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Fiorano ricorda Don Giuliano Barattini

Il suo nome, all’anagrafe, era Luciano, ma tutti lo chiamavano Giuliano. Era nato il 17 novembre 1938 a Pavullo e ordinato sacerdote il primo giugno 1961. Arriva a Spezzano nel 2001 da Montese e si trasferisce a Polinago nel 2008, dopo l’esperienza come missionario in Brasile, nel Goias.

Ricordiamo le sue parole di saluto, riportato nel giornalino del comune, quando il 6 luglio 2008 lascia la guida di Spezzano a Don Paolo Orlandi: “Ho passato sette anni in questa parrocchia. Mi è piaciuto da subito quel concentrato di tutte le regioni d’Italia: tante persone di origine così differente, radunate dalla necessità del lavoro; mi sono sembrate l’ambiente giusto dove concretizzare le due priorità che la diocesi stava assumendo in quegli anni: cioè la Parola e la Missione”.  “Nell’incontro con uomini e donne ho conosciuto e ho trovato tanti motivi per ringraziare Dio, specialmente elasticità nell’affrontare il cambiamento. Ringrazio anche tutti loro, per gli esempi di vita che ho sempre osservato con interesse. Vite spese generosamente nel lavoro e nella famiglia. Adesso mi sento obbligato a lasciare perché la mia salute non è buona e richiede qualche cura”.

Il sindaco Francesco Tosi ha espresso all’arcivescovo Mons. Erio Castellucci e al parroco Don Paolo Orlandi la partecipazione di tutta la comunità: “Ho conosciuto don Giuliano quando era parroco di Spezzano. Ebbi subito l’impressione di aver incontrato un “uomo” prima ancora di un sacerdote. Forse la sua esperienza missionaria in Brasile, una terra in cui inevitabilmente ti incontri e ti scontri con le contraddizioni del mondo e con i quesiti e le risposte del Vangelo, aveva enfatizzato in lui una già naturale indole di grande umanità, aperta alla Umanità, nella sua grandezza e nella sua debolezza. Credo di poter dire che divenne subito per me un amico, di cui ricambiai volentieri l’amicizia. Tempo fa, ad un mio coetaneo che divenne sacerdote dissi che il mio augurio era di essere prima di tutto un buon cristiano e poi un bravo sacerdote. Quando incontrai don Giuliano mi tornò alla mente quell’augurio. Lo ringrazio per l’esempio di essenzialità e di attenzione ai poveri che mi ha trasmesso e, in quanto sindaco, Lo ringrazio per il servizio che ha svolto nel nostro paese.

 

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