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Cantieri Meticci parteciperà alla celebrazione delle feste patronali con un laboratorio e uno spettacolo

Il progetto ​Bologna Portici Aperti​ fu concepito davanti al Hub Mattei nei giorni della chiusura, quando Bologna ebbe come uno shock, a cui però seguì una attivazione, una connessione tra i soggetti più diversi per cercare di trovare una sistemazione degna per chi, tra gli ospiti del Mattei, avesse preferito non essere trasferito in Sicilia. Da questa prima scossa, da questa prima connessione nacque l’idea di continuare con ​iniziative culturali ed artistiche che aiutassero il formarsi di una rete in grado di fare esprimere alla città di Bologna un’accoglienza diversa.

Cantieri Meticci ne discusse subito con l’Arcivescovo Zuppi e con l’Associazione delle Famiglie Accoglienti e da questo primo nucleo l’idea è stata poi sposata da Arci Bologna, ​Avvocato di Strada Onlus, Mambo, Mercato Ritrovato ​ , da alcuni professori universitari come Federico Condello e Federica Zanetti, da scrittori come Eraldo Affinati ma anche da ​Kilowatt, Le Serre Dei Giardini Margherita, Montagnola Bologna, Binario69, Graf San Donato, Teatrino a due Pollici, CampiAperti – Associazione per la Sovranità Alimentare, Circolo La Fattoria, Cassero LGBTI center, DAMSLab / La Soffitta – Università di Bologna Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Baumhaus, Biblioteca Casa di Khaoula, Circolo Arci Brecht, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Fondazione Innovazione Urbana, Fondazione Unipolis, I Mirasoli, Fattoria Urbana.

Ne sono nati oltre ​20 laboratori comunitari ​nelle strade, nei parchi, nelle piazze, in alcune sedi dei nostri compagni di percorso, in cui si sono messe ​al centro dello spazio grandi reti da pescatori, poi ci si è seduti in cerchio, e tutti insieme abbiamo iniziato ad intrecciare stoffe​, ​a fare nodi, a trasformare le reti in mappe collettive mentre, nel frattempo, ci scambiavamo anche pensieri, testimonianze, canti e scritture​. Le reti che ne sono nate equivalgono a grandi mappe sia geografiche e che di visioni diverse ma scaturite da temi quali: ​Africa divorata ​ ; ​Mediterraneo: ponte o sbarramento?; La nave che salva; L’arte della cura; Fortezza Europa; Vite sospese, diritti sospesi; Bologna città che accoglie.
Tali reti cucite collettivamente ora sono diventate la ​scenografia​ dello​ spettacolo Portici Aperti in cui attraverso il mito di Iside vogliamo ragionare di una tensione verso la cura dell’Altro che nelle nostre pratiche quotidiane vediamo incarnate sopratutto da giovani donne.

Il 4 ottobre, a partire dalle 11.00 tali reti saranno srotolate in piazza Maggiore​, insieme con un’​ultima grande rete di stoffe che disegna la mappa di Bologna, per essere decorata​ durante tutta la giornata, da chiunque vorrà sedersi e intessere un po’ di sé, dei suoi pensieri e dei suoi racconti nel fitto intreccio di tessuto, nodi, poesie e testimonianze – guidato dagli attori di Cantieri Meticci. Questo grande laboratorio di piazza condurrà allo ​spettacolo finale delle 19.00​, in cui le voci e i corpi degli attori di Cantieri Meticci si mescoleranno alle reti per ricordare e celebrare il cuore accogliente della città.

Bologna Portici Aperti​ è un progetto del collettivo teatrale e artistico bolognese ​Cantieri Meticci​, che valorizza la potenza rituale del ​teatro come strumento per favorire il formarsi di una comunità​ che si riconosce nella narrazione di una Bologna che può e vuole fare la differenza nell’approntare modelli di accoglienza. Bologna Portici Aperti ​prelude ad una serie di iniziative al contempo culturali e politiche che attraverseranno tutto l’anno prossimo e che mirano ad utilizzare la bellezza e la potenza emotiva dell’arte per rafforzare la rete di persone e istituzioni già sensibili ai temi dell’accoglienza, ma anche per mettere a punto nuove forme di informazione e di partecipazione.

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