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Nuova chiamata al volontariato reggiano: parte il progetto “R+, Più Volontari Più Reggio”

Una chiamata al volontariato civico e associativo dei reggiani. È al centro di “R+, più volontari più Reggio”, un nuovo progetto di sensibilizzazione e mobilitazione promosso dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con il centro di servizio per il volontariato DarVoce e Forum Terzo settore.

Grazie al progetto, presentato nell’ambito della scorsa edizione dei Social Coesion Days, viene messa a sistema la rete delle diverse proposte di volontariato promosse dall’Amministrazione comunale con le associazioni e le cooperative ed organizzazioni del Terzo settore. In questo modo i cittadini potranno essere aggiornati in tempo reale sulle opportunità di partecipazione.

Le due piattaforma di partenza sono due sezioni dedicate dei siti del Comune e di DarVoce, visitabili agli indirizzi www.comune.re.it/errepiu e www.darvoce.org/errepiu. Mentre il portale del Comune è incentrato principalmente sul volontariato civico e sui progetti curati insieme all’amministrazione, nella pagina di Darvoce è possibile incrociare “domanda e offerta” fra volontariato civico e quello associativo, rappresentato da oltre settecento realtà fra organizzazioni, associazioni e circoli.

Il progetto è stato presentato martedì 9 aprile da Valeria Montanari, assessore alla Partecipazione e alla Cittadinanza attiva del Comune di Reggio Emilia; Gianni Prati del coordinamento del Forum del Terzo Settore e Umberto Bedogni, presidente di DarVoce.

 

COME DIVENTARE VOLONTARIO – Per iscriversi ad R+ e diventare così un volontario civico, occorre compilare il form online presente sul sito del progetto oppure presso l’Urp Comune Informa di via Farini 1, Reggio Emilia. Una volta iscritti, si verrà ricontattati per un incontro conoscitivo nel corso del quale valutare, in base alla disponibilità di tempo e alle competenze, quale sia il progetto più adatto che la persona interessata può svolgere.

Si può diventare volontari se:

  • si ha un’età compresa tra i 18 e gli 80 anni (tra i 75 e 79 anni, è necessaria la presentazione, con cadenza annuale, di certificato medico che attesti l’idoneità psico/fisica). Possono aderire anche i cittadini che hanno compiuto 15 anni di età, a condizione che la richiesta sia autorizzata (mediante sottoscrizione di relativo modulo) da chi esercita la responsabilità genitoriale;
  • si è residente o domiciliato nel Comune di Reggio Emilia;
  • si è un cittadino straniero in possesso di regolare permesso di soggiorno;
  • non si hanno nessuna forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo con il Comune di Reggio Emilia.

Chi partecipa a ErrePiù sarà iscritto nel Registro dei Volontari, potrà conoscere altri volontari, entrare in relazione con associazioni e Amministrazione e partecipare a momenti formativi e eventi dedicati. Dopo l’iscrizione, i volontari saranno convocati per un primo colloquio di orientamento presso uno sportello dedicato, collocato nella sede di DarVoce, che il Forum territoriale Terzo settore ha individuato quale referente ed interlocutore operativo per quanto riguarda le attività da svolgere. Durante i colloqui per l’orientamento, che si svolgeranno tutti i mercoledì mattina, ciascun volontario sarà indirizzato verso la realtà associativa più affine alla propria sensibilità e alle proprie capacità.

Una volta scelto il percorso di attività da svolgere, i volontari saranno affiancati da un tutor di progetto che diventerà il punto di riferimento per tutta la durata dell’attività.

Ad oggi sono 42 i tutor, afferenti a 10 diversi ambiti di servizio, impegnati nel seguire i volontari che partecipano alle attività promosse dall’Amministrazione comunale: 9 per i volontari per la Biblioteca Panizzi e decentrate, 9 per i Musei civici, 6 per i Servizi sociali, 2 per l’istituzione Scuole e Nidi dell’Infanzia, 6 per il servizio Officina Educativa e Giovani protagonisti, 1 per il servizio Comunicazione, 4 per il servizio Mobilità, 1 per l’Ambiente, 1 per il servizio Appalti e contratti e 1 per le Politiche di valorizzazione commerciale e l’incoming. Tutti i tutor coinvolti nell’accoglienza e nell’inserimento dei volontari hanno seguito uno specifico percorso di formazione nei mesi di febbraio e marzo, a cura del personale e dei consulenti di DarVoce.

IL PROGETTO – A seguito dell’approvazione del nuovo Codice del Terzo settore, si è voluto cogliere l’occasione per riorganizzare e ripensare anche il rapporto tra il Comune e il volontariato civico, sia singolo che associato, a fronte delle innovazioni introdotte dalla legge. Il nuovo Codice ha comportato prima di tutto l’approvazione di un apposito Regolamento che definisca diritti e doveri, procedure e garanzie, ambiti possibili di attività e modalità di gestione del rapporto amministrazione-volontari, e l’attivazione del Registro dei volontari per dare una formalità alla presenza dei volontari all’interno dell’organizzazione e anche per assicurarne la tutela e la sicurezza.

Nel nuovo Codice del Terzo settore gli enti locali possono avere rapporti diretti di volontariato, cioè gestire singole persone interessate a collaborare, a titolo gratuito, alla gestione di servizi e progetti del Comune. Inoltre sono possibili rapporti con associazioni del volontariato e di promozione sociale che, organizzando i volontari, possono garantire al Comune una collaborazione utile per lo svolgimento di attività o servizi sociali di interesse generale.

“R+, più volontari più Reggio” prevede alcune novità nei rapporti fra Comune e associazioni, tra cui una Convenzione con il Forum del Terzo settore, per collaborare con il mondo del volontariato e dell’associazionismo cittadino già nell’ispirazione del progetto, condividendo obiettivi, azioni e risultati.

Il progetto R+ si avvale inoltre, anche attraverso la presenza di un operatore dedicato, della competenza dello Sportello orientamento di DarVoce per poter consigliare e guidare al meglio i nuovi volontari nella loro esperienza di ingresso nel mondo del volontariato civico o associato e nella scelta del loro progetto, in modo da poterne valorizzare al meglio le competenze e le capacità. Lo Sportello di orientamento del volontariato civico è quindi un luogo di ascolto dei volontari e di informazione sui progetti in campo. Attraverso il Registro dei volontari sarà possibile conoscere chi sono i cittadini, singoli e associati, che si impegnano per il bene comune e qual è il loro apporto alla realizzazione delle attività di cura.

Rientra nel progetto, infine, la realizzazione di Call per l’individuazione di volontari a beneficio dei progetti della città che cercano nuove risorse per poter essere attivate, e la realizzazione di attività formative, per potenziare le competenze e le capacità dei volontari, e di comunità, per potenziare il senso dello stare insieme e della collaborazione reciproca.

 

UNA CITTÀ DEL VOLONTARIATO – Reggio Emilia è una città ad alto tasso di capitale sociale: quasi 27.000 persone, su 172.000 abitanti, sono impegnate sul fronte del volontariato e della cittadinanza attiva, operano in cooperative sociali o in associazioni no profit che, in città, sono oltre 700. Ogni anno, mediamente, circa 1.850 persone (dati al 31 dicembre 2017) contribuiscono alla gestione dei servizi comunali o alla realizzazione di progetti pubblici, facendo volontariato a favore dell’Amministrazione comunale su diversi ambiti. A questi si aggiungono le 2.694 persone coinvolte nelle attività delle associazioni nell’ambito del progetto di mandato “Qua_Il Quartiere bene comune”.

Tra tutti i volontari coinvolti nelle attività comunali: 658 sono impegnati nella cura del verde pubblico e garantiscono lo sfalcio dei prati e delle aree verdi per quasi un terzo dell’estensione territoriale complessiva; 70 controllano le sale delle biblioteche cittadine, riordinano gli scaffali, ricoprono i libri destinati al prestito perché durino di più; 106 sono genitori delle scuole che scelgono tra il volontariato nel Bicibus e Pedibus, per accompagnare i figli a scuola in bicicletta o a piedi; 50 quelli impegnati come custodi dei luoghi dove si svolge ReggioNarra, 236 quelle coinvolti nelle attività dell’ambito servizi sociali e intercultura. L’educazione è uno degli ambiti privilegiati dai volontari reggiani, con oltre 290 studenti e 6 istituti scolastici coinvolti, ai quali si aggiungono i 66 impegnati in piccoli lavori di manutenzione perché le scuole siano accoglienti e funzionali, i volontari dello spazio culturale orologio (6) e i 109 volontari coinvolti nell’animazione di ReggioNarra, per diventare genitori narratori e saper raccontare fiabe e storie ai bambini. E anche agli adulti.

DARVOCE è l’associazione di associazioni che gestisce il Centro di servizio per il volontariato della provincia di Reggio Emilia. Mette a disposizione delle associazioni e di tutte le realtà del Terzo settore servizi diretti, consulenze, formazioni e coordina reti e progetti che spesso racchiudono – in un’ottica di tenuta sociale – pubblico e privato. In questi anni ha portato avanti come capofila progetti importanti come ‘Non+Soli’, dedicato all’amministratore di sostegno, ‘All Inclusive Sport’ dedicato all’inclusione sportiva tramite la disabilità e l’Emporio solidale Dora.

Una delle attività principali è quella della promozione del volontariato, e dell’orientamento per cittadini e associazioni.

Sono tanti gli ambiti nei quali donne ed uomini si possono spendere per fare volontariato: bambini, anziani, natura, animali, salute, cooperazione internazionale, cultura, migranti, persone con fragilità o diverse abilità, carcere. In ognuno di questi ambiti ci sono opportunità diverse che possono essere interessanti per tutte le persone che desiderano avvicinarsi a questa esperienza.

Non sempre servono competenze specifiche e tantissimo tempo, basta anche qualche ora da dedicare alla propria terra.

DarVoce aiuta i cittadini a trovare il progetto che più si avvicina alle loro aspettative, rimanendo sempre in contatto con le realtà che hanno bisogno di nuovi volontari attraverso il servizio di orientamento al volontariato. Per informazioni, www.darvoce.org e 0522 791979.

 

HANNO DETTO

Valeria Montanari, assessore alla Partecipazione e alla Cittadinanza attiva del Comune di Reggio Emilia_ “Ogni giorno 1.850 volontari singoli si impegnano per prendersi cura di Reggio Emilia, mettendo a disposizione il loro tempo nelle biblioteche civiche, leggendo storie ai più piccoli, prendendosi cura del verde pubblico, garantendo il Bicibus, il Pedibus, e tante altre attività, cioè contribuendo a far vivere e funzionare la nostra città. Un patrimonio sociale fondamentale, che con Errepiù vogliamo supportare grazie alla preziosa collaborazione con DarVoce e Forum Terzo settore e all’attività di tutoraggio dei volontari del Comune di Reggio Emilia, per rilanciare la chiamata sul volontariato e garantire vera partecipazione attiva”.

Gianni Prati del coordinamento del Forum del Terzo Settore: “Il volontariato e l’associazionismo promuovono lo stare insieme, la società, e i numeri elevatissimi del nostro Comune sottolineano l’importanza di questi valori. Come Forum vogliamo sostenere questo percorso e cercare di alleviare le difficoltà presenti nei rapporti fra le associazioni e gli enti pubblici. I meccanismi burocratici sono sempre più complessi e questo genera problemi, dobbiamo cercare di lavorare sempre più in questo senso”.

Umberto Bedogni, presidente di DarVoce: “E’ necessario un ulteriore sforzo per allargare il percorso a tutto l’associazionismo, il progetto agisce anche in questo senso tramite il sito di DarVoce. Nel 2018 abbiamo orientato cento persone sul volontariato, e molte di più hanno chiesto informazioni. Tramite l’orientamento si comprendono le varie esigenze ed è possibile indirizzare ogni persona. Ed è importante farlo: tutti possono mettersi a disposizione della cittadinanza, non solo i pensionati. Chiunque può dedicare un po’ del proprio tempo libero all’interesse collettivo. È importante per creare un presidio sociale, che si parli di un’area verde o di segnalare i tanti casi di fragilità ancora non pienamente conosciuti. In questi anni abbiamo visto l’importanza di questo percorso, con l’amministratore di sostegno e la fondazione per il Dopo di noi”.

 

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