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Botte alla moglie anche davanti ai bambini in lacrime

“Ovunque andrai ti ammazzerò….. Ti troverò e ti porterò via con una cassa da morto”. Queste le ultime minacce, dopo averla pestata, proferite alla compagna nonostante la presenza dei carabinieri di San Polo d’Enza. Si è trattato dell’ultima di una lunga serie di violenze in famiglia portate avanti da circa 3 anni (dall’inizio della convivenza) da un 35enne reggiano ora sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Provvedimento emesso dal Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Procura reggiana concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri sampolesi in ordine ai reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza privata di cui il  35enne è accusato. Inaudite e gratuite le violenze commesse ai danni della compagna 35enne nei tre anni di violenze e vessazioni subite anche alla presenza dei figlio minori che nell’ultimo brutale episodio, cui hanno assistito, sono dovuti ricorrere alle cure mediche.

Secondo le risultanze investigative l’uomo dal 2016 ha posto in essere nei confronti della compagna continue vessazioni fisiche e psicologiche anche davanti ai figli (uno di pochi mesi) lasciandosi andare ad eccessi d’ira che lo vedevano colpire la compagna con schiaffi, pugni, testate contro il muro e minacce di morte proferite in un occasione (il giorno della festa delle donne) con un coltello puntato alla donna. In più occasioni (nell’ultimo episodio anche davanti ai carabinieri) minacciava di ucciderla se fosse andata via di casa.

L’intervento dei carabinieri di San Polo d’Enza, che hanno posto fine alle angherie subite, alcuni giorni fa a seguito dell’ennesima violenta aggressione alla compagna. Strattonata, presa a pugni in faccia e alla testa (per lei prognosi di 21 giorni) perché esausta dalle continue violenze aveva trovato il coraggio di manifestare al compagno la volontà di andare via di casa con i figli. In questa circostanza ha colpito anche il bimbo che la donna teneva in braccio cagionandogli lesioni giudicate guaribili in 5 giorni.

Trenta invece i giorni di prognosi per danni psicologici causati all’altra figlia. Come poi accertato dai carabinieri di San Polo d’Enza quest’episodio è risultato essere l’ultimo di una lunga serie di violenze subite dalla donna circostanza per cui la Procura reggiana, concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri, ha chiesto ed ottenuto dal tribunale reggiano l’odierno provvedimento cautelare dell’obbligo di dimora che ieri è stato eseguito dai carabinieri. La donna con i suoi figli è andata a vivere in un altro comune.

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