Un Patto per costruire insieme una crescita di qualità. Muzzarelli: “Partiamo dallo Sblocca Modena”



    patto-crescita-presentazione“Ci mettiamo tutti in gioco e siamo in tiro su obiettivi comuni. Questa città ha bisogno di qualche polemica in meno e qualche risultato in più”. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha introdotto così i contenuti del “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della città di Modena e del suo territorio” sottoscritto oggi, mercoledì 29 ottobre, insieme alle organizzazioni economiche, sindacali e sociali che nei mesi scorsi hanno partecipato ai lavori del Tavolo approfondendo le proposte relative alle strategie per favorire il rilancio degli investimenti pubblici e privati e la creazione di un’occupazione stabile e di qualità. All’incontro erano presenti anche l’assessora a Bilancio e Smart city Ludovica Carla Ferrari e l’assessore a Attività economiche e Promozione della città Tommaso Rotella.

    Tra i primi impegni strategici indicati dal sindaco c’è il provvedimento Sblocca Modena che dovrà “far decollare investimenti in attesa da troppo tempo” e fa parte di un pacchetto di iniziative che puntano a sburocratizzare la pubblica amministrazione: dal nuovo Regolamento urbanistico edilizio (Rue) al Piano strutturale comunale (Psc), fino ai progetti del programma Smart City. “E se la legge di Stabilità non ucciderà i progetti nella culla, a causa di un taglio per noi insostenibile – ha aggiunto Muzzarelli –, con la nuova Provincia avvieremo un percorso di riorganizzazione dei servizi di area vasta, per ridurre i costi e migliorare le prestazioni”.

    Gli altri punti del Patto sono dedicati alla ricerca al trasferimento tecnologico con Università, scuola e formazione (“è l’asse fondamentale per l’innovazione delle imprese, e della manifattura in particolare”), alle politiche ambientali, al welfare e alle politiche della salute, alla cultura e al turismo, a partire dall’opportunità offerta da Expo 2015.

    Prima di introdurre i contenuti, Muzzarelli ha sottolineato che il Patto parla di crescita (“pensiamo a uno sviluppo orientato all’ambiente e alla società, ma pur sempre una crescita capace di creare lavoro, occupazione stabile e di qualità, prima di tutto per i giovani”) e ha rivendicato un metodo di governo che non assegna a nessuno poteri di veto e che non perde tempo in liturgie (“alla fine ci assumeremo le nostre responsabilità e decideremo, anche senza l’unanimità”), ma “per noi il confronto con le rappresentanze della società è ancora un valore aggiunto”. E illustrando il metodo che prevede di articolare il Tavolo in vari settori “per garantire la massima partecipazione”, il sindaco ha affermato: “Siamo convinti che per l’obiettivo lavoro sia utile avere al tavolo i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese; per l’innovazione del welfare sia opportuno discutere con  il volontariato e iil terzo settore; e così via per tutte le grandi e piccole questioni che interessano la città”: dalla sicurezza alla mobilità, dall’ambiente alla scuola e alla cultura, fino alle pari opportunità, allo sport e alle politiche giovanili.

    Concludendo l’introduzione, Muzzarelli ha affermato: “Cercheremo di essere registi e attori. Ma con il Patto noi vogliamo che tutti siano attori e che tutti partecipino alla regia”.

    Tra le organizzazioni che hanno sottoscritto il documento ci sono tutte le principali associazioni economiche (da Confindustria, pur non presente per motivi organizzativi, fino a Apmi, Confesercenti, Confcommercio, Cna, Lapam, Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Copagri) ) e le centrali cooperative (Legacoop, Confcooperative, Agci); i sindacati Cgil, Cisl e Uil; l’Università di Modena e Reggio Emilia, la Camera di commercio e i principali istituti di credito che operano sul territorio (Banca popolare dell’Emilia Romagna, Banco Popolare-BSGSP, Unicredit spa); Modena Fiere e Fondazione Democenter Sipe; il Forum del Terzo settore e il Centro Servizi Volontariato; le Consulte comunali (Ambiente, Cultura, Politiche familiari, Sport); i Movimenti consumatori (Federconsumatori, Movimento consumatori, Codacons, Unione difesa consumatori) e la Rete Studenti medi.

    SBLOCCA MODENA, SMART CITY E AREA VASTA

    In Consiglio comunale una delibera per accelerare le pratiche urbanistiche su riqualificazione e rigenerazione urbana. E progetti per l’innovazione tecnologica

    Per avviare il percorso partecipato di revisione del regolamento urbanistico ed edilizio (Rue), al Tavolo saranno invitati gli ordini professionali e gli altri soggetti rappresentativi del settore. E’ un esempio di come il Patto indichi le modalità di lavoro e le priorità di intervento tra le quali c’è la semplificazione amministrativa. Va in questa direzione anche la delibera di indirizzi Sblocca Modena che verrà proposta al Consiglio comunale nelle prossime settimane per accelerare le pratiche in corso, in particolare varianti urbanistiche relative a progetti celermente cantierabili di riqualificazione e rigenerazione urbana.

    Il documento prevede anche un forte impegno nell’innovazione tecnologica, a partire dal programma Smart City già presentato in Consiglio, programmando la copertura della città con wi fi libero e gratuito, un’estesa connessione con rete a banda larga, la mappatura delle aree produttive rispetto alle esigenze di connessione, un miglioramento dell’efficienza e della trasparenza della pubblica amministrazione.

    La prospettiva di area vasta che garantisce la nuova Provincia come Unione dei Comuni permette interventi di semplificazione e di razionalizzazione anche rispetto al ruolo della Conferenza sanitaria territoriale, all’Agenzia per la mobilità, all’Agenzia provinciale per l’energia, alla Fondazione Democenter Sipe, al Consorzio aree produttive e, più in generale, rispetto agli enti locali collocando a livello provinciale diverse attività di supporto tecnico e amministrativo come, per esempio, un “data center” unico o un servizio di  sostegno alla ricerca pedagogica e all’attività didattica e formativa a favore del personale scolastico e delle famiglie che potrebbe avvalersi del multicentro educativo Sergio Neri (Memo).

    Il documento, inoltre, propone una strategia di istituzioni e mondo associativo per “l’attrazione di capitali, talenti e turisti”. E rispetto a Expo 2015 la strategia è articolata su tre direttrici: la presenza di Modena all’esposizione universale; l’attrazione a Modena di visitatori provenienti da tutto il mondo; la trasformazione dell’evento in un volano per consolidare e innovare le prospettive del nostro sistema agroindustriale ed enogastronomico.

    La promozione unitaria della città e del territorio è anche la chiave per affrontare il tema del turismo e della valorizzazione delle eccellenze, con un ruolo strategico del centro storico cittadino: “La strategia – è spiegato – sostiene e richiede la rivitalizzazione e qualificazione del centro storico, a partire dagli accessi, dalle soluzioni di mobilità sostenibile e dalla valorizzazione di un sistema di piazze riconoscibili per funzioni, identità e opportunità di aggregazione. Il cuore della città deve altresì assolvere alla funzione di hub turistico su area vasta”. Su Modenaamoremio, società di riferimento per la promozione, si devono creare le condizioni “per la confluenza di tutti i soggetti interessati alla valorizzazione del cuore cittadino”.

    Rispetto alle politiche di bilancio, il Patto propone il consolidamento dell’autonomia finanziaria del Comune, il rafforzamento della lotta all’evasione e all’elusione fiscale per garantire, in particolare, maggiori risorse per gli investimenti. “Per realizzare obiettivi di particolare urgenza o di conclamato interesse generale – è scritto nel documento – si potrà usare, previo ampio coinvolgimento e confronto con cittadini e parti sociali,  la leva fiscale per chiare, delimitate e temporalmente definite manovre di scopo”. Mentre il patrimonio pubblico di aree ed edifici “dovrà diventare una leva effettivamente disponibile per strategie di valorizzazione, dismissione e rigenerazione”.

    SICUREZZA, LEGALITÀ E WELFARE INNOVATIVO

    Osservatorio sugli appalti, lotta alla contraffazione e polizia di prossimità le leve con cui agire. Coesione sociale: attenzione ai nuovi bisogni e alle nuove povertà

    Innalzare le difese contro la penetrazione mafiosa e criminale ed educare alla legalità mettendo anche in atto tutte le azioni che possono garantire trasparenza nella vita economica. Sono i fronti su cui intende muoversi in materia di sicurezza e legalità il “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della città di Modena e del suo territorio”.

    Per quanto riguarda gli strumenti, il Patto indica le white list contro le infiltrazioni mafiose, con l’attenzione però a garantire continuità dei lavori e tutela dell’occupazione; l’Osservatorio provinciale sugli appalti in materia di lotta alla corruzione; la sperimentazione di una sala operativa unica da avviare assieme a Prefettura e Forze dell’Ordine nell’ambito del Patto per Modena sicura. E ancora, il ruolo della Polizia municipale come polizia di prossimità promuovendo anche forme di partecipazione dei cittadini volontari; la lotta alla contraffazione agroalimentare, al lavoro nero e al caporalato; il contrasto e recupero dell’evasione fiscale in nome dell’equità; il sostegno alle vittime dei reati e il recupero dei luoghi di degrado.

    Inoltre, per garantire coesione e giustizia sociale, tenendo conto che occorre razionalizzare l’offerta dei servizi e rispondere a nuovi bisogni e nuove forme di povertà creati dalla crisi economica, il Patto punta a innovare il welfare locale. Fermo restando l’assistenza, le leve dell’innovazione dovranno essere lo sviluppo della prevenzione e della domiciliarietà (puntando anche sugli strumenti del “cohousing”, dell’appartamento “protetto” e dei percorsi di accompagnamento e di uscita); servizi sempre più flessibili e differenziati disegnati sulla persona responsabilizzando sia l’offerta che l’utenza. In questo contesto, al pubblico spetta il ruolo di governare, programmare il sistema e fornire i servizi fondamentali e di alta specializzazione, coinvolgendo nella rete il volontariato, il terzo settore e le imprese profit e no profit. In tal senso, la riforma del terzo settore può rappresentare una straordinaria opportunità per Modena.

    Per quanto infine riguarda le politiche della salute, si confermano gli obiettivi di appropriatezza, equità ed efficienza individuati dal Piano Attuativo Locale da perseguirsi attraverso i servizi territoriali, la messa in rete di medici e pediatri, la realizzazione della Case di Salute come modello di assistenza integrata, l’integrazione delle strutture ospedaliere di Baggiovara e Policlinico valorizzando vocazioni cliniche, concentrando le risorse e riducendo le sovrapposizioni.

    Nel quadro della promozione del benessere, un’importanza strategica continua ad averla lo sport che si fonda su una rete di strutture e servizi in grado di offrire opportunità a cittadini di ogni età.  Perché lo sport di base resti fiore all’occhiello della città, si intende pertanto garantire la varietà dell’offerta e la valorizzazione di polisportive, associazioni, società ed enti di promozione, nonché investire sulla manutenzione degli impianti attraverso un nuovo piano regolatore dell’impiantistica sportiva.

    COMPLETARE LE GRANDI INFRASTRUTTURE

    Tra gli obiettivi l’aumento della quota di investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese. Previsto il Piano energetico comunale. Un Psc senza espansioni

    Il capitolo del Patto dedicato alla crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, richiamando le priorità del programma Europa 2020, sottolinea il ruolo dell’Università e l’importanza della collaborazione con il sistema economico anche rispetto all’esigenza di aumentare la quota di investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese.

    Tra gli impegni, la qualificazione dell’offerta didattica delle scuole, i rafforzamento dei percorsi di formazione superiore, il contrasto alla dispersione scolastica. E l’auspicio che vengano esclusi dal Patto di stabilità gli investimenti in edilizia scolastica.

    Sottolineata l’importanza del credito, il documento indica l’obiettivo di promuovere l’innovazione e le reti di impresa, mentre richiama il rilievo del settore agroalimentare e delle sue eccellenze, anche in prospettiva turistica.

    Il Patto afferma che “le grandi infrastrutture devono essere completate per accrescere l’efficienza di sistema e l’intermodalità dei trasporti, tenendo conto che la logistica è un fattore essenziale di competitività. Non è necessario programmare nuove grandi opere, ma completare la rete: collegare lo scalo merci di Marzaglia con il sistema tangenziale, prolungare la complanare dell’Autosole fino a Modena sud e collegare la Nuova Estense, rendere efficienti gli accessi alla città da tutte le latitudini”, a partire da Carpi e Campogalliano, ma anche Mirandola, Castelfranco e le altre aree della provincia.

    Per dare nuovo impulso al risparmio energetico e al ricorso alle fonti rinnovabili, il Comune intende elaborare il “piano energetico comunale”, mentre il sistema bancario conviene “sulla opportunità di mettere a disposizione delle famiglie e delle imprese linee di finanziamento a tassi agevolati per gli investimenti di risparmio energetico sulle fonti rinnovabili”.

    Tra i temi del Patto anche sicurezza del territorio, tutela dell’ambiente e ciclo dei rifiuti (obiettivo 70 per cento di differenziata entro il 2020 e una riduzione del 20 per cento della produzione di rifiuti, mentre dal 2015 estensione del porta a porta a tariffazione trasparente e puntuale), così come la qualità urbana e il rinnovamento della filiera dell’abitare. Nel nuovo Psc non saranno previste espansioni oltre i confini del Piano in vigore “e saranno privilegiate la rigenerazione, la riqualificazione e la densificazione urbana, anche ricorrendo alla demolizione del patrimonio immobiliare obsoleto e privo di valore architettonico e artistico”.

    Previsto anche il potenziamento dell’Agenzia casa e una revisione del regolamento di assegnazione delle aree Peep. “L’amministrazione – precisa il documento – presenterà alle imprese della filiera dell’abitare il quadro dettagliato delle aree e dei comparti della città meritevoli di interventi di recupero e valorizzazione, innanzitutto a fini residenziali, e in sede di confronto pubblico verranno stimate le convenienze, le priorità e gli interessi in campo, per poi individuare le soluzioni e i percorsi più efficienti ed efficaci”. Per le aree di maggiore valenza strategia, come quella della caserma Pisacane, si prevede di promuovere concorsi internazionali di idee.

    Per le aree produttive sono previsti sconti sugli oneri urbanistici per agevolare insediamenti ed espansioni. Il Comune realizzerà un censimento degli immobili disponibili per l’avvio di nuove imprese, con agevolazioni e azioni di sostegno anche rispetto al credito.

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