Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna è lieto di ospitare dal 23 settembre al 19 ottobre 2014 due esposizioni che offrono un’importate prospettiva sul design e che, non casualmente, aprono al pubblico in concomitanza con il Cersaie: la personale dell’architetto e designer Massimo Iosa Ghini – che ne riassume il lavoro dagli esordi a oggi – e l’appuntamento conclusivo di do ut do, mostra che raccoglie le produzioni di una cinquantina di maestri del design e dell’architettura: da Daniel Libeskind ad Alessandro Mendini, da Richard Meier a Odile Decq.
Le rassegne si articolano, con i rispettivi percorsi, negli spazi al piano terra del MAMbo dedicati alle mostre temporanee e sono visitabili gratuitamente.
La “monografica dedicata a Massimo Iosa Ghini”, un progetto di Iosa Ghini Associati, ricostruisce la sua attività a partire dagli anni ‘80, fino ai lavori più recenti, rendendo visibili una ricca collezione di disegni, progetti di interni e di architettura, oggetti di design, illustrazioni e contributi audiovisivi. Il percorso espositivo, diviso per aree tematiche, si apre con la sezione Disegnare, che si sofferma sul vivace fermento culturale bolognese dei primi anni Ottanta durante i quali Iosa Ghini partecipa attivamente alla creazione di una nuova visione dell’immagine che integra illustrazione, moda, comunicazione e fumetto. In mostra qui alcuni disegni realizzati per Frigidaire, Alter Linus, Vanity Fashion Magazine con modelli per Ferré e Krizia e illustrazioni per WP Lavori in Corso.
La seconda sezione, “Innovare”, si focalizza sulle avanguardie del design, con la fondazione del gruppo Bolidismo e la collaborazione con il gruppo Memphis, attraverso l’esposizione degli alcuni oggetti-manifesto quali la poltrona Numero Uno, fino ad arrivare ad alcuni prodotti di design più recenti.
Spazio all’evoluzione internazionale viene dato nella terza sezione Parlare con il mondo, in cui si presentano oggetti concepiti per committenti stranieri quali IBM International Business Machines Corporation, BMW e Duravit in Germania, Silhouette Modellbrillen in Austria, Yamagiwa in Giappone, compresi alcuni progetti di interior design.
Nell’area Interpretare la quintessenza italiana è rappresentata l’italianità e la collaborazione con importanti gruppi internazionali quali Ferrari, Alitalia, Kiko e Iris Ceramica, main sponsor della mostra.
L’ esposizione si chiude con la sezione “Sostenibile ma bello”, oggi in cui il tema della sostenibilità diventa preminente e si coniuga alla capacità di innovazione tecnico stilistica del sistema produttivo italiano.
Quest’area è dedicata in particolare a prodotti di illuminazione con tecnologia a LED a risparmio energetico. Inoltre sono illustrati recenti progetti di cui la sostenibilità ambientale è principio cardine.
“do ut do”, un progetto dell’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli, dopo il successo dell’edizione 2012 dedicata all’arte contemporanea, nel 2014 si rivolge alle eccellenze del design internazionale con diversi appuntamenti in cui viene proposta l’ampia e articolata esposizione che, dopo il MAXXI di Roma e il MADRE di Napoli, dal 23 settembre arriva al MAMbo. “do ut do”, nome coniato da Alessandro Bergonzoni, è legato ad un progetto benefico biennale ideato a sostegno della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus, organizzazione non-profit che dal 2002 opera nel campo dell’assistenza, formazione, ricerca e divulgazione della cultura delle cure palliative.
La prima edizione, Arte per Hospice, ha permesso di raccogliere 240.000 euro grazie alle donazioni e alla compartecipazione di prestigiose gallerie, istituzioni e imprese insieme a 38 tra i più illustri personaggi del mondo dell’arte. Nel 2014, padrini d’eccezione, dopo Yoko Ono, che nel 2012 ha donato il suo Wish Tree, sono i MASBEDO, duo di video artisti che ha contribuito con la realizzazione di un video inedito dal titolo Look Beyond.
Partecipano a do ut do designer, architetti, artisti e aziende produttrici che si cimentano nella creazione di oggetti con valore d’uso: Emilio Ambasz, Archea, Christian Balzano, Claudio Bellini, Mario Botta, Michel Boucquillon, Sergio Calatroni, Centro Stile Leucos / Marcello Jori, Sandro Chia, Painè Cuadrelli e Francesca Rho, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Odile Decq, Flavio Favelli, Leo Fender / John “Crash” Matos, Jacopo Foggini, Doriana e Massimiliano Fuksas, Massimo Giacon, Anna Gili, Stefano Giovannoni, Alessandro Guerriero, Maria Christina Hamel, Daniele Innamorato, Massimo Iosa Ghini, Daniel Libeskind, Donia Maaoui, Antonio Marras, Emiliana Martinelli, Richard Meier, Franco Mello, Alessandro Mendini, Angelo Micheli, Mario Nanni, Jean Nouvel, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Luca Pancrazzi, Francesco Patriarca, Fabio Rotella, Andrea Salvetti, William Sawaya, Luca Scacchetti, Claudio Silvestrin, Ettore Sottsass, Philippe Starck, Tarshito, Axel Vervoordt. I produttori:
Adamantx, Alessi, Archimede Falegnameria, Astor Mobili, Bisazza, Casale Bauer, Co.Modo, Danese / Artemide, Genesia, GoriLab, GVM, Kollmar 1921, Italcementi, Leucos, Margraf, Martinelli Luce, Mascagni, Memphis, Pampaloni, Riva 1920, Sawaya & Moroni, S.E.C., Superego Editions, TE Collection, Tendentse.
I designer hanno espresso la loro adesione donando un’opera che, secondo il tradizionale schema dell’estrazione a sorte, verrà assegnata a chi avrà sostenuto le attività della Fondazione con un contributo a partire da € 5.000.
Conclusa la mostra al MAMbo, do ut do 2014 si chiuderà con l’estrazione e conseguente assegnazione delle opere in palio, prevista per il 24 ottobre al il MAST, Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia (Bologna).
Maggiori informazioni: www.mambo-bologna.org – www.doutdo.it – www.iosaghini.it