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Provincia di Modena: prime linee di intervento del nuovo presidente Muzzarelli

_Costi-MuzzarelliUn ente a supporto dei Comuni che consentirà di progettare l’organizzazione di servizi di area vasta, con economie di scala, a servizio dei cittadini e delle imprese.  Così Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena e nuovo presidente della Provincia di Modena ha delineato il futuro dell’ente in una conferenza stampa che si è svolta mercoledì 8 ottobre nella sede di viale Martiri della libertà alla quale ha partecipato anche il sindaco di Formigine Maria Costi, eletta in Consiglio e designata da Muzzarelli come vice presidente.

«La priorità – ha affermato Muzzarelli – sarà dedicata alla tutela e alla sicurezza del territorio, all’edilizia scolastica e alla viabilità, oltre che all’agricoltura sulla base della delega regionale: su questo ci confronteremo con i nuovi vertici della Regione».

Dopo aver ringraziato consiglieri e sindaci che hanno partecipato alle elezioni,  Muzzarelli, esaminando il risultato del voto, ha sottolineato che «grazie al Pd è rappresentato tutto il territorio. Inoltre ci sono cinque donne su 12 consiglieri, mentre l’assenza dei grillini è un peccato soprattutto per loro perché hanno rinunciato a far pesare la rappresentanza ricevuta dagli elettori». Per Muzzarelli la nuova Provincia sarà come «una Unione provinciale dei Comuni che nasce all’insegna della riduzione dei costi della politica, nessuna indennità, nessun gettone, così come della struttura dell’ente che sarà riorganizzata entro l’anno con un primo risparmio già previsto di oltre 200 mila euro, mantenendo però molte funzioni obbligatorie e altre funzioni delegate da Stato e Regione. E a questo si aggiunge la possibilità per i Comuni di delegare alla Provincia la gestione di funzioni in forma associata».

La nuova Provincia, inoltre, offre l’opportunità di organizzare servizi di area vasta in accordo con i Comuni: dalla gestione del personale alla centrale unica per gli appalti, dai servizi statistici ai sistemi informatici, fino all’avvocatura e alla consulenza legale.

Dal punto di vista del metodo, Muzzarelli punta sul coinvolgimento dei sindaci nelle scelte. «L’assemblea – ha spiegato – sarà convocata con maggiore frequenza rispetto alle previsioni di legge per discutere e condividere le strategie». E oltre alla vice presidenza, affidata a Maria Costi («la nuova Provincia assicura un più stretto collegamento con i territori al servizio dei Comuni snellendo procedure e tempi», ha sottolineato Costi),  Muzzarelli ha annunciato che nell’ambito del Consiglio affiderà anche ad altri sindaci alcune deleghe sui temi fondamentali: una specifica sarà sull’innovazione e lo sviluppo delle funzioni associate fra i Comuni.

La riorganizzazione dell’ente sarà realizzata «nel segno dell’efficienza, della razionalizzazione dei costi, della motivazione del personale, dell’efficacia dell’azione di governo su area vasta» ha concluso Muzzarelli, spiegando che gli attuali dirigenti sono stati prorogati fino alla fine dell’anno per garantire il funzionamento dell’amministrazione, ma «già nei prossimi giorni avvieremo il confronto con il sindacato su una proposta riorganizzativa che stiamo definendo».

 

AL VIA GLI ORGANI DI GOVERNO DELL’ENTE. CONSIGLIO IL 14 OTTOBRE, IL 20 L’ASSEMBLEA DEI SINDACI

Il nuovo presidente della Provincia di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha annunciato che la prima seduta del nuovo Consiglio provinciale di Modena, eletto sabato 4 ottobre dai sindaci e dai consiglieri comunali di tutto il territorio, si svolgerà martedì 14 ottobre, mentre l’assemblea dei sindaci, organo di governo della nuova Provincia, sarà convocata lunedì 20 ottobre.

Il  Consiglio, in base alla legge di riforma delle Province, resta in carica due anni e sarà un organo di indirizzo e controllo: approva bilanci, regolamenti, piani e programmi e ogni altro atto sottoposto dal presidente, oltre a proporre lo Statuto all’assemblea dei sindaci. I 12 consiglieri non percepiranno alcuna indennità, come peraltro il presidente.

L’assemblea dei sindaci ha poteri propositivi, consultivi e di controllo, approva lo Statuto ed esprime il parere sugli schemi di bilancio.

In base alla riforma, alle Province, che diventano un ente di secondo livello (i cui vertici, cioè, non sono più eletti direttamente dai cittadini ma dai sindaci e dai consiglieri comunali) restano le competenze sulla viabilità e trasporti, tutela e valorizzazione dell’ambiente, edilizia scolastica e pianificazione della rete scolastica, assistenza tecnico amministrativa agli enti locali, pianificazione territoriale e pari opportunità.

Come prevede il recente Accordo Stato-Regioni, inoltre, entro il 31 dicembre le Regioni decideranno l’attribuzione delle altre funzioni attualmente svolte dall’ente.

 

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