Rinnovo contratto lavoratori industria alimentare: oltre il 97% dei consensi



    lavorazione-carni“Oltre 20.000 lavoratrici e lavoratori dell’industria alimentare, occupati in Emilia Romagna, si sono espressi sull’ipotesi di accordo di rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro, sottoscritto il 5 febbraio 2016 da Federalimentare, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. A livello nazionale, i lavoratori interessati da questo Contratto sono 400.000, in Emilia Romagna quasi 70.000.

    Nelle oltre 200 assemblee svolte il consenso all’accordo ha fatto registrare il 97,69% dei voti. Le assemblee di consultazione continueranno nel settore della cooperazione industriale che, in Emilia Romagna, rappresenta diverse migliaia di lavoratori e lavoratrici. La cooperazione industriale ha sottoscritto l’ipotesi di accordo, uguale a quella dei privati, il 23 marzo 2016.

    Entrambi i rinnovi sono stati rinnovati nel segno dell’inclusività e recepiscono lo spirito e  le  linee  contenute  nella  proposta  di nuovo  modello  contrattuale  avanzata da  Cgil,  Cisl  e  Uil.

    I due rinnovi contrattuali prevedono un aumento salariale di  105  euro  mensili;  Rls  di  sito  per  assicurare  stessi  diritti in  termini  di  sicurezza  sul  luogo  di  lavoro;  inclusione  dei  lavoratori  stagionali storici nei  processi  di  stabilizzazione; importanza e conferma  della  contrattazione  di  secondo livello; congedo  retribuito  per  le  donne  vittime  di violenza  da  tre  a  sei  mesi,  raddoppiando  quindi  quanto  previsto  dal  dlgs  80/2015. Infine, i contratti decorrono dal 01/12/2015 al  30/11/2019.

    Questi sono alcuni punti qualificanti dei due rinnovi contrattuali con i quali, grazie allo straordinario coinvolgimento  e  partecipazione  di  tutti  i  lavoratori,  abbiamo  dato  una  risposta concreta  rispetto  al  valore  del  contratto  nazionale  di  lavoro, che  tanti avrebbero voluto cancellare e che  invece si conferma  strumento di tutela e difesa dei diritti normativi e salariali di  lavoratori e lavoratrici.

    Ora gli sforzi si devono concentrare nel settore della macellazione e della lavorazione e trasformazione delle carni dove, a causa di discutibili e spesso illegittimi appalti di fasi del processo produttivo, si stanno creando situazioni di concorrenza sleale, come quelli che si sono palesati nel distretto delle carni di Modena. Situazioni che vanno ben oltre quel territorio, che non rispettano le leggi e il contratto nazionale di lavoro, che le parti sociali devono ricondurre nell’alveo della legalità come previsto nel Patto per il Lavoro, sottoscritto con la Regione Emilia Romagna, attraverso la corretta applicazione del contratto di lavoro a tutti i lavoratori occupati nei siti produttivi”.

    (Umberto Franciosi, Segretario Generale FLAI CGIL Emilia Romagna)