FIESA Modena: “Superate le condizioni di favore riservate ai produttori agricoli che commerciano frutta e verdura al di fuori del proprio fondo”



    frutta_4“Un concreto passo in avanti verso una maggiore tutela dei commercianti al minuto di frutta e verdura”. Esprime soddisfazione FIESA-Confesercenti Modena, sigla a cui aderiscono i commercianti al minuto di frutta e verdura, dopo quanto chiarito da MISE (Ministero Sviluppo Economico) e MIPAF (Ministero Politiche Agricole), in riferimento ad alcuni aspetti della corretta interpretazione dell’Art. 4 del D.Lgs n. 228/2001, riguardante la modernizzazione del settore agricolo e la vendita diretta di prodotti agricoli da parte dei produttori.

    “Finalmente vengono chiariti gli aspetti rilevanti relativi all’iscrizione del piccolo imprenditore agricolo nell’apposita sezione speciale del Registro delle Imprese”, tiene a sottolineare Daniele Mariani, presidente provinciale di FIESA-Confesercenti. La norma prevede infatti che: l’agricoltore che opera nel richiamato regime di esonero, vale a dire con un volume d’affari annuo pari od inferiore a € 7.000 costituito per almeno due terzi dalla vendita di prodotti agricoli, dovrà iscriversi al Registro delle imprese qualora intenda esercitare la vendita diretta dei propri prodotti su aree pubbliche come i mercati, o ‘mercatini a Km0’, o semplicemente al di fuori del loro fondo. Saranno esenti per contro quegli imprenditori agricoli che intendano vendere i propri prodotti direttamente ai privati sul proprio fondo. Salvo restando il rispetto delle disposizioni in materia di igiene alimentare.

    “Si tratta di un intervento chiarificatore importante e che va nella direzione di stabilire uguali condizioni concorrenziali tra operatori dello stesso segmento merceologico, superando evidenti condizioni di favore, che permangono su altri profili d’impresa, a favore delle imprese agricole. Oltre al fatto che permette anche di contrastare forme di abusivismo commerciale per troppo tempo tutelate: pensiamo ad esempio a quanti affiancano alla vendita di frutta e verdura prodotta in proprio anche quella che non lo è. Non siamo contrari a chi vende quanto produce, ma riteniamo opportuna la sua regolarizzazione. Chiederemo alle nuove Amministrazioni comunali territoriali una volta insediatesi, di applicare correttamente il provvedimento in questione, mentre continueremo comunque ad evidenziare le disparità esistenti e la demagogia che viene agitata intorno alla vendita a Km0, fuori da ogni regolamentazione e certezza normativa”, conclude Mariani.