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Nuovo Consiglio comunale a Modena: la composizione dell’assemblea

Tutti gli eletti in Consiglio comunale a Modena sono stati convalidati nel corso della prima seduta con l’eccezione dei cinque consiglieri nominati assessori dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli per i quali sono state approvate le relative surroghe. Nel gruppo Pd Vincenza Carriero e Irene Guadagnini per Grazia Baracchi e Ludovica Carla Ferrari. In Sinistra per Modena Federico Trianni e Vincenzo Walter Stella per Andrea Bosi e Roberta Pinelli. Nei Verdi Paola Aime per Alessandra Filippi.

La seduta di insediamento del Consiglio di giovedì 13 giugno, alla quale erano presenti anche i due precedenti sindaci Giorgio Pighi e Giuliano Barbolini, si è infatti aperta con la verifica delle condizioni di eleggibilità dei 32 consiglieri scelti dai cittadini nelle elezioni amministrative dello scorso 26 maggio. La convalida delle nomine e la surroga sono state votate all’unanimità. Questa fase della seduta è stata presieduta da Federica Venturelli in qualità di cosiddetto consigliere anziano, cioè il candidato che ha ottenuto la migliore cifra individuale. “Auguro a tutti noi – ha detto Venturelli aprendo la seduta – di adempiere al nostro mandato in modo libero, con dignità, onore e integrità e di essere all’altezza delle aspettative delle cittadine e dei cittadini modenesi”.

I 32 consiglieri sono quindi: per il Pd, Federica Venturelli, Fabio Poggi, Antonio Carpentieri, Tommaso Fasano, Alberto Cirelli, Mara Bergonzoni, Stefano Manicardi, Marco Forghieri, Diego Lenzini, Vittorio Reggiani, Ilaria Franchini, Lucia Connola, Ferdinando Tripi, Vincenza Carriero, Irene Guadagnini (primi dei non eletti: Federica di Padova, Giuseppe Longo, Alberto Bignardi); per Sinistra per Modena, Camilla Scarpa, Federico Trianni, Vincenzo Walter Stella (primi dei non eletti Corrado Cananiello e Ivan Sciapeconi); per Modena Solidale Katia Parisi (primo dei non eletti Stefano Guidetti); per i Verdi, Paola Aime (primo dei non eletti Lillo Bruno Cerami); Stefano Prampolini per le liste Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, Siamo Modena; per la Lega, Luigia Santoro, Antonio Baldini, Alberto Bosi, Giovanni Bertoldi, Barbara Moretti, Beatrice de Maio Primi dei non eletti: Alex Pedrazzi e Andrea Molinari); per Forza Italia Piergiulio Giacobazzi (prima dei non eletti Anna Maria Bonaccini); per Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, Elisa Rossini (primo dei non eletti Ferdinando Pulitanò); per il Movimento 5 Stelle, Andrea Giordani, Giovanni Silingardi ed Enrica Manenti (primo dei non eletti Davide Perna).

I consiglieri comunali hanno dieci giorni di tempo, da questa prima seduta, per dichiarare a quale gruppo intendono aderire, anche in vista della composizione delle Commissioni consiliari.

MUZZARELLI GIURA SULLA COSTITUZIONE

“Giuro di adempiere al mandato nel rispetto pieno della Costituzione Italiana e delle Leggi dello Stato”. Questa la formula con cui il sindaco Giancarlo Muzzarelli ha giurato questo pomeriggio, giovedì 13 giugno, con la mano sulla Costituzione Italiana e indossando la fascia tricolore, innanzi al Consiglio comunale appena insediatosi.

Dopo la convalida dei consiglieri eletti, la presidente dell’assemblea Federica Venturelli ha invitato tutti i consiglieri ad alzarsi in piedi per il giuramento al termine del quale consiglieri e pubblico hanno applaudito.

FABIO POGGI ELETTO PRESIDENTE

Fabio Poggi è stato eletto presidente del Consiglio comunale di Modena con il voto unanime dei consiglieri nel corso della prima seduta dell’Assemblea cittadina che si è svolta questo pomeriggio, giovedì 13 giugno. Con lo stesso voto l’assemblea ha eletto vice presidente Stefano Prampolini, entrato in Consiglio in rappresentanza delle liste le liste Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, Siamo Modena.

La candidatura a presidente di Fabio Poggi, entrato in Consiglio con la lista Pd, è stata proposta da Antonio Carpentieri, Pd, mentre quella di Stefano Prampolini a vice presidente è stata presentata da Antonio Baldini, Lega nord.

Come primo gesto da presidente del Consiglio, Poggi è andato a stringere la mano ai rappresentanti dei gruppi di minoranza sottolineando che “il Consiglio è uno, non la somma di maggioranza e minoranza, ma una comunità di persone con ruoli diversi ma con gli stessi diritti e doveri: tutti insieme, e io per primo, abbiamo il dovere di rappresentare tuta la città”. Il nuovo presidente ha quindi ricordato che sarà interlocutore anche dei componenti delle liste che non hanno ottenuto rappresentanza diretta, che ha ringraziato per l’impegno profuso, “che abbiamo il dovere di non disperdere”.

Poggi ha quindi scambiato un abbraccio con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli come segno evidente, ha detto, “del rapporto, non scontato, che si è instaurato tra noi”. Al sindaco, ha proseguito, “garantisco la massima disponibilità e la massima lealtà, e so che saranno reciproche, nella consapevolezza di ricoprire ruoli ben diversi, complementari e mai subalterni”. E ha ringraziato tutti i dipendenti comunali (“che, come noi, sono al servizio della città”), con un pensiero speciale ai due agenti della Polizia Municipale, Elena e Andrea, in questi giorni toccati da un’esperienza molto forte.

Tra i primi gesti del suo incarico, il nuovo presidente ha voluto rendere omaggio al Gonfalone della Città di Modena decorato della medaglia d’oro al Valor militare per la Resistenza, “la storia e le radici da cui partire per costruire per la nostra città un futuro che ne sia degno. Lo dico da obiettore di coscienza: quelle battaglie sono state combattute per noi e noi siamo prima di tutto i custodi e i garanti della democrazia, della libertà e della pace dei nostri cittadini”.

Concludendo il suo intervento, Poggi ha ringraziato in modo particolare la persona “che in questo periodo dovrei ancora di più sostenere e a cui per l’ennesima volta chiedo di supportare me” e, accennando all’abbigliamento non formale con cui si è presentato in aula, ha sottolineato che non sarà un presidente “in giacca e cravatta, ma in maniche di camicia, casomai arrotolate”, esortando, quindi, l’assemblea al lavoro “per Modena, per la sua storia, per il suo presente e per il suo futuro”.

Nel presentare la candidatura di Fabio Poggi, il consigliere Carpentieri ha ringraziato i consiglieri uscenti, “che hanno contribuito con grande impegno al bene di questa città, anche se da posizioni diverse”. Carpentieri ha ricordato che il presidente del Consiglio comunale rappresenta l’istituzione, garantisce il buon andamento dei lavori e il rispetto dello statuto, affermando che Poggi “rappresenta bene gli elementi essenziali voluti dallo statuto e può garantire il rispetto delle regole e l’essere sopra le parti pur essendo di una parte”.

Il consigliere Baldini ha concordato che “in un’ottica di collaborazione, la figura di Poggi per esperienza politica e qualità personali, è adatta al ruolo di presidente”. Ha quindi presentato la candidatura a vice presidente di Stefano Prampolini, ricordando la sua candidatura a sindaco e auspicando l’accoglienza della proposta “in virtù del principio di rappresentanza democratica e collaborazione istituzionale”.

SINDACO: “RIACCENDERE LA SPERANZA”

“Vincere le paure e riaccendere la speranza”. È il messaggio con il quale il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, nel corso della seduta di insediamento del Consiglio comunale, ha concluso la presentazione del documento di Indirizzi generali di governo della città, che sarà discusso e votato nel corso della prossima seduta da convocare entro 15 giorni.

Muzzarelli si è soffermato sull’analisi del voto del 26 maggio e sul risultato ottenuto in città (“una vittoria netta al primo turno che non è solo un chiaro riconoscimento del lavoro fatto in questi anni, ma anche la prova plastica che il centrosinistra unito vince”) per arrivare a concludere, dopo un’analisi delle difficoltà del Governo Lega-5Stelle e dei rischi che corre il Paese, che “l’esperienza del centrosinistra di Modena è un messaggio di valore nazionale: l’Italia ha bisogno di veder nascere in tempi brevi un’alternativa di governo credibile all’attuale maggioranza, divisa su tutto e unita soltanto dall’occupazione del potere. Ha bisogno di un centrosinistra rinnovato, unito e plurale, capace di ritornare nelle periferie sociali con parole serie e responsabili, ma chiare e forti, per vincere le paure e riaccendere la speranza”.

Il riferimento alle “periferie” ha caratterizzato anche l’analisi del voto nazionale dove, per Muzzarelli, è emersa chiaramente la ricerca di una “pluralità di sicurezze, da quella economica a quella ambientale, passando per quella sociale e, ovviamente, quella del controllo del territorio e della repressione delle attività criminose: la ricerca di una città e di una comunità tranquilla, antidoto alle tante insicurezze, è un dato di fatto – ha affermato il sindaco – che la politica deve fare proprio, soprattutto quella politica che per vocazione ha da sempre messo avanti i diritti dei più deboli, l’equità e il progresso sostenibile”.

Oltre a ripercorrere i punti principali del programma sottoscritto da Partito Democratico, Sinistra Unita per Modena, Modena Solidale, Verdi, + Europa e Volt, il sindaco Muzzarelli ha insistito sul significato del voto modenese che, oltre a indicare che Modena vuole essere protagonista in Europa, ha riconosciuto “al candidato sindaco e al rinnovato centrosinistra una visione della città ambiziosa e un programma ragionato, serio e proiettato al futuro”, consentendo di superare la soglia dei 50 mila voti, con un differenziale positivo sia rispetto al contestuale voto delle Europee (più 5.700 voti) sia rispetto alle Politiche dello scorso anno. “Ringraziamo chi ci ha dato fiducia – ha affermato Muzzarelli – ma sappiamo che non ci hanno consegnato una cambiale in bianco: dobbiamo meritarci questo credito attraverso il lavoro e dobbiamo essere consapevoli che i cittadini misureranno il nostro operato”.

Presentando la giunta già nominata e con i nove assessori presenti in aula, il sindaco ha sottolineato che il metodo di lavoro sperimentato in questi cinque anni non cambierà: “Continueremo a discutere con la massima collegialità, condividendo problemi e soluzioni possibili, senza anacronistiche divisioni tra le diverse competenze settoriali. Sono sempre più convinto che per dare risposte ad un mondo pieno di problemi complessi, servano grande umiltà e ascolto”. Per poi aggiungere di voler dare il proprio contributo al processo di ricambio della classe dirigente: “È un tema anche generazionale, ma soprattutto di qualità delle persone su cui occorre fare un grande investimento, perché sono le persone appassionate e competenti che faranno la differenza e costruiranno la Modena del futuro. Vale per la politica, tutta, ma anche per il resto della società civile. Sarò un papà intransigente e duro – ha aggiunto – le conquiste vanno meritate con tanto studio e passione”.

Dopo aver ribadito che sarà un’estate di lavoro, Muzzarelli ha affermato: “La città che vogliamo è concreta per creare lavoro, unita contro le paure e le insicurezze, giusta per aiutare chi è in difficoltà. La Modena dei prossimi anni deve essere piena di opportunità, verde, compatta, rigenerata, con una mobilità più efficiente e con i valori di equità e solidarietà sempre al centro dell’azione amministrativa”. E al Governo nazionale che si appresta a una manovra d’autunno che rischia di essere drammatica per gli italiani, il sindaco manda un messaggio: “I modenesi hanno già dato! Giù le mani dagli enti locali, dalla sanità e dalla scuola pubblica e dai servizi della pubblica amministrazione che i nostri cittadini hanno conquistato nel corso degli anni”. Saremo “in prima linea a difendere Modena e la qualità di vita della nostra città – ha spiegato Muzzarelli – saremo in campo per Modena e per l’Italia, perché è il futuro del Paese che è in discussione, è il futuro delle nuove generazioni, sulle cui spalle non possiamo scaricare altri debiti e alle quali non possiamo lasciare in eredità un territorio fragile, città in declino, un ambiente sfibrato e una società ancora più disuguale e ingiusta”.

RINNOVARE IL PATTO PER LA CRESCITA

Sono quattro i punti sui quali è articolato il programma di centrosinistra per Modena: Identità e prospettive; Sviluppo intelligente e sostenibile; Sapere, includere, creare; Autonomia e democrazia. Nel suo intervento in Consiglio comunale il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha fatto alcune sottolineature partendo da una considerazione sul fatto che Modena, città d’Europa, per merito innanzitutto dei modenesi, è una città in cammino: “Il nostro compito è accompagnare e guidare la città che vuole crescere e migliorare, orgogliosa della propria storia costellata di conquiste sociali e civili, fiera della propria tradizione di buongoverno. La nostra amata Modena non può rimanere prigioniera della conservazione e della paura. I valori che ispirano l’azione politica sono quelli di libertà, uguaglianza e solidarietà, c’è l’onda lunga dell’antifascismo e della Resistenza. Solo su questi principi – è possibile fondare un futuro di sviluppo sostenibile, di coesione e giustizia sociale, di tutela e promozione della dignità delle persone e di riconoscimento e valorizzazione dei saperi e dei meriti”.

Il primo dei punti affrontati è stato quello della legalità e delle sicurezze, sempre declinate al plurale (dalla criminalità alla tutela del territorio, fino alle ludopatie e all’accoglienza con diritti e doveri per i migranti e un vero e proprio “patto di accoglienza e lavoro”), ribadendo l’impegno del Comune su cittadella della giustizia, organici della Polizia municipale, videosorveglianza, controllo di vicinato (“non ci si difende da soli”), ma anche la richiesta al Governo di coprire le carenze di organico delle forze dell’ordine.

Rispetto al lavoro e allo sviluppo economico il sindaco ha annunciato l’intenzione di rinnovare il “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” e di continuare l’attività per creare una città amica, una città per tutti (“friendly and easy city”) grazie anche alle tecnologie digitali. E se “Modena città turistica” è già una scommessa vinta (l’aumento di turisti è ormai strutturale), per Muzzarelli “guai a fermarsi, non dobbiamo essere solo attrattivi ma anche attraenti” e puntare ancora di più sulle nostre eccellenze e sulla capacità di ospitare eventi (come il Motor Valley Fest) e appuntamenti di musica (con il volano della creatività giovanile rappresentato dal Music Hub), di sport e di spettacolo utilizzando anche strutture come il Braglia.

Il sistema culturale dovrà essere sempre più integrato, con il coinvolgimento di tutti i poli di interesse e lo sviluppo dei due progetti strategici avviati in questi anni: il Polo della creatività all’ex Amcm e Ago nel complesso Sant’Agostino-Palazzo dei Musei – ex ospedale Estense.

Tra gli obiettivi anche un piano speciale per il Centro storico e un impegno nelle infrastrutture e nelle attività sportive di 12 milioni tra investimenti e spesa corrente in cinque anni.

Ricordati gli investimenti realizzati e i principali progetti in movimento (dall’ex Amcm, al Sigonio, dalla Diagonale al Bando periferie nell’area Nord, al bosco di Vaciglio, all’ex Estense), il sindaco ha definito come priorità l’approvazione definitiva del Pums (il Piano urbano della mobilità sostenibile) e la redazione del Pug (il Piano urbanistico generale) per garantire uno sviluppo sostenibile al territorio in una strategia di contrasto agli effetti del cambiamento climatico.

Scuola, sanità e sociale sono gli architravi del sistema di welfare universale nel diritto di accesso e differenziato nelle risposte in base ai bisogni delle persone. Sull’istruzione il sindaco ha confermato l’impegno ad aumentare il bilancio di un milione di euro, il rafforzamento di Memo e il progetto di Città universitaria. Sulla sanità e il sociale, Muzzarelli ha ricordato le Case della salute, il progetto di hospice territoriale, le Case residenze anziani, le politiche attive per dare una risposta alle emergenze abitative.

“Servirà un impegno straordinario sul fronte della lotta alla povertà ed esclusione sociale”, ha aggiunto Muzzarelli sottolineando i dubbi sulle ricadute sui territori di misure nazionali come il reddito di cittadinanza che escludono gli enti locali dalla loro applicazione: “Se non integrato correttamente con le azioni di welfare locale – ha spiegato – questo strumento rischia di creare sovrapposizioni e contraddizioni. Invece alla nostra comunità serve l’esatto contrario: spendere bene le risorse pubbliche per rispondere alle tante necessità delle famiglie”.

Il sindaco ha concluso la presentazione del programma rivendicando l’autonomia degli enti locali (“un Comune deve avere la libertà e la responsabilità di fare un patto con i propri cittadini in materia di servizi erogati, e della loro copertura economica, e sull’organizzazione della macchina interna. E contestualmente servono risorse certe per gli investimenti di qualificazione urbana, così da poter superare il sistema degli oneri di urbanizzazione”) e rilanciando il tema della partecipazione, con ancora più incontri pubblici nei rioni e nelle frazioni, e con l’utilizzo degli istituti di democrazia diretta, reali e certificati, potenziati nell’ultimo anno. “Occorre anche – ha aggiunto il sindaco riprendere in mano la disciplina dei Consigli di Quartiere, voluti con forza a Modena dopo la sciagurata abolizione da Roma delle Circoscrizioni”.

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