Sabato, serata dedicata a Reggio Emilia e la Grande Guerra



    Sabato 28 giugno, al Catomes Tôt in collaborazione con Hortus, in via Panciroli 12 a Reggio Emilia, ci sarà una serata dedicata a Reggio Emilia e la Grande Guerra.
    Per l’occasione saranno proiettati video riguardanti Reggio Emilia durante la prima guerra mondiale, tratti dalla serie di film «Paolo Rumiz racconta la Grande Guerra», realizzati dal regista Alessandro Scillitani, autore anche del noto film «L’Albero tra le Trincee», sempre dedicato al conflitto che sconvolse l’Europa.
    L’iniziativa è organizzata a cento anni esatti dall’uccisione a Sarajevo dell’arciduca Franz Ferdinand ad opera di Gavrilo Princip.
    Alla serata interverranno Alessandro Scillitani, Chiara Bombardieri (Archivio San Lazzaro), Mirco Carrattieri (Presidente di Istoreco), James Garimberti (Obiettivo Storia); Carlo Perucchetti, (Centro Studi Musica e Grande Guerra).
    Interverranno anche i musicisti Tommi Prodi, Marco Macchi e Stefano Ferrari, che al termine della serata regaleranno anche alcune esecuzioni di brani dal vivo tratti dalle colonne sonore originali dei film e dal repertorio dei Faberscik.
    C’è molto di Reggio Emilia, nell’opera di Paolo Rumiz e Alessandro Scillitani, a cominciare dal fatto che Artemide Film, casa di produzione nata nel 2013, è tutta reggiana. Poi ci sono le musiche originali, eseguite e arrangiate da un trio d’eccezione, il grande, virtuoso e delicato pianista Marco Macchi, il violinista Stefano Ferrari e il sapiente chitarrista Tommi Prodi.
    Ma poi si parla anche di coinvolgimento diretto di Reggio Emilia durante quel conflitto. Infatti, dopo Caporetto, tutti i cosiddetti “scemi di guerra” vennero mandati proprio al San Lazzaro di Reggio Emilia, che conserva ancora le cartelle cliniche dei soldati che vennero portati qui dal fronte per essere esaminati dallo psichiatra Placido Consiglio.
    A Reggio Emilia, poi, c’è il Centro Studi Musica e Grande Guerra, che raccoglie le musiche realizzate in trincea e nei luoghi di prigionia. Ampio spazio, nell’opera di Rumiz e Scillitani, è stato dato alle scritture, alle musiche e alle piccole grandi storie tratte dai diari di trincea.
    Altro motivo di lustro per la nostra città è la mostra “Prigionieri dimenticati”, curata da Obiettivo Storia, dal Centro Studi Musica e Grande Guerra e da Istoreco.
    Durante la serata, oltre ad essere mostrati alcuni estratti dell’opera “Paolo Rumiz racconta la Grande Guerra”, verranno anche proposte alcune immagini tratte dallo spettacolo “Sandrone Soldato”, che fu concepito dal bibbianese Angelo Ruozi Incerti tra il 1917 e il 1918, nel campo di Celle Lager, lo stesso luogo in cui furono prigionieri Carlo Emilio Gadda e Giuseppe Denti, nonno di Carlo Perucchetti, che compose musiche toccanti durante il conflitto.