Alle Salse di Nirano una nuova attrazione: ‘Biodiversità da gustare’



    Salse-CibiDomenica 12 ottobre, nell’ambito de ‘I sapori d’autunno e la gastronomia delle Salse’, che per tutta la giornata offre iniziative e laboratori nella Riserva Regionale, alle ore 11, dopo l’inaugurazione del ponte sul Torrente Fossa a Torre delle Oche, sarà inaugurato il ‘Centro per la biodiversità da gustare’, presso Ca’ Rossa, realizzato con il contributo della Regione Emilia Romagna.

    E’ un nuovo passo avanto nel progetto di tutela e valorizzazione delle essenze autoctone ‘Gusti memorabili’, che nel 2011 ha portato alla realizzazione, sempre alle Salse, del ‘Campo catalogo, laboratorio per la conservazione di genomi autoctoni antichi, quali il Lambruscone di Fiorano (o Lambrusco Oliva), il cappero di Nirano, il carciofo, il fico e l’ulivo, oltre a frutti dimenticati quali la Mela Campanina o la Pera Volpina, veri e propri reperti di archeologia arborea dall’aspetto poco invitante ma dal gusto intenso e pregiatissimo.

    Si era partiti dall’indagine storico-fotografica e letteraria, ma anche scientifica ed archeologica, attraverso  interviste con agricoltori della zona, indagini di serie-dati  meteoclimatici nonché di studi storici di testi e tele artistiche, grazie a cui si è evidenziato come a Fiorano/Nirano esistano testimonianze antiche di prodotti particolari come carciofi, capperi, fichi, olive e vigneti tipici di climi più caldi, ma che crescono nella zona per effetto di un microclima mediterraneo, forse favorito dalla presenza delle Salse di Nirano.

    Questa scoperta dell’esistenza di tipicità uniche è stata alla base del progetto ‘Gusti memorabili’ ed ha permesso di ricreare nella Riserva Naturale delle Salse di Nirano, un campo catalogo con l’annesso itinerario didattico (formato da 8 bacheche illustrative ed esempi di coltivazioni dimenticate come la Piantata governata dall’albero tutore) per riscoprire gli antichi sapori e le tradizioni originarie di coltivazione della terra.

    Ora vengono inaugurate nell’Ecomuseo di Cà Rossa, già dotato di una sala espositiva con attrezzi e immagine storiche della zona, due postazioni interattive in grado di coinvolgere i 4 sensi principali dell’uomo (la vista, l’udito, l’olfatto e il tatto) e rendere la struttura collegabile tramite internet alla rete nazionale degli ecomusei, oltre a dotarla di un sistema controllato di navigazione pubblica gratuita così che, anche in presenza di strutture chiuse o in alternativa per impossibilità di visita, causa maltempo, al campo delle Salse ed a tutti i percorsi escursionistici e didattici presenti nell’area protetta, il visitatore potrà ugualmente conoscere ed apprezzare gli strumenti e gli obiettivi di tutela e valorizzazione dell’area.

    Il finanziamento della Regione consentirà di posare nelle vicinanze di Ca’ Rossa, nel periodo più indicato, circa 300 essenze autoctone come le ginestre, il prugnolo, la fusaggine, la frangola.

    Le due postazioni sono costituite di un totem-botte con schermo touch-screen bilingue, sistema audio e sistema zoomante e di un mobile tipo panera su cui alloggiare un sistema multisensoriale di tipo audio-olfatto visivo di: ulivo, mela campanina, fieno, pioggia, ginestra.