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Sequestrati yacht e beni immobili a un imprenditore indagato per bancarotta fraudolenta

Yacht_fotoI militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno sottoposto a sequestro beni, mobili e immobili, per oltre 1,6 milioni di euro nei confronti di un imprenditore indagato per bancarotta fraudolenta e
documentale. Nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica felsinea, all’esito degli accertamenti svolti, il Nucleo di Polizia Tributaria di Bologna ha ricostruito episodi distrattivi per milioni di euro che hanno portato al fallimento di un’azienda della provincia bolognese, operante nel settore della produzione e gestione di magazzini e celle frigorifere.
L’imprenditore avrebbe realizzato le distrazioni dopo aver architettato una complessa ed articolata operazione di finanziamento con un fondo immobiliare, “mascherata” da una compravendita immobiliare per eludere il divieto legislativo di effettuare operazioni di finanziamento di qualsiasi tipo da parte del fondo. L’operazione ha così permesso all’imprenditore di ottenere la liquidità per rilevare dai precedenti soci le azioni della società che ha poi
condotto al fallimento, mediante altre operazioni distrattive, le cui provviste gli hanno consentito di acquistare i beni ora sequestrati, intestandoli a prestanome che non disponeva di mezzi finanziari e di redditi sufficienti.
E’ stato così possibile sequestrare in via preventiva, con provvedimento d’urgenza emesso dal Pubblico Ministero e convalidato dal GIP del locale Tribunale:
– una tenuta agricola di vigneti nell’astigiano, di 25 ettari, del valore di oltre 1 milione di euro;
– un’imbarcazione da diporto di circa 22 metri, del costo di oltre 450 mila euro, sequestrata nel porto di Palermo, dove era ormeggiata, grazie all’intervento dei militari della Stazione Navale peloritana del Corpo;
– i restanti proventi derivanti dalla compravendita di un appartamento a Cortina d’Ampezzo, pari a circa 200 mila euro. In tale circostanza, particolarmente abile ed efficace è stata la capacità degli investigatori nel risalire e ricostruire i flussi finanziari per individuare i conti correnti dove erano state girate, dopo più passaggi, le somme di denaro, nonché di sottoporre a sequestro anche una autovettura di pregio acquistata con parte di detti proventi.
Le operazioni di polizia giudiziaria – che hanno interessato sei indagati (oltre all’imprenditore e al prestanome, gli amministratori di altre due società coinvolte negli illeciti) – sono state espletate nelle province di Bologna, Milano,
Padova, Asti e Lodi.
Il risultato conseguito testimonia il costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza di Bologna a tutela dell’economia legale e, quindi, anche a contrasto dei reati fallimentari.

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