Il Cortile delle Stele è uno dei luoghi più suggestivi del centro storico di Carpi, con i suoi monoliti che riportano i nomi dei lager nazisti. Aperto com’è al pubblico ultimamente ha subito alcuni oltraggi: vandalismi, sporcizia, incuria, uso improprio degli spazi. In questi giorni la Fondazione Fossoli, che gestisce il Museo Monumento al Deportato che si affaccia sul Cortile, ha provveduto ad affiggere alcuni avvisi (in sette lingue) nelle bacheche all’interno del Museo (di cui quest’anno ricorre il quarantennale dall’apertura) che rimarcano il significato di questo luogo identitario per la città: un’opera d’arte ma anche un monito che ci ricorda fino a che punto può spingersi l’intolleranza e la violenza. Il Cortile deve rimanere uno spazio aperto alla città, in relazione con essa e tutte le istituzioni, spiegano in via Rovighi, dovrebbero sentirsi investite della sua tutela, ognuna per la parte che loro compete.
Tra l’altro, e le recenti Giornate del Patrimonio lo hanno dimostrato, i luoghi della memoria carpigiani continuano ad attrarre visitatori locali e non. Se sono stati ben oltre il centinaio i visitatori tra Campo di Fossoli e Museo Monumento al Deportato, grande successo ha ottenuto l’apertura straordinaria della ex Sinagoga: qui le 500 persone che sono entrate tra sabato e domenica scorsa hanno potuto accedere, oltre che alla visita del luogo stesso, all’allestimento di una selezione del patrimoni storici conservati dalla Fondazione. un dato significativo per il sostegno alla campagna di sensibilizzazione che, come istituzione, questa sta sostenendo per promuovere – tra privati e enti – la donazione presso i suoi archivi di documentazione e materiale sulle vicende del Campo e della guerra/deportazione in generale.