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Cciaa, approvata la rimodulazione su tre anni del diritto camerale. Ne danno notizia i parlamentari modenesi Baruffi e Ghizzoni (PD)

Dimezzamento del diritto camerale spalmato su tre anni in modo da consentire alle aziende di risparmiare, ma anche alle Camere di commercio di razionalizzare la propria presenza sul territorio, con un occhio di riguardo per quegli enti che già erano efficienti ed efficaci nel loro operato. E’ questo, in sintesi, il tenore dell’emendamento al dl Pubblica amministrazione approvato oggi dalla Commissione Affari costituzionali della Camera. L’emendamento, riformulato dal relatore in accordo con il Governo, accoglie le proposte presentate, tra gli altri, anche dai deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni. Il nuovo testo stabilisce che l’attuale importo del diritto camerale che le imprese iscritte pagano alle rispettive Camere di commercio viene ridotto del 35% nel 2015, del 40% nel 2016 e del 50% nel 2017. Il calcolo delle tariffe e dei diritti di segreteria avverrà, inoltre, sulla base di costi standard definiti dal Ministero dello Sviluppo economico, secondo criteri di efficienza da conseguire anche attraverso l’accorpamento degli enti e degli organismi del sistema camerale e lo svolgimento in forma associata delle funzioni. “Nell’emendamento, anche se rimodulato, sono state accolte le nostre richieste – spiegano i deputati Baruffi e Ghizzoni – Il cambiamento è necessario e deve comportare minori costi per le imprese che già dal prossimo anno pagheranno il 35% in meno. Anche le Camere di commercio però devono avere il tempo materiale per cambiare se stesse e tre anni ci sembra un lasso temporale congruo. Per di più avevamo chiesto che non tutti gli enti venissero accomunati nello stesso giudizio, non si può non tenere conto dei livelli di efficienza già raggiunti e delle attività svolte a favore delle imprese e del territorio. In questo senso va la previsione di un criterio certo come quello dei “costi standard” definiti dal Ministero”. L’emendamento, inoltre, prevede esplicitamente processi di accorpamento del sistema camerale: “Ancora una volta, Modena non si è fatta trovare impreparata – concludono gli on. Baruffi e Ghizzoni – I vertici della Camera modenese, nei giorni scorsi, ci hanno illustrato il processo di accorpamento interprovinciale di cui sono promotori. Si tratta di un buon progetto a cui si è cominciato a lavorare senza attendere l’intervento legislativo. Il vero cambiamento si fa, non contro, ma insieme ai soggetti interessati”.

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