Centrale di Caorso, convocato per il 20 aprile il Tavolo della Trasparenza



    Si riunirà per la prima volta mercoledì 20 aprile, nella sala consigliare del comune di Caorso, il Tavolo della Trasparenza per le attività di dismissione dell’impianto nucleare situato nel comune piacentino. A convocarlo è l’assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo, che lo presiede, con la partecipazione anche degli assessorati alla Salute e alle Attività produttive.
    “Sarà questo lo strumento, voluto fortemente e istituto dalla Regione Emilia-Romagna, per monitorare da vicino, passo dopo passo, il processo di smantellamento della centrale – afferma Gazzolo -. Permetterà di assicurare il più ampio livello di conoscenza, partecipazione e comunicazione nei confronti di tutti i soggetti interessati al decommissioning e alla messa in sicurezza del sito”.
    Il Tavolo avrà natura interistituzionale e coinvolgerà i ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e della Salute, il presidente della Commissione regionale per il decommissioning, la Società Sogin Spa, la Prefettura e la Provincia di Piacenza, il Comune di Caorso, l’Unione dei Comuni Bassa Val d’Arda Fiume Po, Ispra, Arpae, i rappresentanti delle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e delle associazioni ambientaliste regionali.
    “La Giunta si era impegnata ad istituirlo e ha mantenuto la promessa – prosegue Gazzolo -. L’incontro del 20 aprile è l’occasione per ribadire ancora una volta che Caorso non sarà sede del deposito nazionale di scorie nucleari: si tratta di un’ipotesi del tutto inesistente”.
    In attesa della decisione del Governo sulla localizzazione del sito, ad escludere la centrale piacentina sono i criteri dettati da Ispra che riguardano l’impossibilità di collocarlo in aree caratterizzate da rischio e/o pericolosità geomorfologica e/o idraulica di qualsiasi grado e nelle fasce fluviali.
    Compito del Tavolo sarà anzi quello di monitorare con attenzione le attività legate all’attuazione del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi e alla pubblicazione della Carta della aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale. “Due temi fondamentali – conclude l’assessore – per raggiungere l’obiettivo del ‘green field’, ossia della dismissione totale della centrale con il conferimento di tutte le scorie derivanti dalla sua disattivazione nel sito nazionale. Solo così sarà possibile restituire al territorio e alla popolazione il sito privo di elementi di radioattività e completamente bonificato”.