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Patto regionale per il lavoro nelle Terre d’Argine e Area Nord: venerdì 30 ottobre a Carpi incontro di Cgil-Cisl-Uil

Si parla del Patto regionale per il lavoro nell’incontro che Cgil-Cisl-Uil organizzano a Carpi dopodomani – venerdì 30 ottobre. L’iniziativa, intitolata “Il lavoro al centro” e aperta al pubblico, è in programma dalle 9 alle 12 nella sala Loria (via Rodolfo Pio 1). Introduce il segretario generale della Cgil di Modena Tania Scacchetti, conclude il segretario regionale della Cisl Giorgio Graziani. Partecipano Alberto Bellelli (sindaco di Carpi e presidente Unione Comuni Terre d’Argine), Alberto Silvestri (sindaco di S. Felice sul Panaro e presidente Unione Comuni Area Nord), Alberto Zanetti (segretario provinciale Uil Modena-Reggio Emilia), Alberto Bortoli (ad Fresenius Hemocare Italia), Enrico Amadei (segretario regionale Cna), Albano Dugoni (portavoce Forum Terzo Settore Modena) e Palma Costi (assessore regionale alle attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma).

«L’incontro è l’occasione per avanzare proposte che declinano a livello dei distretti Terre d’Argine e Area Nord le misure contenute nel Patto regionale per il lavoro firmato lo scorso 20 luglio tra sindacati, Regione Emilia-Romagna, rappresentanze datoriali e associazioni – spiegano Cgil-Cisl-Uil – È un Patto che consideriamo importante sia per il ruolo fondamentale assegnato alla contrattazione con le parti sociali nell’elaborazione delle strategie per lo sviluppo e l’occupazione, sia perché mette il lavoro, stabile e di qualità, al centro delle politiche di investimento pubblico».

Ricordiamo che il Patto per il lavoro si pone l’obbiettivo di creare 120 mila nuovi posti di lavoro e dimezzare la disoccupazione in regione (dall’attuale 9 al 4,5 per cento) entro la fine della legislatura. Come? Indirizzando quasi 15 miliardi di euro di investimenti pubblici nella costruzione di nuova e buona occupazione, puntando sulla contrattazione tra le parti sociali, in una cornice di legalità e trasparenza, con il rispetto della “clausola sociale” nell’aggiudicazione di appalti pubblici e privati tutelando tutti i posti di lavoro in ogni cambio appalto.

 

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