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Mark Turner Quartet domani in scena a Casalgrande per Festival Mundus

Mark-Turner-saxUno dei sassofonisti più ammirati della sua generazione, riconosciuto per la sua intima espressività e per la sua naturale attitudine a esplorare a 360° l’ampia gamma di possibilità che offre il sax tenore.

L’americano Mark Turner e il suo Quartetto (oltre a lui, Jason Palmer alla tromba, Joe Martin al basso e Jonathan Blake alla batteria) sono i protagonisti della quarta tappa del Festival Mundus 2016 – 21esima edizione della notissima rassegna musicale organizzata da ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna in collaborazione con la Regione Emilia Romagna – che avrà luogo giovedì 14 luglio alle ore 21.30 a Casalgrande nella bella cornice delle Scuderie di Villa Spalletti di San Donnino di Liguria. Biglietto d’ingresso al costo di 5 euro. Il concerto è realizzato in collaborazione con Casalgrande Jazz Festival.

Mark Turner torna in Italia con un quartetto di musicisti legati tra loro da una profonda affinità elettiva. L’interazione tra loro crea un perfetto ed equilibrato incrocio tra le linee ipnotiche della melodia e le atmosfere delicate e impalpabili create dal ritmo. La sua musica è uno spazio aperto, una distesa morbida e lineare dove si distribuiscono senza soluzione di continuità dolci avvallamenti armonici e rilievi melodici dai lunghi contorni. Il suo sax ha un suono denso e brillante assieme, un corpo vibrante che sa distendere la sua materia timbrica su un tessuto espressivo fatto di linee continue e multiformi, abbellite di tanto in tanto da arzigogoli discreti, dove le note si raggruppano rapide e sapide, per poi ritornare a distribuirsi lungo la linea del suo personale orizzonte compositivo.

Una dimensione creativa che trova una significativa dimensione compiuta nell’ultimo lavoro discografico che il musicista americano ha realizzato con l’etichetta ECM di Manfred Eicher. In questo lavoro composto da sei lunghi brani, tutti firmati dal sassofonista, troviamo rimandi differenti, dal riferimento letterario diretto contenuto nel brano che titola l’album e che richiama il romanzo di fantascienza del 1971 di Ursula K. Le Guin, agli omaggi a Miles Davis, Wayne Shorter o Stevie Wonder. Personaggi che abitano l’ideale mondo di Turner, un musicista capace di assemblare lunghi pannelli espressivi intrecciando il suono del suo strumento con l’intensa tromba di Jason Palmer e il corposo basso di Joe Martin. Un mondo musicale che ci conduce in ambiti timbrici dilatati, con lunghe frasi sostenute da armonie distese, spazi quasi astratti dove abbandonare la fantasia a libere ed estemporanee peregrinazioni, ma dove anche un “solo” di contrabbasso (vedi il brano Sonnet for Stevie) può preludere a dialoghi strumentali più diretti e confidenziali.

 

Biografia

Mark Turner è nato a Fairborn, Ohio, nel 1965, e si trasferì con la famiglia in California all’età di 4 anni, crescendo poco fuori Los Angeles. Ha iniziato a suonare il clarinetto a 9 anni per passare successivamente al contralto, e quindi al tenore da adolescente. Alla fine, ha trovato un proprio stile, dopo studi approfonditi delle metodologie musicali di John Coltrane e Warne Marsh, tra gli altri. Dopo essersi trasferito a New York, Turner ha lavorato con musicisti come Paul Motian, James Moody, Lee Konitz, Tomasz Stanko, Dave Holland, Billy Hart, Brad Mehldau, Kurt Rosenwinkel, Dave Douglas, John Patitucci e il SF Jazz Collective.

 

È uno dei sassofonisti più amati ed ammirati della sua generazione, famoso per la sua intima espressività su tutta la gamma del tenore. Lathe of Heaven, album con cui fa il suo debutto da leader per la ECM, fa seguito a quelli con il collettivo Fly in compagnia di Larry Grenadier e Jeff Ballard, e ad altre apparizioni su registrazioni Ecm come quelle di Billy Hart, Enrico Rava e Stefano Bollani.
Altra tappa di Festival Mundus sarà quella con “Autoritratto”, il concerto della pianista Rita Marcotulli con l’Ensemble dell’Istituto Musicale “A.Peri/C.Merulo” di Reggio Emilia diretto da Mauro Grossi, previsto sempre per giovedì 14 luglio alle ore 21.30 a Reggio Emilia nella splendida cornice dei Chiostri di San Pietro. Ingresso gratuito.

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