Bonifica: tributi “a misura di Consorzio”. Più flessibilità nell’applicare le nuove contribuzioni



    Tributi di bonifica a “misura di Consorzio”. Lo stabilisce la delibera approvata dalla Giunta regionale che rafforza i meccanismi di flessibilità e l’autonomia dei singoli Consorzi nel decidere quando e come introdurre meccanismi di gradualità per l’applicazione delle nuove contribuzioni. In pratica – stabilisce la delibera – la gradualità può scattare per variazioni del tributo, sia in aumento che in diminuzione, superiori al 20% rispetto all’anno precedente e con valori assoluti compresi tra zero e 100 euro in pianura e tra zero e 50 euro in montagna.
    Nell’applicare i meccanismi di gradualità, ogni Consorzio sarà quindi libero di utilizzare, all’interno dei limiti indicati, il valore assoluto ritenuto più funzionale alle esigenze del proprio territorio e della propria contribuenza, in funzione dei nuovi piani di classifica.
    Le Linee guida approvate dalla Giunta regionale –  ultimo atto della riforma  dei Consorzi di bonifica avviata dalla  Regione nel  2012 – hanno infatti stabilito di omogenizzare su tutto il territorio emiliano-romagnolo i criteri con cui calcolare il beneficio che l’attività di bonifica determina sui beni immobili agricoli e extragricoli. Sulla base di questi criteri sono stati definiti i nuovi Piani di classifica e le nuove contribuzioni, mantenendo praticamente invariati i saldi complessivi.
    Non più 15 Piani, redatti con criteri molto diversi l’uno dall’altro e risalenti a più di 25 anni fa, ma otto, ispirati a principi di maggiore omogeneità ed equità che tengono conto degli attuali assetti territoriali, in una situazione in cui la crescente urbanizzazione e gli effetti del cambiamento climatico rendono sempre più centrale e strategica l’attività dei Consorzi per garantire la sicurezza idraulica.