Grazie ad un blitz congiuntamente condotto dai Carabinieri della Stazione di Campagnola Emilia e i colleghi del Nucleo ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia, nei comuni di Campagnola Emilia e Rio Saliceto, nella bassa reggiana, sono state localizzate due imprese individuali che impiegavano in nero rispettivamente il 25% e il 100% della forza lavoro tra cui anche clandestini. Nei guai sono finiti una cittadina cinese 40enne abitante a Rio Saliceto e un cittadino Pakistano 45enne di Campagnola Emilia rispettivamente amministratori la donna di un’azienda del settore tessile l’uomo di una ditta che cura il volantinaggio. L’attività dei Carabinieri della Stazione di Campagnola, supportati dai colleghi del Nucleo dell’Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia risale all’altra mattina quando gli operanti, sulla scorta di una mirata attività informativa tesa a contrastare le fattispecie illecite correlate al lavoro nero e all’impiego di manodopera clandestina, effettuavano due controlli presso altrettante aziende. All’atto dei controlli i Carabinieri in un’azienda tessile riscontravano l’impiego in nero di un lavoratore clandestino su 4 pari al 25% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro mentre nell’altra azienda del settore pubblicitario 4 lavoratori in nero (di cui un clandestino) su 4 operai pari al 100% dell’intera forza lavoro impiegata. Ai sensi delle attuali norme di legge, le attività aziendali venivano immediatamente sospese dagli operanti che procedevano anche nei confronti dei due imprenditori che venivano denunciati alla Procura reggiana per il reato di impiego di manodopera clandestina. Ai due imprenditori veniva comminata maxi multa per oltre 10.000 euro. La ripresa delle attività dipenderà dagli stessi imprenditori che dovranno regolarizzare i dipendenti impiegati in nero e pagare la maxi multa.