Al via il Registro unico dei controlli. Rabboni: una risposta concreta alle istanze di semplificazione del mondo agricolo. Martina: il Ruc emiliano-romagnolo sarà uno dei pilastri di quello nazionale



    foto rabboni vendemmiaMeno burocrazia in campagna grazie al Ruc, il Registro unico dei controlli voluto dall’assessorato regionale all’Agricoltura, che è stato presentato oggi a Bologna.  “Si tratta di una risposta concreta che la Regione ha voluto dare alle istanze di semplificazione  che venivano dal mondo agricolo –  ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni  – con il Ruc riduciamo il numero dei controlli e dunque alleggeriamo il peso della burocrazia sulle aziende, senza però rinunciare a quella capacità di vigilanza che costituisce la garanzia della qualità dell’agroalimentare italiano”.
    Il Ruc è stato tenuto a battesimo dal ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina che ha parlato di un’iniziativa  “utile e concreta  che si pone realisticamente il tema dello snellimento della burocrazia” e che è stata inserita dal Governo nel provvedimento di rilancio dell’agroalimentare italiano “Campo Libero”. “Il Ruc emiliano-romagnolo –  ha detto Martina – sarà uno dei pilastri di quello che faremo a livello nazionale”.  Apprezzamento per l’iniziativa anche  da  Guglielmo Garagnani coordinatore di Agrinsieme Emilia-Romagna e Mauro Tonello presidente di Coldiretti regionale. Alla presentazione del Ruc è intervenuto anche il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna Maurizio Torreggiani.

    Come funziona il Ruc
    Operativo dal mese di agosto, il Ruc  permette di semplificare e velocizzare la complessa macchina delle ispezioni che riguardano il mondo agricolo, evitare doppioni e sovrapposizioni e  far risparmiare tempo e  denaro, sia ai controllori che ai controllati.
    Il Registro è un archivio  informatico  in cui vengono inseriti i risultati di tutti i controlli in azienda compiuti dai diversi Enti: Uffici regionali, Agrea, Province, Comunità montane, Unioni di Comuni, Arpa, Aziende Usl.
    Prima di procedere a una nuova ispezione, ogni ente ha l’obbligo di verificare se esistono già  esiti di precedenti, analoghi controlli utilizzabili, e, in caso contrario,  di concordare con gli altri uffici un’unica visita in azienda.
    A loro volta le aziende agricole possono accedere al Ruc (direttamente con un’apposita smart card o attraverso i Centri di assistenza agricola) e conoscere risultati e relativa documentazione dei controlli ricevuti.
    Attualmente  nel Ruc sono inseriti oltre 51 mila controlli eseguiti da 55 enti diversi operanti sul territorio emiliano-romagnolo, relativamente a 128 tipologie diverse (ma il sistema è costruito per  contenere  fino a 172 tipi diversi di ispezioni).
    Ogni controllo ha una sua “data di scadenza” stabilita in 180 giorni. Entro tale termine l’esito del controllo è valido, non solo per l’amministrazione che l’ha effettuato ma anche per le altre, grazie a specifici accordi di  mutuo riconoscimento.
    Il Ruc è solo la più importante delle iniziative realizzate in questa legislatura dall’assessorato regionale all’Agricoltura per  tagliare i costi della burocrazia in campagna. E’ infatti in via di completamento il trasferimento su supporto digitale  dell’Anagrafe delle aziende agricole e  in attivazione la procedura del  silenzio-assenso nel comparto vitivinicolo. E’  stata anche realizzata la possibilità di firma digitale per la presentazione online delle domande di contributo.
    Si calcola che  le ispezioni che vengono realizzate in Emilia-Romagna  in campo agricolo siano circa 10 mila ogni anno: dai controlli sulla consistenza aziendale, al rispetto della normativa ambientale e sanitaria; dalle domande per la concessioni di aiuti regionali, nazionali e comunitari, alle certificazioni delle produzioni, per fare solo alcuni esempi.  Una macchina organizzativa estremamente complessa che ora con il Ruc potrà guadagnare in efficienza e  trasparenza.