Le interrogazioni presentate e discusse nell’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale di martedì 4 ottobre



    consiglio_comunale_sassuolo_042016Questi i punti relativi alle Interrogazioni presentate e discusse nell’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale sassolese di martedì 5 ottobre 2016.
    Interrogazione del gruppo consiliare M5S su: “Situazione di conformità degli edifici utilizzati e non utilizzati dall’Amministraz. Comunale rispetto alle leggi di sicurezza, antisismiche, incendi, etc..

    In questa interrogazione, presentata dal Consigliere del Movimento 5 Stelle, Capogruppo Consiliare Lista Sassuolo 2020, lo stesso ha chiesto ragguagli e chiarimenti in merito alla situazione degli edifici della Pubblica Amministrazione rispetto alle leggi antisismiche, incendi e sicurezza..

     

    Più in particolare è stato richiesto di conoscere se:

    – Il Comune di Sassuolo o la Società SGP utilizzano, per le loro attività, edifici che hanno delle difformità inerenti la sicurezza, l’antisismica,, impinati non a norma o di qualsiasi altro genere, quali edifici con abusi ?

    -se ve ne sono, quali e quanti sono ?

    -Tra questi quanti sono gli edifici scolastici, primari, secondari o terziari e quali strutture ad uso pubblico sono in condizione di non conformità ?

    – da quanto tempo gli eventuali edifici sono difformi e la ntura delle difformità

    – si chiede di sapere da quanto tempo riusltino note le difformità e se sono in deroga da quanto tempo lo sono ?

    Ancora:

    Quali delibere siano a state votate e da chi per autorizzare l’uso di questi immobili, pur sapendoli difformi ?

    Si chiede  se l’amministrazione ha intenzione di garantire la sicurezza e l’agibilità di tali strutture nell’immediato futuro. Se esiste un piano di risanamento e messa in sicurezza o se è stato valutato un costo di restauro ed adeguamento ?

    – In conclusione si chiede di sapere se il Comune possiede in proprietà diretta o tramite SGP, edifici i parti di essi a norma, interamente o parzialmente inutilizzati.

    – Se in qualche modo vi siano situazioni di impiego di strutture private adibite ad uffici pubblici o di amministrazione delle attività del Comune o di SGP in modo non conforme ai contratti di locazione o con contratti scaduti.

     

    Il Sindaco Claudio Pistoni, ha così risposto analiticamente ai quesiti presentati dall’interrogante:

    Le richieste pervenute riguardano un numero considerevole di edifici, complessivamente n.52 immobili suddivisi in:

    n. 8 immobili destinati a sede di attività istituzionali e pubblici uffici;

    n. 26 immobili destinati ad edilizia scolastica per asili nido, scuole dell’infanzia, scuole di primo grado e secondarie di primo grado;

    n. 15 immobili destinati ad edilizia sportiva;

    n. 3 edifici destinati ad edilizia socio sanitaria.

    In considerazione di ciò per maggior chiarezza, per ciascun immobile, è stata predisposta una scheda riepilogativa contenente le informazioni richieste, in particolare in merito a quanto indicato dal punto 1 al punto 6 ed al punto 10 dell’interrogazione.

    Il lavoro è stato condotto partendo dagli edifici destinati ad uso scolastico e a pubblici uffici; nel frattempo è  in corso di elaborazione la predisposizione delle schede relative ai restanti edifici, ovvero immobili utilizzati come impianti sportivi e socio sanitari, proprio in ragione del  numero considerevole degli edifici da analizzare.

    Allegate le schede come sopra indicate in relazione alle quali non si è a conoscenza di immobili utilizzati in difformità.

    Si vuole inoltre precisare che le attività manutentive e di adeguamento normative degli immobili di proprietà comunale sono state, a partire  in maniera decisa dal 2004, costanti, con particolare riguardo all’edilizia scolastica. I principali interventi riguardarono sino al 2009 in prevalenza interventi di adeguamento impiantistico ed in materia di prevenzione incendi. Dal 2009 al 2012 gli interventi principali riguardarono il miglioramento e l’adeguamento sismico delle strutture nonché il proseguimento dei lavori di adeguamento in materia di prevenzione incendi.

    Tra il 2012 e 2013, anni in cui si sono conclusi gli ultimi interventi rilevanti in tema di adeguamento normativo e manutenzione del patrimonio edilizio comunale, per le vicende che hanno interessato la Società ed il Comune, la manutenzione costante e del patrimonio immobiliare sia da un punto di vista dei lavori che della programmazione e progettazione ha subito una interruzione.

    Questa amministrazione, seppur nella penuria di risorse finanziarie e di personale del momento attuale, sta lavorando  da un lato per cercare di ricercare fondi tramite finanziamenti regionali statali e privati, mentre dall’altro per  programmare ed effettuare interventi volti a riprendere le attività per un adeguamento costante del patrimonio immobiliare comunale al fine di migliorare la qualità e garantire la sicurezza dei fruitori, con particolare riguardo all’edilizia scolastica.

    Per quanto riguarda la domanda di cui al punto 7, e in riferimento agli edifici analizzati, solamente per l’immobile denominato Ex Monari, è stato trovato un riferimento negli atti che ne hanno disposto l’utilizzo come sede dell’ufficio entrate e patrimonio (DGC n.70 del 18/04/2013 e determinazione n. 256 del 03/06/2013). Solo successivamente sono state condotte ulteriori analisi e verifiche in funzione anche di una più razionale riorganizzazione complessiva degli immobili ad uso pubblico, come meglio esplicitato nelle risposte successive.

    Si rappresenta che con deliberazione della Giunta comunale n. 25 del 1/3/2016, è stato approvato il “Piano di razionalizzazione degli spazi riservati agli uffici comunali”. Con tale deliberazione sono state pianificate le azioni di lungo periodo per risolvere tutte le problematiche aperte sulle sedi di uffici comunali. Con tale piano si prende atto delle problematiche tecniche ed economiche di utilizzo di alcuni edifici scolastici parzialmente disponibili che ne sconsigliano l’utilizzo con destinazione uffici comunali, destinazione che comunque non potrebbe avvenire nel breve e medio periodo come ben specificato nella risposta al punto richiesto..

    Per quanto riguarda la domanda posta e in riferimento agli edifici analizzati, solo l’immobile sede della Scuola Primaria “San Giovanni Bosco” risulta essere a norma e parzialmente utilizzato. Detto edificio presenta al piano primo alcuni ambienti attualmente non utilizzati per l’attività didattica.

    Qui di seguito si riportano in sintesi le principali motivazioni per le quali non si ritiene opportuno la collocazione di uffici o altri servizi diversi dalla funzione scolastica  presso la sede della Scuola “San Giovanni Bosco”.

    La normativa vigente in materia di edilizia scolastica, ammette l’insediamento di scuole in immobili o in complessi immobiliari aventi destinazione non  esclusivamente scolastica, nel caso di situazioni preesistenti all’entrata in vigore della normativa di riferimento (D.M. 18/12/175, D.M.26/08/1992), privilegiando per gli insediamenti scolastici edifici o complessi ad esclusiva destinazione scolastica

    Con particolare riferimento al D.M. 26.08.1992 si sottolinea che:

    “….Le attività scolastiche ubicate in edifici o locali esistenti, anche adiacenti, sottostanti o sovrastanti ad altri aventi destinazione diversa, nel rispetto di quanto specificato al secondo comma del punto 2.0 purché le norme di sicurezza relative alle specifiche attività non escludano la vicinanza e/o la contiguità di scuole, devono essere separati dai locali a diversa destinazione, non pertinenti l’attività scolastica, mediante strutture di caratteristiche almeno REI 120 senza comunicazioni.

    Fanno eccezione le scuole particolari che per relazione diretta con altre attività necessitano della comunicazione con altri locali (es. scuole infermieri, scuole convitto, ecc.) per le quali è ammesso che la comunicazione avvenga mediante filtro a prova di fumo. Tali attività devono, comunque, avere accessi ed uscite indipendenti. E’ consentito che l’alloggio del custode, dotato di proprio accesso indipendente, possa comunicare con i locali pertinenti l’attività scolastica mediante porte di caratteristiche almeno REI 120”…..

    Il rispetto di questa prescrizione normativa comporterebbe:

    – l’adeguamento alle normative di prevenzione incendi dell’edificio scolastico, per mutata situazione;

    – l’adeguamento della Resistenza al Fuoco delle strutture di separazione, sia verticali che orizzontali, tra la porzione di edificio destinata a scuola e quella destinata ad uffici o altri servizi per la P.A.;

    – la creazione di accessi separati sia pedonali che carrabili, con la conseguente riduzione dello spazio scoperto ad uso esclusivo dell’attività scolastica;

    – l’adeguamento per quanto attiene l’accessibilità egli uffici della P.A. garantendo il superamento delle barriere architettoniche, mediante l’installazione di un ascensore ad uso esclusivo degli uffici o servizi della P.A.;

    – l’adeguamento degli spazi esterni del complesso scolastico, al fine di garantire l’esodo in caso di pericolo in maniera separata e sicura sia per gli occupanti della porzione d’edificio a destinazione scolastica e sia per gli occupanti degli uffici o servizi della P.A;

    – la modifica degli impianti tecnologici, così da evitare interferenze tra le tre attività che si andrebbero ad insediare nell’immobile (Uffici o servizi P.A., Scuola di primo Grado, Palestra ad uso non esclusivo della scuola).

     

    Queste lavorazioni comporterebbero oltre che un disagio per l’attività scolastica anche un significativo impegno di risorse da parte dell’amministrazione Comunale, nonché tempi per la predisposizione delle progettazione e per la realizzazione delle opere non immediati.

    Si evidenzia come ad oggi la sede delle scuola primaria “San Giovanni Bosco” sia l’unica in grado di accogliere eventuali nuove sezioni senza la necessità di ricorrere ad opere di adeguamento o manutenzione, fungendo così da “cassa di espansione” per rispondere ad eventuali esigenze di trasferimento temporaneo di  sezioni da altre scuole, com’è stato durante i lavori di miglioramento sismico delle scuole Don Gnocchi. Infine si sottolinea come gli spazi attualmente non utilizzati per l’attività didattica delle scuola, siano insufficienti ad accogliere uno dei settori o servizi dell’ente e della società attualmente distaccato presso sedi non di proprietà.

    Si riferisce che l’unico edificio utilizzato per uffici comunali è quello dei “quadrati” sito in Via Decorati al Valor Militare, attualmente ospitante gli uffici di Polizia Municipale e Ufficio tecnico. Con deliberazione n.34/14, la Giunta comunale dava indicazioni agli uffici di procedere ad una ricerca di mercato per nuova sede dei suddetti uffici. Nelle more di tale trasferimento si dava indicazione a SGP di occupare temporaneamente fino al 31.12.2014, i locali suddetti, al fine di garantire l’attività di tali uffici trattandosi di servizi essenziali ed indispensabili, sottoscrivendo la relativa scrittura privata. Successivamente stante le problematiche finanziarie della società si è deciso di mettere in atto una programmazione di più ampio respiro che sistemasse anche nel lungo periodo la situazione relativa alle sedi di uffici comunali.

    Come già anticipato nel punto precedente, con deliberazione di Giunta 25/2016 è stato approvato il “piano di razionalizzazione degli spazi riservati agli uffici comunali” con il quale, oltre a pianificare le azioni di lungo periodo, è stata confermata la necessità di procedere alla verifica di mercato per la stipula di un contratto di locazione per gli uffici attualmente contenuti nel fabbricato denominato “I quadrati” e per gli uffici attualmente allocati nell’immobile denominato “ex Monari”.

    A seguito della disdetta del contratto, attualmente SGP corrisponde all’Immobiliare Rompianesi, quale indennità di occupazione senza titolo dei suddetti locali, € 14.972.00 otre IVA (per un totale di € 18.265,84 mensili), pari € 219.190,08 annui. Di queste somme, il Comune ne rimborsa ad SGP un importo mensile di € 11.732,06 + IVA (tot. Mensile € 14.313,11, € 171.757,32 tot. annuale). Si tenga conto che l’ultimo contratto regolarmente stipulato con la proprietà prevedeva un canone di affitto pari ad €. 205.660,00 oltre l’IVA con una riduzione di oltre il 15%.

    Oltre il costo dell’indennità di occupazione né l’amministrazione comunale né S.G.P. versano altri oneri, spese o altro tipo di pagamento.

     

    Il Consigliere Rutigliano si è dichiarato non soddisfatto della risposta ricevuta che, seppur presentando un primo quadro circostanziato, della situazione relativa agli edifici di proprietà pubblica, lo stesso risulti ancora parziale e mancante di dati..

    Il Consigliere ha tuttavia sottolineato la disponibilità del proprio gruppo ad operare insieme all’Amministrazione per intervenire su quella (la Sicurezza delle strutture pubbliche) che deve essere considerata una priorità dell’azione di governo locale.

     

    INTERROGAZIONI  SU SENSO UNICO DI VIA LEGNAGO

    – Interrogazione di  Giorgio Barbieri (Lista Sassuolo 2020) sull’Istituzione del senso Unico su via Legnago.

    Giorgio Barbieri, in merito alla vicenda, ha chiesto spiegazioni in particolar modo sulla metodologia che ha condotto l’Amministrazione Comunale ad assumere una decisione – quella che ha portato all’istituzione del senso unico di marcia su via Legnago – risultante peggiorativa rispetto alla situazione viaria pre-esistente.

    – Interrogazione del gruppo consiliare “Sassolesi” avente ad oggetto: Istituzione di un senso unico su via Legnago”.

    Luca Caselli, richiedendo chiarimenti sulla metodologia che ha portato l’Amministrazione ad attuare un intervento dannoso per l’intera viabilità della zona presa in esame, dove è stata posta in essere una misura che, rispetto alla situazione di viabilità precedente, ha creato gravi ed evidenti disagi a tutti i residenti della zona.

    Come del resto testimonia  l’altissimo numero dei firmatari la petizione poi consegnata all’Ente pubblico.

    -Interrogazione del consigliere Claudia Severi (FI) avente ad oggetto: Riduzione a senso unico di un tratto di via Legnago, una soluzione veramente condivisa ?

    Claudia Severi ha ricordato come, a suo giudizio, risultino incomprensibili le motivazioni che hanno portato ad oggi all’attivazione di una misura su via Legnago che ha di fatto peggiorato profondamente la viabilità dell’intero quartiere, incidendo persino sul valore degli immobili, ora privati del naturale sbocco viario verso il centro.

     

    Il Sindaco Claudio Pistoni ha quindi riunito in un’unica risposta ai tre interroganti, precisando innanzi tutto assumendosi la responsabilità dell’intervento in oggetto, precisando i vari passaggi dell’iter che hanno quindi portato l’Amministrazione Comunale all’adozione del provvedimento.

    – Il provvedimento in oggetto è motivato dalla necessità, avanzata durante gli incontri di quartiere,  di riportare via Legnago alla sua destinazione di strada a servizio del quartiere e di limitarne l’uso come strada di attraversamento veloce in direzione Sud – Nord. Tale necessità è confermata dai rilevamenti effettuati nel mese di giugno 2015 con strumentazione messa a disposizione dalla Polizia Provinciale (vedi allegato). Non sono stati effettuati altri rilievi tramite strumentazione. L’obiettivo è spostare il traffico di attraversamento da via Legnago sul tratto di circonvallazione limitrofo, dato che il quartiere è già interessato da un notevole quantitativo di traffico in entrata  essendovi localizzati un asilo nido, una scuola elementare, 2 plessi (in un unico edificio) di scuola media, e locali parrocchiali dati in affitto per uso scolastico.

    – La decisione è stata suggerita dalle richieste avanzate dai cittadini presenti all’incontro di quartiere del 13 ottobre 2014, ed è stata nuovamente discussa durante l’incontro di quartiere del 16 aprile 2015. I cittadini presenti e attivamente coinvolti nel momento di confronto con l’amministrazione possono essere considerati un “campione rappresentativo”. La proposta di modifica è stata poi oggetto di valutazioni da parte dell’ufficio tecnico e dell’assessorato, che ha deciso di avviare una sperimentazione.

    Il calendario degli   incontri di quartiere viene debitamente pubblicizzato a mezzo stampa e tramite diffusione di volantini; non sono definibili come incontri a porte chiuse e ad essi sono invitati tutti i cittadini, non solo i residenti del quartiere stesso.

    – Gli incontri si svolgono con la seguente modalità: dopo una premessa da parte del Sindaco sui punti caratterizzanti del progetto gestionale della giunta, viene data la parola ai cittadini che espongono i loro rilievi e le loro richieste.

    – La sperimentazione è in corso ed è attentamente monitorata dall’ufficio tecnico e dalla Polizia Municipale, in diversi momenti della giornata, quindi anche in coincidenza dei momenti di entrata e uscita degli alunni.  La fase sperimentale si concluderà alla fine dell’anno, salvo il subentrare di altri elementi di valutazione.

    La decisione definitiva sulla viabilità  verrà presa dagli uffici competenti e dall’organo amministrativo, come è di sua competenza, dopo aver valutato tutti gli aspetti e i risultati della sperimentazione e dopo aver ascoltato le varie istanze e tenuto conto delle diverse valutazioni avanzate dai cittadini firmatari della petizione depositata il 23 settembre 2016 (prot. 33084), così come delle segnalazioni arrivate all’URP.

    -Eventuali modifiche alla viabilità- ha precisato il Sindaco – vengono sempre proposte e presentate durante gli incontri di quartiere, e sono sempre promosse dopo una fase sperimentale  e di monitoraggio. La fase di monitoraggio in questione si prevede entro la fine dell’anno per valutare l’assestamento dei flussi di traffico.

     

    Giorgio Barbieri (Lista Sassuolo 2020) si è dichiarato NON soddisfatto della risposta ricevuta, in quanto a suo avviso  non si sono chiarite né le linee complessive di un intervento ritenuto non congruo, né quelle relative al metodo che potrebbe inoltre cozzare con le prossime azioni proposte da un “Piano di Mobilità” di cui si è letto nelle settimane scorse sugli organi di informazione, rispetto ad una misura- spot quale quella attuata su via Legnago..

     

    Luca Caselli per la Lista sassolesi si è dichiarato NON soddisfatto della risposta ricevuta, in quanto giudica l’intervento del tutto erroneo per il quartiere.

    Anche sui tempi il consigliere si è detto del tutto in disaccordo, dato che a suo giudizio, è sufficiente un giorno per rendersi conto, dalle file degli automobilisti in coda al mattino nella zona del Liceo, degli effetti creati dal provvedimento in oggetto. Anziché aspettare sino alla fine dell’anno in corso.

     

    Claudia Severi di Forza Italia si è dichiarata Non soddisfatta della risposta, sia per i tempi previsti ancora per la fase sperimentale considerati eccessivamente lunghi. Sia per il merito di un intervento sbagliato in sé. E ha richiesto il ripristino rapido della situazione precedente all’intervento in oggetto.

     

    Interrogazione  sulla Pizzeria Albero d’Oro a Rometta

    In questa interrogazione, presentata dal Consigliere Giorgio Barbieri, Capogruppo Consiliare Lista Sassuolo 2020, lo stesso ha chiesto ragguagli e chiarimenti in merito

    Alla situazione della Pizzeria Albero d’Oro, il gestore sia risultato gravemente inadempiente ai propri obblighi di gestione della struttura e come intenda intervenire l’Amministrazione

    Per tutelare l’importante struttura socio-ricreativa del quartiere.

    Barbieri ha chiesto quali iniziative e atti l’Amministrazione comunale intenda porre in essere per far fronte a tale situazione..

     

    Ha così risposto all’interrogante la Vicesindaco Maria Savigni, precisando come:

    Considerata la morosità e le inadempienze della ditta che ha in gestione l’attività della Pizzeria all’Albero D’oro, è stata notificata alla stessa la risoluzione contrattuale del contratto – per inadempienza – che la stessa ha nei confronti di SGP, per mancato pagamento dei canoni di gestione negli anni passati,

    qualora il gestore non dovesse liberare i locali, nonostante il nostro ultimo sollecito, ci vedremo costretti ad intervenire attraverso vie giudiziarie ordinarie per l’esecuzione forzata nei confronti del gestore, sia per il rilascio dei locali che per il recupero del credito.

     

    Il consigliere e Capogruppo della Lista Sassuolo 2020, Giorgio Barbieri si è dichiarato soddisfatto dalla risposta ricevuta dal Vicesindaco Maria Savigni.

     

     

    Interrogazione della consigliere Claudia Severi (FI) avente ad oggetto: “occupazione abusiva del residenziale “I gerani” a quando una soluzione definitiva all’illegalità e al degrado ?

    In questa interrogazione Claudia Severi, ricostruendo le varie fasi che hanno condotto alla situazione odierna che vede un profondo degrado nell’area dove sorgono gli immobili dei Gerani, che si sono verificate ennesime occupazioni abusive da parte di soggetti stranieri (con immagini di tali avvenimenti diffuse attraverso i canali social) .. ;

    che in una precedente operazione di Polizia all’interno del locale svolta lo scorso Agosto, gli agenti colsero all’interno di un appartamento tre soggetti stranieri irregolari, dediti al confezionamento e spaccio di sostanze stupefacenti..

    la stessa ha pertanto posto l’attenzione su un grave problema di sicurezza per la cittadinanza tutta oltre che dei residenti del quartiere..

    Chiedendo, in sintesi, quale sia l’orientamento e i provvedimenti che intende prendere (e con quali tempi) l’Amminsitrazione Comunale ?

     

    Ha così risposto alla Consigliera, il Sindaco Claudio Pistoni che ha delineato l’attuale quadro in cui versa l’are dove sorge l’immobile in questione.

    Trattasi di immobile privato, già oggetto di sequestro penale e successivamente( dopo il dissequestro) sottoposto a procedura fallimentare.

    Trattasi di immobile che non ha mai conseguito l’agibilità, in ragione delle gravi carenze strutturali che avevano condotto a porlo in stato di sequestro; in ordine di tempo lo stabile è stato altresì  assoggettato a procedura fallimentare per insolvenza del costruttore Il costruttore e maggiore proprietario, ancorchè residente nella Provincia di Modena, risulta al momento irreperibile.

    Il curatore fallimentare è deceduto da tempo e non risulta che si sia proceduto ancora alla nomina del suo sostituto,  da parte del Tribunale fallimentare.

    Nessuna denuncia/querela è stata presentata dai  privati proprietari atteso che il reato di invasione di immobili ( art. 633 C.P.) presuppone l’istanza di parte per l’attivazione di un procedimento penale

    Fatta la premessa si rappresenta quanto segue:

    –  l’immobile è oggetto di particolare vigilanza da parte di tutte le Forze di Polizia presenti sul territorio, in considerazione delle ripercussioni sull’Ordine e la Sicurezza pubblica

    –  sono stati eseguiti diversi interventi di Polizia, alcuni dei quali hanno consentito l’adozione di misure di contrasto  nei confronti degli occupanti

    –  sono in corso, anche con il concorso delle Forze di Polizia dello Stato le attività volte al rintraccio del costruttore e maggiore proprietario, a cui richiedere in prima battuta la messa in sicurezza dell’immobile

    – contestualmente a quanto esposto nel punto precedente si è proceduto a stimare il costo dell’intervento di chiusura degli accessi, in vista dell’emanazione di un’ Ordinanza sindacale motivata, oltre che dal degrado strutturale ed igienico sanitario, dall’inerzia della proprietà.

    – È già stata predisposta una Bozza di ordinanza contingibile ed urgente, a firma del Sindaco, che sarà adottata in tempi  dopo averne verificato i profili di legittimità.

     

    Il Sindaco ha infine ulteriormente precisato che la suddetta ordinanza verrà posta al vaglio nei prossimi giorni anche della Prefettura, affinchè, data la delicatezza della stessa che, andando ad agire su una proprietà privata, sia pure per motivi di somma urgenza e sicurezza, risulta da un punto di vista giuridico,particolarmente delicata.

     

    Claudia Severi si è dichiarata non soddisfatta della risposta ricevuta dal Sindaco perché, a suo giudizio, pur apprezzando le risposte date che delineano lucidamente il quadro relativo alla situazione in oggetto.

    Manca a suo giudizio, tuttora, l’elemento su tempi certi dell’attivazione dell’ordinanza e di conseguenza della messa in sicurezza  non più procrastinabile, oramai di un’area il cui degrado si fa, di giorno in giorno  più pericoloso per la cittadinanza tutta.

     

    (a cura dell’Ufficio Stampa del Comune)