Ex BredamenariniBus, la Regione Emilia-Romagna al Tavolo del ministero del Lavoro per la Cassa integrazione dello stabilimento di Flumeri (Av)



    “Il nostro impegno ad essere vicini ai lavoratori e superare la crisi che coinvolge la ex Bredamenaribus di Bologna lo abbiamo dimostrato anche recentemente, e in modo molto concreto, sbloccando risorse importanti che devono servire alla ripartenza dell’azienda. Ma non esiste che il Governo attivi Tavoli nazionali per la gestione della crisi senza invitarci. All’incontro della prossima settimana a Roma ci saremo”.

    Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, commentando la notizia dell’avvio di un Tavolo, presso il Ministero del Lavoro, per l’esame congiunto della domanda di Cassa integrazione per Industria Italiana Autobus (IIA).
    Benché sia stata invitata solo la Regione Campania (dove a Flumeri, in provincia di Avellino, ha sede l’altro polo produttivo, oltre a quello bolognese, di IIA), il piano industriale che dovrà accompagnare la domanda di Cassa Integrazione avrà ricadute su tutta l’azienda nel suo complesso e quindi si rende necessaria la presenza anche della Regione Emilia-Romagna. Regione che proprio ieri ha annunciato lo sblocco di oltre 1.4 milioni di euro, che si aggiungono ai 600 mila euro già resi disponibili nei mesi scorsi per consentire il pagamento degli stipendi, proprio per agevolare la ripresa produttiva dell’azienda.

    “Abbiamo già ribadito- ha proseguito il presidente Bonaccini- la disponibilità a fare la nostra parte per rilanciare la produzione, anche grazie alle risorse che possiamo rendere disponibili mediante la Legge regionale 14/2014, nata per sostenere la promozione degli investimenti delle aziende che intendo lavorare in Emilia-Romagna. Siamo pronti a ragionare per realizzare, a Bologna, un importante polo per la produzione di autobus ecologici, prospettiva che consentirebbe anche di garantire futuro ai lavoratori”.
    “Sia chiaro però- chiude il presidente della Regione- che non è pensabile che la Regione Emilia-Romagna, per quello che abbiamo fatto e per quello che potremo fare per il rilancio del sito produttivo, sia esclusa dai tavoli che dovranno decidere il futuro dell’azienda e dei lavoratori”.