Lapam Autotrasporto lancia l’allarme ‘piccoli’ Genedani: “A rischio migliaia di imprese”



    autotrasportiDopo la richiesta unitaria di Unatras (la sigla che rappresenta le associazioni dell’autotrasporto) e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane di differire il versamento degli oneri delle dichiarazioni fiscali per l’autotrasporto merci, sembra prendere forma qualche apertura per la soluzione del problema della deduzione delle spese non documentate per gli artigiani, un problema che se non risolto mette a rischio migliaia di piccole imprese del settore. “Le associazioni dell’autotrasporto merci – sottolinea Amedeo Genedani, Presidente Confartigianato Trasporti e di Unatras – hanno subordinato la soluzione futura di diverse altre questioni alla precisa determinazione e finanziamento delle deduzioni forfettarie per l’anno 2014 sui livelli erogati nel 2013 così come era scritto nell’accordo per la suddivisione delle cifre complessive di 250 milioni di euro, recepito dalla Legge di Stabilità 2014”. Al fine di rappresentare un’unica volontà sindacale l’autotrasporto merci italiano perfezionerà le proprie proposte tecniche a breve. “La scelta del taglio delle deduzioni per le spese non documentate – prosegue Genedani – è stata assolutamente unilaterale e arbitraria. Informare la categoria appena a due giorni lavorativi dalla scadenza delle denunce dei redditi è semplicemente intollerabile. L’agitazione dei trasportatori sta crescendo e sono in ballo più di 60mila imprese che operano con 156mila veicoli, che hanno organizzato i propri bilanci del 2014 con le regole dell’anno precedente senza avere sentore dell’intenzione di cambiarle: né un segnale né un avviso è arrivato dal Governo prima di questo fulmine a ciel sereno. Sul territorio di Modena e Reggio Emilia stiamo parlando di un circa 2500 imprese artigiane nel 2014 ”. Questo significa colpire al cuore l’80% del totale delle imprese del trasporto su gomma. Significa mettere a rischio 60.000 famiglie di imprenditori monoveicolari e dividere le piccole e medie imprese dalle grandi, negando la loro esistenza ed il contributo che danno al Paese. “Le ricadute sugli artigiani e le loro famiglie, non meno di 200 mila persone, sono come un macigno che deve essere immediatamente rimosso. Un aggravio di questo tipo – continua il Presidente Confartigianato Trasporti – comporterà che gli imprenditori saranno sempre meno regolari nel pagamento del Durc. Con la nuova normativa è il committente a pagare in caso di mancato versamento dei contributi previdenziali dell’autotrasportatore e questo significa una potenziale perdita di molte commesse per chi non riuscirà a essere in regola con il pagamento del Durc. Quindi oltre ad un aggravio fiscale notevole per i piccoli imprenditori, vi è anche il rischio che i committenti si affidino sempre più a imprese più strutturate per avere la certezza di non dover far fronte a multe legate al mancato pagamento, da parte dell’autotrasportatore, dei contributi previdenziali”.