M5S Distretto Ceramico: “Unione dei Comuni, fallimento annunciato?”



    Distretto-ceramicoNel silenzio più assoluto, sulle teste degli ignari Cittadini di Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Montefiorino, Palagano, Prignano e Sassuolo sta “nascendo” l’ennesimo Moloch e purtroppo viste le troppe fallimentari esperienze già registrate nella nostra Regione.
    Il MoVimento 5 stelle teme che questo ente di secondo grado, richiederà ai residenti già ampiamente tartassati (IMU, TARI, TASI), un ennesimo ed assai costoso sacrificio.

    Dal 30 luglio, Amici Giuseppe, Cipriano Rocco e Rutigliano Silvano Consiglieri M5S siedono tra i banchi dell’Unione del Distretto Ceramico. Le impressioni che abbiamo rilevato – commentano – sono tutt’altro che positive. Abbiamo partecipato a 3 Consigli. Il primo svoltosi a Maranello il 30 luglio è stato un deciso flop, il PD che ricordiamo ha una maggioranza bulgara, non riuscì nemmeno ad eleggersi il Presidente del Consiglio. La seconda convocazione si è svolta a Formigine il 18 settembre, in quella sede, il PD ce l’ha fatta! L’Assemblea ha eletto il consigliere sassolese PD, Paolo Ghinelli Presidente del Consiglio. L’ultima convocazione si è tenuta il 24 settembre sempre a Formigine. Come immaginavamo, vista la colpevole scarsissima visibilità che si da a questo ente, nessun cittadino era presente per assistere ai lavori. In quella sede, è stato approvata la “Salvaguardia degli equilibri di bilancio”. Il MoVimento 5 stelle ha votato convintamente contro!

    Quello che mi preoccupa più di ogni altra cosa – ha esordito Rocco Cipriano – è il fatto che avverto troppa faciloneria, troppa voglia di andare avanti perché “ormai siamo partiti”, perché così poi “ci arrivano i fondi dalla Regione”… Invito tutti i Cittadini a farsi un giro sul sito istituzionale di questa fantomatica Unione http://www.distrettoceramico.mo.it per rendersi conto di quanta impreparazione registriamo oggi. Si è fatto un gran parlare degli innumerevoli vantaggi che avremo istituendo un unico corpo di Polizia Municipale, mi chiedo, i Sindaci dell’Unione sanno quanto costerà istallare ponti radio con frequenza unica nel circondario? Non aumenteranno le spese per il mantenimento delle autovetture, percorrenti assai più Km rispetto a prima? Siamo certi che il servizio offerto migliorerà? Ricordo a questa Giunta, che le pattuglie si fanno con risorse umane non unificando la funzione della P.M.

    In nome delle troppo spesso annunciate economie di scala – continua Giuseppe Amici – ci si è lanciati senza troppi scrupoli in progetti come questo che investirà oltre 130.000 abitanti. Studiando il bilancio che ci è stato chiesto di approvare all’ultimo Consiglio dell’Unione, una riflessione è d’obbligo. E’ un fatto certo che le tanto strombazzate economie, verranno presto assorbite nei costi organizzativi e nei costi di gestione dell’ente. Se osserviamo un Unione a noi vicina, considerata matura perché questo processo lo ha iniziato circa 14 anni fa, ovvero l’ Unione terre di Castelli, visionando i resoconti finanziari, ci accorgiamo che i passaggi di avviamento sono stati grossomodo quelli che oggi stiamo percorrendo noi ovvero: prima la polizia, poi i servizi informatici, poi i servizi sociali. Ebbene, oggi il servizio di polizia costa circa 2 volte di più che quello che costava sommando le singole voci di spesa precedenti all’accorpamento. Pretenderemo il resoconto annuale della rispondenza delle economie di scala, dove senz’altro si evidenzierà un aumento dei costi.

    Elaborando i dati rilevati nelle esperienze più mature della nostra – chiude Silvano Rutigliano – trovo che sia stato decisamente tradito lo spirito che animava all’origine la costituzione delle Unioni dei Comuni. Si era sbandierata maggior semplificazione nella gestione del personale, si erano raccontati ampi risparmiarmi per i Cittadini in termini di tempo e denaro e come fosse la soluzione a tutti le carenze, erano stati promessi servizi più efficienti. Viene da chiedersi infine, se questa strada la si stia percorrendo solo per non soggiacere alle norme stringenti di controllo come invece vi sono per gli enti comunali, norme come il patto di stabilità ad esempio, le unioni serviranno per aggirarlo? L’unione potrà contrarre mutui senza essere vincolata dal patto di stabilita rispetto all’ente comunale invece che lo è? Il che significa che ‘l’unione potrà indebitarsi (cioè i cittadini si indebiteranno) mentre il comune non può farlo? Sarebbe in definitiva, come ritornare a quelli che una volta erano i comprensori, dove il tutto veniva gestito diciamo con più spregiudicatezza.

     

    (Gruppo Consiliare presso l’unione dei comuni del distretto ceramico, MoVimento 5 Stelle)