“Furto del Guercino, con 60 euro mensili si poteva salvare?”: interrogazione di Andrea Galli (FI)



    foto-Ansa“E’ vero che il quadro del Guercino rubato era dotato di un impianto di allarme pagato dalla Fondazione Cassa di Risparmio che non veniva regolarmente acceso?”. A chiederlo in una interrogazione il consigliere comunale di Forza Italia Andrea Galli. Di seguito il testo:

    Oggetto: è vero che il quadro del Guercino rubato era dotato di un impianto di allarme pagato dalla Fondazione Cassa di Risparmio ma che non veniva regolarmente acceso, sembra per negligenza?

    Premesso
    – che nella notte tra il 12 e il 13 agosto u.s. nella chiesa di S.Vincenzo, Pantheon estense, in corso Canalgrande è stato rubato un quadro di inestimabile valore del maestro del Barocco italiano Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (1561-1666) “Madonna con i Santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo” olio su tela dipinto nel 1639 di notevoli dimensioni ( 3 mt. in altezza per 2 mt. In larghezza) e quindi anche non facilmente asportabile;
    – che il furto, oltre a colpire pesantemente il patrimonio artistico italiano, priva la nostra Comunità dell’unica opera “pubblica” del Guercino presente in una Chiesa modenese;
    – che l’importanza del dipinto era chiara a tutti essendo la stessa appena rientrata da un importante mostra a Venaria Reale sugli Estensi, originari committenti dell’opera;
    non si può che restare stupefatti
    dalla totale mancanza di vigilanza e di attenzione per un opera di tale importanza, stimata in oltre 6 milioni di euro, esposta a qualunque malintenzionato e protetta solo da un certamente non formidabile portone in legno.
    S’interroga pertanto l’Amministrazione,
    non proprietaria del dipinto, per sapere:
    1) come valuta l’accaduto che casualmente nelle stesse settimane ha colpito diverse altre Chiese a Modena e nella nostra Provincia;
    2) se le risulta vero che il dipinto era protetto da un sistema d’allarme che, probabilmente per negligenza, non veniva regolarmente acceso da chi aveva in affidamento la Chiesa di S.Vincenzo;
    3) se le risulta vero che per ovviare a tali sbadataggini era sufficiente collegare l’impianto, sottolineo già esistente e pagato dalla Fondazione Cassa di Risparmio, ad un teleallarme che avvisasse di un eventuale mancato inserimento dell’allarme stesso ( teleallarme del costo di 60 euro mensili + IVA);
    4) se non ritiene opportuno collegare tutte le sedi di opere d’arte come ad es. la Chiesa del Voto, con immediatezza, ad un teleallarme ove già presente un impianto, per evitare che la sicurezza dei nostri tesori sia affidata a chi, avendo tante cose da pensare, si dimentica di premere un pulsante ed inserire l’allarme stesso;
    5) se non ritiene opportuno, una volta messi in sicurezza tutti i nostri beni artistici, collegarli tutti obbligatoriamente in rete, in modo da non dover “chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”;
    6) se ritiene opportuno avvisare la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena della necessità di provvedere a stornare dal quasi milione di euro stanziato per il Museo della Fotografia ( Museo non soggetto stranamente a nessun furto) quei 720 euro annui (+IVA) per ogni Chiesa o edificio messo in sicurezza
    Andrea Galli
    (Forza Italia)