Supportare investitori, pubbliche amministrazioni, piccole e medie imprese offrendo informazioni, formazione, supporto allo sviluppo di progetti di crowdfunding, anche mettendo in contatto domanda e offerta di servizi.
È questo l’obiettivo dell’Hub del crowdfunding, presentato a Bologna durante il convegno “Crowdfunding and alternative finance – European debate and local plans”.
L’Hub, attivo da oggi, è nato dalla collaborazione tra Città metropolitana e Università di Bologna ed è finanziato dal programma Interreg Central Europe dell’Unione europea attraverso il progetto Crowd Fund Port.
Il servizio, a cui si accede su appuntamento, si trova nella sede della Città metropolitana di via Benedetto XIV.
Per fissare un appuntamento e ricevere informazioni e materiali di approfondimento
tel. 051.6598505 – hubcrowdfunding@cittametropolitana.bo.it
Nell’ambito del progetto, la Città metropolitana, in collaborazione con Vincenzo Butticè del Politecnico di Milano, ha organizzato quattro giornate di formazione gratuita: 30 ore complessive, un centinaio di partecipanti e due moduli di approfondimento: il primo – rivolto principalmente a start-up, consulenti e PMI – ha avuto come tematiche principali l’introduzione alla finanza imprenditoriale, i principi e il funzionamento del crowdfunding e la gestione del progetto dopo una campagna di crowdfunding.
Il secondo, pensato per le Pubbliche Amministrazioni e le organizzazioni del terzo settore, si è concentrato sul crowdfunding civico, in particolare sulla sua definizione e su attori, modelli, tassonomie, vantaggi e svantaggi del crowdfunding in senso lato.
Cos’è e come funziona il crowdfunding
Il crowdfunding, secondo la definizione dell’European Crowdfunding Network (ECN) è «l’accumulo di piccoli investimenti in singoli progetti da parte di un gran numero di individui (“la folla”) tramite o con l’aiuto di internet e dei social network».
Si tratta di attività con molteplici finalità e scopi; una possibile classificazione differenzia le attività in base ai meccanismi e alle aspettative che vincolano donatori e richiedenti: equity-based crowdfunding, reward-based crowdfunding, lending-based crowdfunding, donation-based crowdfunding.
In alcuni modelli sono più accentuate le relazioni di mercato basate su un rendimento di tipo finanziario, valutato secondo le logiche del rendimento; in altri casi è invece preminente il coinvolgimento e l’adesione del donatore al progetto del proponente. In quest’ultimo caso, il finanziamento è a tutti gli effetti un modo per aderire, sostenere e promuovere gli obiettivi dell’iniziativa.
Lo spettro di possibilità del crowdfunding è dunque molto vasto e può raccogliere esigenze di imprese, comunità locali, gruppi di cittadini, e start-up innovative. I settori che possono beneficiare di questo strumento, oltre a quello economico, sono la cultura, le iniziative sociali e i progetti ambientali, dove è più facile mobilitare l’opinione pubblica e accendere l’interesse, specie se i progetti hanno una forte aderenza con il contesto locale. Se gli obiettivi sono concreti, misurabili e rendicontabili, il coinvolgimento dei donatori si dimostra maggiormente efficace e i risultati finanziari più rapidi e consistenti.