I numeri dell’emergenza neve a Formigine



    neve-FormigineA partire da giovedì scorso 5 febbraio, sono stati impiegati continuativamente 27 mezzi spartineve, 11 mezzi spargisale, 4 bobcat e tutto il personale tecnico-manutentivo comunale. Il disagio maggiore si è manifestato a causa dell’interruzione della fornitura di energia elettrica, soprattutto nella frazione di Magreta. La situazione è stata costantemente monitorata dagli operatori comunali e dalla Polizia Municipale che si sono recati presso le abitazioni e le attività commerciali che hanno segnalato i problemi più gravi, per fornire la dovuta assistenza; nei casi più complicati, sono stati installati gruppi elettrogeni della Protezione Civile.

    Ad oggi non risultano utenze residenziali scollegate, ad eccezione di due aziende agricole peraltro provviste di generatori di emergenza. Nei giorni scorsi i Vigili del Fuoco hanno dichiarato inagibile una casa rurale di Casinalbo, a causa di un crollo parziale di un muro. Danni sono stati rilevati anche al patrimonio pubblico, in particolare alle coperture delle scuole medie “Fiori” di Casinalbo e di Magreta; infiltrazioni diffuse a causa della formazione del ghiaccio, sono state evidenziate in alcuni plessi scolastici tra i quali il polo per l’infanzia Barbolini-Ginzburg. Le strutture sono tutte comunque agibili e non vi è stata interruzione dell’attività didattica.

    “La straordinaria nevicata dei giorni scorsi – spiega l’Amministrazione – che ha comportato anche l’attivazione del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile a  causa dell’interruzione dell’energia elettrica, costerà alle casse comunali oltre 200.000 euro tra operazioni di spalatura e lavori di somma urgenza. I danni maggiori, così come nei comuni limitrofi, sono stati arrecati alle alberature dei parchi e delle aree verdi, la cui messa in sicurezza è tuttora in corso. Un ringraziamento speciale va a tutti quei dipendenti comunali che hanno profuso un grande impegno e a tutti i volontari che hanno garantito in particolare la pulizia dei cassonetti e il taglio dei rami ritenuti pericolosi”.