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Elezioni, Lucia Bursi: “Ecco i nostri consiglieri in Regione”

«Questo incontro con i media locali è l’occasione per vedere riuniti insieme i nuovi consiglieri regionali modenesi del Partito democratico. Come sapete il collegio elettorale, in questo tipo di consultazione, è a base provinciale e sono quattro i consiglieri che Modena manda in Regione: Palma Costi, Giuseppe Boschini, Luciana Serri e Luca Sabattini. Innanzitutto, anche grazie alla nuova legge regionale, ci rappresenteranno in Regione esattamente due donne e due uomini. E questo è senz’altro un motivo di soddisfazione. Le scelte che hanno fatto i cittadini con le loro preferenze sono andate a premiare sia l’esperienza, è il caso delle consiglieri uscenti Palma Costi e Luciana Serri, sia il rinnovamento, con i nuovi consiglieri Giuseppe Boschini e Luca Sabattini. Anche il parametro della rappresentanza del territorio è risultato particolarmente equilibrato, dalla Bassa alla montagna, dalla città alla cintura. E’ chiaro che, comunque, i nostri quattro consiglieri, pur espressione e quindi conoscitori di un certo territorio, vanno in Regione per rappresentare la comunità modenese nel suo complesso.

Ciò che ha caratterizzato questa tornata elettorale è stato il calo dell’affluenza, un dato senz’altro preoccupante sul quale il partito (ma non solo il nostro) deve aprire una seria riflessione. Bisognerà fare una riflessione ampia, perché davvero in questa scelta del non voto sono entrate tante componenti, tante cause che non hanno solo radici locali, ma anche regionali. L’ho già detto, per me, hanno inciso sia la mancanza di un traino mediatico nazionale sia l’inchiesta della magistratura, un sentimento di lontananza rispetto alla istituzione Regione, il senso di insicurezza legato alla crisi economica, come anche la non condivisione rispetto a scelte nazionali di governo e di partito. Un mix di ragioni che hanno cementato la diffusa convinzione che le cose non possono cambiare e hanno quindi alimentato il non voto.

Ho detto che i nostri consiglieri ora rappresentano tutta la comunità modenese e porteranno in Regione i grandi temi che preoccupano il nostro territorio: la ricostruzione della Bassa terremotata, il dissesto idrogeologico e il progressivo spopolamento delle nostre montagne e il lavoro. Il lavoro inteso in senso più generale come necessità di rilanciare i nostri settori produttivi potenzialmente maggiormente in grado di creare nuova occupazione, dal manifatturiero al turismo di qualità, passando per l’agroalimentare e l’agricoltura. Ma anche attenzione al mantenimento dei livelli raggiunti dal nostro sistema di welfare complessivo e dal sistema sanitario in particolare. Sempre in un’ottica che mantenga i valori fondanti della nostra comunità, che tenga insieme equità, rispetto dei diritti e delle pari opportunità. Dalla politica e dagli amministratori, i nostri cittadini si aspettano anche che siano in grado di rinnovare, in primis, se stessi. Soprattutto dopo la cancellazione delle Province, è il momento di programmare e agire davvero in un’ottica di area vasta, che guardi ai territori vicini come possibili alleati e non come campanili nemici. Le Unioni dei Comuni devono rappresentare un obiettivo possibile, su cui cominciare a ragionare in termini di azioni concrete e non solo come ipotesi astratta. In tempi di calo delle risorse pubbliche, il passo è obbligato e la Regione è il luogo da cui governare al meglio questi processi.

Ecco queste sono alcune delle istanze e delle sfide che i modenesi hanno chiesto ai loro nuovi rappresentanti di portare in Regione. Auguro a tutti loro, e in particolare a un altro modenese, il nuovo presidente della Regione Stefano Bonaccini, di poter lavorare al meglio delle loro capacità ed energie. Il Pd sarà al loro fianco».

 

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