Clandestino fermato a Brescello a bordo di un’auto rubata



    Municipale-Bassa-ReggianaL’allarme era scattato nel primo pomeriggio di mercoledì quando, dai varchi posizionati nel perimetro del territorio della Bassa Reggiana, era partita la segnalazione della presenza di una Fiat Multipla che risultava essere stata rubata la settimana scorsa a Reggio Emilia. Ovviamente sono subito iniziate le ricerche da parte della polizia municipale e dei carabinieri. Poco dopo, un’operatrice della polizia municipale che si era annotata la targa ha avvistato nei pressi di Brescello il veicolo segnalato e, benché fosse fuori servizio, ha immediatamente allertato i colleghi che sono intervenuti  riuscendo a bloccare definitivamente il veicolo.

    A bordo dello stesso, vi era un nordafricano privo di documenti ed una giovane dell’est Europa. In particolare l’uomo, che era alla guida del veicolo, è stato accompagnato presso gli uffici del presidio di Brescello e successivamente, assieme ai colleghi dell’Arma, presso la sede della compagnia di Guastalla dove è stato sottoposto al prelievo delle impronte digitali. Dall’analisi delle stesse lo straniero è stato definitivamente identificato, si tratta di un tunisino, M.S di 38 anni, pluripregiudicato con precedenti per reati contro il patrimonio e droga. Ma, soprattutto, il soggetto risultava essere stato sottoposto a ben due provvedimenti di espulsione dal territorio Italiano a cui non aveva ottemperato.

    Nei suoi confronti si procederà per il reato di ricettazione (rischia fino a 8 anni), oltre che per la guida senza patente e per l’inosservanza delle norme sull’immigrazione.  Al vaglio degli inquirenti la posizione della donna e le motivazioni che potrebbero aver spinto il tunisino a circolare nei territori della Bassa. L’auto è poi stata recuperata e restituita al legittimo proprietario.

    Al personale della polizia municipale intervenuto sono giunti i complimenti del comandante del Corpo Carlo Romandini, che ha anche espresso un ringraziamento anche ai militari dell’Arma, senza la cui collaborazione le procedure di identificazione sarebbero state sicuramente più ardue.

    “L’operazione conferma – ha affermato il comandante – qualora ve ne fosse stato bisogno, l’utilità del posizionamento dei varchi al fine di rendere più sicuro il territorio della bassa reggiana”. Ai suoi complimenti si sono aggiunti quelli dei sindaci di Boretto e Poviglio, Massimo Gazza e Giammaria Manghi, oltre che del comandante dell’ambito Ovest, Davide Grazioli.