Il Salone della Rocca di Scandiano gremito per l’incontro della cooperativa sociale Lo Stradello con Romano Prodi



    Stradello-Prodi-2Era particolarmente soddisfatto ieri il presidente de Lo Stradello Piero Giannattasio per il successo dell’iniziativa organizzata per festeggiare i 30 anni di vita della cooperativa sociale, con un ospite di eccezione come Romano Prodi. “Dagli interventi di alcuni dei protagonisti della nostra storia, degli amministratori del territorio, del presidente di Legacoop Emilia Ovest e dello stesso Prodi – spiega Giannattasio – è emerso con chiarezza quale sia stato il ruolo di una cooperativa sociale in un territorio come il nostro. Un ruolo che in futuro potrà essere ancora più significativo. E spero che i molti candidati presenti alle prossime elezioni regionali presenti in sala – ha aggiunto il presidente de Lo Stradello – sappiano utilizzare la giornata di ieri per il loro prossimo impegno in Regione”.

    L’iniziativa, coordinata dalla giornalista Liviana Iotti, direttrice dell’edizione reggiana del giornale di strada Piazza Grande, si è svolta nel gremito Salone della Rocca del Boiardo. Sono intervenuti alcuni dei protagonisti della storia de Lo Stradello, sia dirigenti della cooperativa che amministratori pubblici e operatori dei servizi: Barbara Aristarchi, Lanfranco Fradici, Liliana Bondi, Fulvio Torreggiani e Piero Giannattasio. Barbara Aristarchi, operatrice dei servi sociali nei primi anni ’80, ha spiegato i motivi della costituzione della cooperativa, nata per rendere protagonisti della loro vita un gruppo di ragazzi usciti dal De Santis: una intuizione allora pionieristica, che vedeva una forte sintonia sulla strada da intraprendere tra le amministrazioni pubbliche e i cittadini del territorio. Anche Lanfranco Fradici, sindaco per molti anni di Scandiano, ha sottolineato la grande coesione del territorio, pubbliche amministratori e cittadini insieme, intorno alla esperienza de Lo Stradello. Liliana Bondi, prima amministratrice pubblica e poi presidente della cooperativa, ha sottolineato il grande impegno della cooperativa per il suo sviluppo, e la scelta di impegnarsi non solo per l’inserimento lavorativo ma anche per dotare la cooperativa di strutture socio-assitenziali, necessarie per sostenere le difficoltà famiglie e dare più risposte sociali ai ragazzi svantaggiati. Fulvio Torreggiani ha ricordato il grande ruolo del primo presidente e fondatore della cooperativa, Ivan Basenghi. Torreggiani, per anni al fianco di Basenghi e poi presidente lui stesso, ha sottolineato gli sforzi della cooperativa per darsi anche una strategia imprenditoriale e organizzativa, con l’acquisto del podere di Pratissolo e l’avvio di nuove attività. Piero Giannattasio, attuale presidente, ha rivolto la sua attenzione al futuro della cooperativa, che sta già lavorando per avviare nuove attività, in una logica di collaborazione stretta con altre coopertive.

    Liviana Iotti ha poi stimolato Romano Prodi su temi collegati sia all’esperienza della cooperazione sociale che alla situazione economica mondiale. Prodi ha sottolineato come l’esperienza de Lo Stradello e di altre cooperative sociali ha anticipato la legislazione, anche perchè un tempo c’era più coraggio nel prendere le decisioni. Sulla crisi italiana Prodi si è dimostrato molto preoccupato per lo stato di rassegnazione che vede nel nostro paese, cosa che rende più difficile la ripresa, dopo una crisi lunghissima mai vista prima. Prodi ha poi toccato temi come l’invecchiamento di molti paesi occidentali, le divisioni in ambito europeo, la mancanza del senso di responsabilità delle leadership europee. Ha poi espresso valutazioni molto interessanti sulle trasformazioni in atto nell’economia mondiale, sottolineando il ruolo crescente della Cina. Hanno concluso la mattinata gli interventi di Simona Caselli, per la prima volta come presidente di Legacoop Emilia Ovest, e del sindaco di Scandiano Alessio Mammi, che hanno sottolineato il ruolo delle cooperative sociali come Lo Stradello, che risolvono problemi sociali, continuano a tenere dal punto di vista occupazionale, e – come ha detto Mammi – sono fondamentali per una società che vuole continuare ad essere inclusiva.

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