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Lami Costruzioni: sindacati in campo per salvare posti di lavoro e commesse

I sindacati sono in campo per cercare di salvare l’occupazione della Lami Costruzioni, l’impresa edile di Palagano che dà lavoro a una sessantina di persone e che nei giorni scorsi ha ricevuto un’interdittiva dalla “white list”. I rappresentanti di Cgil-Cisl-Uil e delle rispettive federazioni degli edili Fillea-Filca-Feneal hanno incontrato la Prefettura per esaminare la situazione dell’azienda. L’interdittiva, infatti, ha già provocato un primo effetto negativo: la sospensione di un appalto pubblico rilevante per la Lami. Le organizzazioni sindacali di categoria hanno già avanzato una richiesta di cassa integrazione straordinaria, per trenta dipendenti e della durata di un anno, che verrà siglata dopodomani – giovedì 7 agosto – presso il Ministero del Lavoro. I sindacati hanno poi sollecitato l’applicazione del decreto legge 24 giugno 2014 n. 90 (misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari) che assegna al prefetto il potere di intervenire nei confronti delle imprese interdette con misure straordinarie di sostegno e monitoraggio per garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali e la continuità dei contratti in essere. «La Prefettura ci ha assicurato l’immediata presa in carico della questione Lami Costruzioni – riferiscono Cgil-Cisl-Uil e Fillea-Filca-Feneal – Per evitare la perdita di contratti pubblici aperti saranno avviate le prime azioni concrete, sia nei confronti dell’azienda che dei committenti. Nei prossimi giorni proseguirà l’attività di valutazione della situazione tra Prefettura e gruppo interforze, ed entro tempi accettabili verrà deliberato un indirizzo rispetto al percorso da seguire per garantire la continuità produttiva e la salvaguardia dell’occupazione». I sindacati spiegano che il decreto legge 90/2014 prevede in alternativa il rinnovamento degli organi sociali coinvolti, o la temporanea gestione dell’impresa da parte di amministratori giudiziari, oppure il monitoraggio con un tutor indicato dalla Prefettura. Le organizzazioni sindacali, riconoscendo la tempestività dell’intervento della Prefettura, hanno preso atto dell’attività di verifica immediata svolta e della volontà di applicare la nuova normativa, la quale potrebbe evitare il ripetersi di situazioni che, nel recente passato, hanno messo in grave difficoltà altre aziende del territorio. Positivo anche il giudizio sull’attività condotta dalla Prefettura a presidio della legalità; a tutt’oggi sono circa 2 mila le aziende iscritte nelle “white list”. «Per evitare infiltrazioni malavitose, è necessario che forze dell’ordine e istituzioni possano proseguire il loro fondamentale lavoro di controllo. Allo stesso tempo, però, – concludono Cgil-Cisl-Uil e Fillea-Filca-Feneal – bisogna fare il possibile per salvare le aziende e i posti di lavoro quando ci si trova di fronte a casi di “bassa contaminazione”; a maggior ora, che c’è finalmente una norma in tal senso favorevole».

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