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Rete Imprese Modena: “Via Emilia Est, trovata la strada giusta. Ma ora no al rischio paralisi”

“Il progetto presentato dall’assessore Giacobazzi al tavolo sulla mobilità è il risultato di un confronto serrato tra Amministrazione comunale, associazioni di categoria, commercianti e residenti della parte di via Emilia interessati dal progetto stesso. Ricordiamo che come Rete Imprese Italia Modena abbiamo promosso la raccolta di quasi 500 firme di imprenditori e residenti per modificare l’idea iniziale, che prevedeva la soppressione di 60-80 posti auto. La proposta dell’assessore, che coglie le osservazioni degli operatori economici, va nella direzione giusta e siamo contenti di aver contribuito alla buona risoluzione del problema”. Rete Imprese Italia Modena, formata da Lapam Confartigianato, Confesercenti, Cna e Confcommercio, plaude alla proposta di Giacobazzi in merito alla zona di via Emilia Est. Le proposte di Rete sono state accolte, i posti auto sono stati quasi tutti recuperati e la razionalizzazione delle fermate degli autobus contribuisce a migliorare la situazione:   “Rimaniamo dell’opinione che questo progetto debba essere realizzato nei tempi convenuti nell’interesse di chi in via Emilia Est vive e lavora – prosegue la nota di Rete Imprese -. In questo caso abbiamo un esempio concreto di come, attraverso il dialogo e il confronto tra imprenditori e amministrazione i problemi si possono risolvere con soddisfazione di tutti. Non dimentichiamo – affermano Confcommercio, Cna, Confesercenti e Lapam Confartigianato – che gli imprenditori sono i primi ad essere toccati dai provvedimenti di trasformazione degli assetti viari e debbono essere coinvolti nelle decisioni. Per noi la vicenda è quindi da ritenersi chiusa e invitiamo il Comune a passare dalla fase del confronto a quella della operatività, in favore di tutti”.

In pratica Rete Imprese chiede una accelerazione: “Il tavolo di confronto sulla mobilità è uno strumento consultivo e quindi non vincolante, che fatica a produrre convergenze unitarie sugli argomenti oggetto di discussione e rischia, proprio per la sua composizione eterogenea, di frenare il progetto. Non apparteniamo alla corrente di chi vuole ‘fare a prescindere’ o di decidere in fretta e senza confronto, abbiamo però la consapevolezza che in questa fase storica non possiamo permetterci di stare fermi. Chiediamo dunque all’Amministrazione di… fare il proprio dovere, ascoltando tutti ma decidendo una strada da intraprendere”.

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