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A San Martino in Rio una mattinata per ricordare Ivo Corradi

A due anni dalla scomparsa dell’imprenditore sammartinese Ivo Corradi, Il Comune di San Martino in Rio, assieme alla famiglia Corradi (la moglie Giliana Fantuzzi e la figlia Daniela) dedica al suo concittadino nella mattinata di sabato 11 aprile – ore 10.30 in Sala d’Aragona presso la Rocca estense – un momento di ricordo quale personaggio che ha esportato con le sue macchine da maglieria il nome di San Martino in Rio in Tutta Europa.

All’incontro interverranno il sindaco di San Martino, Oreste Zurlini, l’assessore alla cultura, Giulia Luppi, l’assessore allo sport Erio Cavazzoni, Carmela Mariani, ex dipendente di Corradi, Daniela Corradi, figlia del compianto imprenditore.

Nell’occasione la famiglia Corradi donerà al Museo dell’Agricoltura e del mondo Rurale una vecchia macchina da maglieria che verrà esposta, assieme ad alcuni campionari, nella sezione museale dei telai (negli anni ’60 tante contadine arrotondavano e integravano i guadagni famigliari lavorando da magliaie nei tempi morti, serali o invernali, per conto terzi).

Corradi, molto amato da tanti sammartinesi, anche grazie alla sua generosità come sponsor delle squadre locali di calcio e di volley, faceva tanto per il sociale e la comunità donando mezzi all’Auser e alla casa di riposo. Gioviale, energico, era un benefattore e viene ricordato con grande affetto, anche per la sua professione e per la sua dedizione al paese e l’avventura – poi terminata – in campo politico (fu anche consigliere comunale). Corradi era anche un appassionato di motori: si è cimentato spesso nel rally, così come nel ruolo di pilota di aerei da turismo e mongolfiera.

Per la sua azienda (l’IcoTessile poi diventata I-Daco) ha sempre dato tutto: l’ha curata ed amata esportando le sue macchine per la lavorazione della maglieria e del tessile in tutto il mondo. E anche quando la crisi mordeva non ha mai licenziato nessuno, sentendosi investito del ruolo di “padre” della sua creazione. Dalle macchine roccatrici realizzate in gioventù passò a produrre le prime macchine da maglieria manuali, e quando il sistema si automatizzò decise – uno dei primi, all’epoca – di espandere il suo business all’estero, arrivando fino in India, Polonia e Tunisia.

Nel 1962 aveva fondato la Ico Tessile a San Martino, che si occupava di produzione e vendita di macchine da maglieria.

“Era l’ottobre del 1953 – raccontava l’imprenditore qualche anno fa – quando decidemmo di partire, io e due figure fondamentali dell’industria correggese: il futuro fondatore della Corghi Elettromeccanica, Erminio Corghi, e suo cugino Terzino Spaggiari. Io negli anni dell’immediato dopoguerra giravo in bicicletta fra il reggiano, il modenese e il parmense per vendere imbottiture per abiti. Nell’aria, però si sentiva già il vento impetuoso del grande sviluppo della maglieria che soffiava da Carpi. E dalle imbottiture ero passato a vendere la macchine manuali per fare la maglia a domicilio”.

Corradi, decise di aprirsi una strada nella commercializzazione di strumentazioni meccanotessili, fondando la Ico tessile nel 1962, in pieno boom della maglieria e in concomitanza con l’assunzione della rappresentanza di una delle più affermate marche: la Zamark, diventandone uno dei punti di forza. Quando nel 1982 acquistò una quota societaria, vendeva circa il 70 per cento della produzione. Arrivò quindi a connotarsi come un partner decisivo della stessa espansione della maglieria di Carpi, alla quale fornirà ogni volta le attrezzature richieste dall’evoluzione stessa del comparto.

 

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