Domenica 13 luglio verrà ricordato il 70° anniversario dell’eccidio dei 67 prigionieri prelevati dal Campo di concentramento di Fossoli e fucilati dai nazisti al Poligono di tiro di Cibeno di Carpi il 12 luglio 1944. Le celebrazioni si terranno sul luogo dell’eccidio (dopo il ritrovo e i riti religiosi), a partire dalle ore 10, e saranno presenti il Sindaco Alberto Bellelli e le autorità cittadine. L’introduzione sarà a cura di Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli, e, dopo un saluto del primo cittadino, sarà Carla Bianchi Iacono a prendere la parola in rappresentanza dei familiari delle vittime. A seguire interverrà il Ministro della Difesa Roberta Pinotti. La cerimonia sarà accompagnata dalla Banda cittadina.
Il Poligono di tiro di Cibeno, oggi ancora in funzione, ospita dal dopoguerra la lapide che ricorda la strage che qui avvenne. Se l’episodio è noto, il luogo, per il fatto che non è aperto normalmente al pubblico o lo è solo per i frequentatori della struttura, è poco conosciuto e visitato dai carpigiani. Ricordiamo che dall’anno scorso una grande targa posizionata poco fuori l’ingresso del Poligono riporta le circostanze legate all’eccidio e la precisa localizzazione dello stesso all’interno del Poligono mentre una seconda lapide che delimita la fossa comune nella quale furono sepolti gli uccisi riporta l’elenco delle 67 vittime fucilate dalle Ss, provenienti da 27 province italiane.
L’iniziativa di domenica 13 è promossa da Comune, Fondazione ex Campo Fossoli, Aned, Comitato per la memoria. Per facilitare la visita ai luoghi delle persone e delle numerose delegazioni che verranno da fuori Carpi, il Museo Monumentoal deportato e il Campo di Fossoli saranno aperti con orario continuato dalle 9 alle 19 (così come la ex Sinagoga di via Rovighi). In caso di pioggia le celebrazioni avranno luogo presso la baracca recuperata del Campo di Fossoli. I partecipanti al Campo estivo di volontariato giovanile di cittadinanza attiva, educazione alla pace e valorizzazione della memoria promosso dalla Fondazione Fossoli saranno chiamati a contribuire all’organizzazione della manifestazione.
Quel mattino del 1944
La mattina del 12 luglio del 1944 per ordine della Gestapo sono prelevati dal campo di concentramento di Fossoli 67 internati politici, condotti al Poligono di tiro di Cibeno e lì fucilati. Sono uomini con diverse esperienze e di età differenti, provenienti da varie regioni dell’Italia, tantissimi dalla Lombardia. Tutti sono stati rinchiusi a Fossoli perché oppositori del nazifascismo. All’alba del 12 luglio, in tre riprese i 69 prigionieri sono caricati su camion e condotti al Poligono di tiro distante pochi chilometri dal Campo. Vengono fatti allineare ai bordi di una fossa, che alcuni internati ebrei sono stati costretti a scavare il giorno prima, e ascoltano la sentenza: condanna a morte come rappresaglia per un attentato a Genova contro militari tedeschi. Si rivela inutile anche l’intervento del vescovo di Carpi Vigilio Dalla Zuanna accorso sul luogo e la condanna a morte viene eseguita. Solo due internati del secondo gruppo riescono a fuggire e a salvarsi nascosti dal movimento partigiano. Il 17 e il 18 maggio 1945, a meno di un mese dalla Liberazione, ha luogo la riesumazione e il riconoscimento delle vittime. Le esequie solenni si svolgono nel Duomo di Milano con grande e commossa partecipazione di cittadini. Sulla strage di Cibeno ancora oggi, come per altre stragi che hanno insanguinato il Paese, si attende chiarezza e giustizia.