Reggio Emilia: ‘Create with Open Data’, venerdì ai Musei la selezione del miglior progetto artistico



    Sarà questo venerdì 28 ottobre la giornata decisiva per conoscere quale progetto artistico racconterà alla città i data set del Comune di Reggio, un vero e proprio patrimonio di informazioni e statistiche che l’Amministrazione ha deciso di far conoscere attraverso una forma innovativa, ovvero attraverso produzioni artistiche.

    Alle ore 18.30 presso il Palazzo dei Musei, nell’ambito di “In Contemporanea”, si terrà la selezione dei sei progetti finalisti del bando ‘Create with Open Data’, promosso dal Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Agenda digitale della Regione Emilia-Romagna e Lepida spa, per raccontare ai reggiani tramite un progetto o una performance di ispirazione culturale che cosa sono gli Open Data, a cosa servono e l’importanza del saperli leggere e utilizzare.

    Al vincitore, scelto da una giuria composta da quattro esperti dell’ambito culturale e da tre persone estratte fra il pubblico presente, andranno 13mila euro con cui realizzare il progetto proposto e presentarlo alla città il 4 marzo 2017, in occasione della Giornata mondiale degli Open Data. Al termine della selezione di venerdì, in cui i proponenti dovranno illustrate le loro idee e convincere la giuria dell’efficacia del loro progetto, si terrà un intrattenimento musicale con il dj Marco Chiussi.

    “Mescolare il mondo della cultura con i numeri della città è una bella sfida, tutta reggiana – dice l’assessore comunale all’Agenda digitale e alla partecipazione Valeria Montanari – L’intento è quello di spiegare che dietro alle cifre raccolte nei dataset c’è Reggio Emilia, nella sua quotidianità: le persone, il traffico, i libri, le strade, i parchi e tanto altro. Siamo molto contenti delle proposte progettuali presentate, tutte originali e interessanti. Credo sia una bella opportunità per la città allestire una performance culturale che racconti i dati: gli open data sono il petrolio del futuro, possedere informazioni significa avere più possibilità e poter generare soluzioni. Il senso del progetto è farlo capire a più persone possibili”.
    Di seguito le sei idee in gara, selezionate per la finale tra i 13 progetti pervenuti.

    • Amigdala, collettivo artistico e associazione di promozione sociale di Modena, propone la realizzazione di un’installazione di quattro stanze, ognuna delle quali è dedicata a un set di dati, a sua volta connesso con una tematica specifica: prima stanza: nascita (data set Serie storica dei nomi dei bambini 0-5 anni); seconda stanza: lutto (data set Andamento della popolazione e tassi); terza stanza: convivenza (data set Nazionalità più numerose per circoscrizione – 2013); quarta stanza: libertà (data set Risultati elezioni comunali 2014). L’installazione consente al pubblico di avvicinarsi agli Open data attraverso un’esperienza emotiva, collegando i dati al vissuto emotivo e alle memorie personali di ciascun cittadino.
    • Arci di Reggio Emilia propone di realizzare una “mappa sentimentale” della città, costruendo un nuovo paesaggio umano, che nasce da alcuni data set, usati come indizi di una “caccia al tesoro” che va alla ricerca dell’identità di Reggio Emilia. Un percorso a tappe in cui i cittadini potranno esplorare nuovi spazi urbani, sia virtualmente che fisicamente, per sperimentare strumenti e forme di relazione, farsi incantare dai lavori e dalle performance degli artisti che fanno da contrappunto alla ricerca.
    • Icarus Ensemble di Reggio Emilia propone la progettazione di uno spazio performativo fruibile al pubblico nella giornata dedicata agli Open Data. L’evento finale dovrebbe essere caratterizzato da un’installazione in cui il pubblico utilizza i contenuti che riguardano la propria città e quindi il proprio vissuto. Mentre il pubblico osserva l’esposizione dei dati in questo luogo, Icarus Ensamble si esibirà con brevi performance musicali ispirate ai dati presenti sul portale opendata.comune.re.it
    • Teatro dell’Orsa, Reggio Emilia, propone l’ideazione di micro racconti con personaggi, scenari, storia e riferimenti ai dati. I testi serviranno da base di partenza per la costruzione delle performance e del video. Ideazione del soggetto grafico e visivo originale utile alla realizzazione del video e della comunicazione
    • Materia Oscura, Reggio Emilia, propone la realizzazione di 7 monologhi che creino una simpatica, semplice ma intrigante relazione metaforica fra i dati emersi e l’Universo. L’astrofisica, nei suoi temi più affascinanti, e la natura, nei suoi misteri più profondi, saranno dunque il filo conduttore di questa metafora (ad es. guarda i parchi della tua città quanta luna ricoprirebbero).
    • Sinonimia, compagnia teatrale di Reggio Emilia, propone un progetto suddiviso in più azioni: creazione di uno strumento audiovisivo permanente e utilizzabile nel tempo e in più contesti; realizzazione di un laboratorio di narrazione esperienziale rivolto ai cittadini/imprenditori su chiamata aperta a tutte le etnie presenti nella città; costruzione di una performance di danza-video-narrazione appositamente per il 4 marzo che colleghi fisicamente le 4 piazze del mercato della città e offra un’esperienza collettiva, informativa, culturale, artistica e itinerante.

    All’evento saranno presenti anche gli studenti della IIIB del liceo Chierici di Reggio Emilia che presenteranno il loro video-spettacolo dedicato agli Open Data. La serata sarà infatti anche conclusione del progetto educativo su questo tema promosso dal Comune di Reggio Emilia – Officina Educativa, ideato e condotto da Museum Reloaded, in collaborazione con la prof. Silvia Moretti e Arturo Cannistrà di Aterballetto/Fondazione nazionale della danza. Il progetto si è svolto a scuola e presso il teatro ReGiò in nove incontri volti ad analizzare i dati e restituirli tramite i linguaggi del teatro, del movimento corporeo e infografiche animate.

    Gli Open Data – dati che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e ridistribuiti, ora pubblicati sul portale Open Data – sono dati che fotografano la nostra città, ma non sono sempre di facile lettura. Il bando ne ha voluto quindi promuovere un’interpretazione e rilettura creativa e performativa, per trasformarli in linguaggi più semplici e coinvolgenti, per renderli comprensibili e favorirne l’accesso e l’utilizzo. Quello che è stato chiesto attraverso il bando è dunque una produzione culturale/artistica in una o più discipline (danza, arte, cultura, spettacolo, teatro, video documentazione, cinema… ) per raccontare la città attraverso i suoi dati.