Stefano Bargi (Lega Nord): “Il PD cede sul principio di residenzialità storica per l’accesso alle case popolari, ma dimostra poco coraggio”



    Stefano-Bargi «Giudichiamo un fatto epocale l’aver fatto accogliere al Pd, in commissione, il criterio della residenzialità nell’assegnazione degli alloggi popolari.»

    Commenta con misurata soddisfazione, il consigliere regionale della Lega Nord, Stefano Bargi, il “voto” ottenuto giovedì, in commissione, con l’ok del Partito Democratico ad un principio che il Carroccio da sempre giudica sacrosanto: «riteniamo che i residenti storici debbano essere tutelati  nell’accesso ai servizi, ed alle liste per gli alloggi popolari, senza che siano sistematicamente superati dagli ultimi arrivati. Crediamo da sempre che questa sia una battaglia di civiltà ed una misura di buon senso, che finalmente il Pd ha parzialmente accolto: sicuramente, in questo senso, è un fatto storico.» Tuttavia… «La nostra proposta suggeriva almeno 5 anni di residenzialità sul territorio, anche perché si tratta di un criterio già presente in altre regioni a noi limitrofe come la Lombardia e anche la Toscana(a guida PD; ndr). Alla fine, il Partito Democratico ha avanzato una sua proposta di bandiera optando per i 3 anni di residenza: peccato, è stata un’occasione sfumata per applicare un principio sacrosanto ad un servizio che “dovrebbe” garantire i nostri cittadini bisognosi. Era una proposta di buon senso – commenta Bargi – ma il Pd dimostra ancora una volta di voler apparire favorevole verso i principi di tutela dei nostri cittadini (probabilmente per attrarne i voti), ma manca del vero coraggio di proporre cambiamenti sostanziali.»