Reggio Emilia: un arresto per evasione e furto



    Nella mattinata di sabato  l’Ufficio Volanti procedeva ad un controllo domiciliare a carico di un cittadino tunisino in regime di arresti domiciliari in esecuzione di un’Ordinanza del Tribunale di Roma, il quale però ad un primo controllo non si trovava in casa, mentre ad un successivo passaggio era presente.

    Gli Agenti circa un’ora dopo ripassavano una terza volta a casa del detenuto e anche questa volta non era in casa, vi era la sola madre, a questo punto dopo aver atteso invano il rientro e dopo qualche tentativo a vuoto riuscivano a contattarlo su un’utenza cellulare; tacendo sulla loro presenza in casa sua, i poliziotti gli chiedevano dove egli si trovasse avendo come risposta  “ sono regolarmente  in casa “ poi lo invitavano a recarsi in Questura per degli atti da notificargli.

    Verso le ore 12.50  il tunisino si presentava all’ ingresso principale della Questura di Via Dante Alighieri,  in quel frangente gli squillava il cellulare e la suoneria, molto particolare, richiamava l’attenzione di una ragazza che era appena prima giunta in Questura per sporgere denuncia di furto del proprio cellulare Samsung S3 e che si trovava nella sala d’attesa dell’ufficio denunce, ovvero alle spalle dello straniero.

    La giovane, riconoscendo la suoneria come uguale alla sua, incuriosita in quanto da ella ritenuta particolare, si alzava e uscita dal locale d’attesa scorgeva innanzi a se lo straniero con in mano il suo cellulare  bianco rubatole venti minuti prima, proprio da quel giovane, mentre la stessa si trovava ancora all’istituto G. Chierici, dunque lì vicino, dopo aver sostenuto gli esami di maturità in mattinata.

    La giovane studentessa all’interno  dell’istituto aveva appoggiato il cellulare, dal valore di circa 300 euro  sopra una sedia posizionata dietro la stessa,  mantendone a vista la custodia, la stessa aveva ben visto ad un certo punto entrare il ladro  “con l’aria di uno che cercava qualcuno”, tanto è vero che la ragazza gli chiedeva se avesse bisogno di qualcosa, lui le riferiva di cercare un’amica che faceva l’esame.

    La ragazza poi gli volgeva le spalle perdendolo di vista  e quando si girava per cercare il proprio cellulare dietro di se si accorgeva che era sparito così come il suo sconosciuto interlocutore.

    La vittima raccontava tutto agli Agenti  che accompagnavano lo straniero nell’ufficio del Capo Turno, ove a Sayari Houssem Eddine, tunisino 22enne, con precedenti oltre che a Reggio Emilia anche nel Lazio, in Toscana e in Romagna, venivano contestati i reati di evasione e furto.

    L’uomo veniva trasferito al carcere cittadino.