornito molteplici e sostanziali contributi in tutte le fasi del progetto, apportandovi una peculiare attenzione ai temi della creatività e dell’integrazione tra linguaggio digitale e linguaggi artistici. Oltre alla partecipazione a diversi convegni, conferenze, seminari e giornate di studio in ambito italiano ed europeo, e alla divulgazione dei risultati scientifici tramite la pubblicazione di diversi contributi scientifici pubblicati in ambito nazionale e internazionale, l’unità di ricerca Unimore ha realizzato il toolkit “Raccontare una storia”, una guida pratica per la sperimentazione di attività di Digital Storytelling nei servizi educativi per l’infanzia resa disponibile dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sulla piattaforma “generazioni connesse – educazione civica digitale”.

CONTESTO IN CUI SI COLLOCA IL PROGETTO

Erasmus+ è il Programma dell’Unione Europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa. Si rivolge ad un vasto spettro di persone (non solo studenti) ed organizzazioni e dà l’opportunità di studiare, formarsi, acquisire esperienza e creare metodologie innovative di didattica (frontale e non) così come scambiare buone prassi tra Atenei di diversi Paese europei ed extra europei. All’interno della programmazione in corso Erasmus+ (2014 – 2020) vi sono diverse aree tematiche e linee di finanziamento e, nel caso specifico, i Partenariati Strategici sono inquadrati all’interno della Azione Chiave 2 (KA2). Si tratta di azioni di cooperazione transnazionale di piccola e larga scala che hanno l’obiettivo di attuare e trasferire pratiche innovative a livello locale, regionale, nazionale ed europeo; di modernizzare e rafforzare i sistemi di istruzione e formazione; di sostenere gli effetti positivi che ne scaturiscono e garantirne la lunga durata sugli enti partecipanti, sui relativi sistemi educativi e sugli individui direttamente coinvolti.

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