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Il Sindaco di Scandiano ringrazia la Regione per il finanziamento alla Rocca

rocca-di-scandiano«Ringrazio il presidente Bonaccini e il sottosegretario Rossi per l’interessamento e l’attenzione dimostrata nel concedere questo finanziamento », dice il Sindaco Alessio Mammi a proposito del mezzo milione circa appena stanziato dalla Regione Emilia-Romagna per la Rocca dei Boiardo.

La cifra – precisamente 452.296 euro – servirà per realizzare «spazi per attività culturali ed enogastronomiche»: infatti, il progetto di restauro e riutilizzo dell’edificio, prevede un recupero epocale del complesso, il cui primo significativo esempio è la prossima apertura dei cosiddetti “giardini”, l’area scoperta a est (lato via Matteotti) che sarà accessibile al pubblico e fruibile per la prima volta nella storia della Rocca.

Un recupero totale per arrivare, nel corso di alcuni anni, a utilizzare ogni locale e ogni piano della possente costruzione (13mila mq): progressivamente, vi saranno trasferite anche tutte le istituzioni culturali scandianesi (biblioteca, Centri Studi Boiardo e Spallanzani, Archivio storico), saranno creati spazi espositivi, sia per un’attività museale permanente (Museo della Città e del Territorio) sia per mostre temporanee; il piano interrato (ex-prigioni) ospiterà il Museo dei sotterranei, mentre al primo piano verranno aperte le sale di Nicolò dell’Abate, da gestire con la Galleria Estense di Modena; un ulteriore museo sarà dedicato alle Eccellenze Scandianesi (percorso didattico su Boiardo, Spallanzani, spergola e agricoltura); al secondo piano infine il Museo della Degustazione, con cucina laboratorio, e un’acetaia in cima alla torre. Ai piani terra e interrato invece alcuni spazi saranno gestiti da privati (eccellenze imprenditoriali, ristorazione, libreria, internet café, enogastronomia). Previsti inoltre un “Caffè del Bastione”, percorsi di attraversamento pedonale nord-sud, biglietteria, guardaroba, un ascensore per collegare tutti i livelli, servizi igienici al piano terra.

«La Rocca – conclude Mammi – è il gioiello della città ma è anche patrimonio del territorio: il Comune da solo non può farcela quindi c’è bisogno di finanziamenti pubblici, ma confidiamo anche nella sensibilità dei privati, che grazie al cosiddetto “art bonus”, possono contribuire con pochi oneri e molti onori».

 

 

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