“Ma da tempo l’Amministrazione bolognese non riesce a trovare soluzioni ai problemi prima che diventino vere e proprie urgenze”.
Nel 2013 la Regione con una legge chiedeva ai Comuni di ampliare l’ambito di intervento delle politiche abitative accrescendo l’offerta di alloggi anche attraverso il recupero del patrimonio esistente.
Pare che a Bologna queste linee guida vengano quasi ignorate: solo tra via Gramsci, via Agucchi e via Carracci ci sarebbero circa 80 appartamenti vuoti da tempo. Poi ci sono caserme e stabili deserti delle Poste in via Zanardi.
La scusa è sempre la stessa: rimettere a posto questi luoghi, per poi assegnarli a scopo abitativo, costerebbe troppo. Certo, se si lasciano abbandonati per anni poi si deteriorano e ristrutturarli diventa costoso! Ma allora non sarebbe il caso di fare più attenzione fin dall’inizio ed evitare l’abbandono?
Il Comune di Bologna da anni ha perso la sua capacità di buon governo, un’Amministrazione che non anticipa le soluzioni per evitare i problemi, non guarda mai al futuro e si ingarbuglia intervenendo a posteriori. La mancanza di alloggi pubblici ne è un esempio lampante.
Oggi la Giunta decide di intervenire con una soluzione temporanea, ma ancora una volta non è un’azione di sistema ma solo una pezza per tappare qualche buco.
(Giovanni Favia, Consigliere indipendente Regione Emilia-Romagna – Lista Liberi Cittadini per l’Emilia Romagna)
