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Al Manfredini avviato l’intervento di rimozione dei ristagni d’acqua nell’area circostante

La proprietà del Centro direzionale Manfredini ha avviato nei giorni scorsi l’intervento di rimozione dei ristagni d’acqua nell’area circostante l’edificio dopo che, accertato che i lavori non erano ancora iniziati, giovedì 3 ottobre il Comune di Modena ha emesso un’ordinanza contingibile e urgente che dava 10 giorni di tempo per adottare tutti gli altri interventi necessari alla completa sicurezza dell’area.

Lo ha confermato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 10 ottobre rispondendo all’interrogazione della consigliera Federica Venturelli sull’edificio che si trova all’angolo tra le vie Corassori, Formigina, Monsignor Della Valle. La consigliera ha ricordato che il Centro direzionale, di proprietà della società Numeria srg di Treviso, è inutilizzato e in stato di abbandono da anni e con le abbondanti piogge di maggio attorno al complesso si sono venuti a creare grossi ristagni d’acqua. Ha quindi chiesto aggiornamenti sulla bonifica dello stabile da parte della proprietà e sui possibili nuovi scenari di funzionalità e utilizzo futuri.

Vandelli ha sottolineato che il provvedimento comunale, firmato dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, arriva dopo mesi di diffide, sopralluoghi e sollecitazioni, dopo esposti e richieste d’intervento dei residenti, allo scopo di “porre in essere ogni adeguato intervento volto ad evitare fenomeni di degrado urbano, occupazioni abusive e situazioni di pericolo per l’ordine pubblico e l’integrità fisica della popolazione”.

L’assessora ha poi sottolineato come, attraverso la delibera di modifica dei contributi di costruzione e degli oneri di urbanizzazione per favorire la riqualificazione e la rigenerazione, siano state “create delle opportunità per rendere più conveniente il recupero del complesso. Fino a oggi – ha affermato – ad esempio, chi ha progettato la demolizione del direzionale Manfredini, con relativa ricostruzione, ha messo in conto di spendere circa un milione di euro solo per gli oneri di urbanizzazione. Con la nuova delibera, inserendo la definizione di sostituzione edilizia, in questo caso senza aumento di carico urbanistico (oggi sono uffici), la cifra scende a circa 150 mila e, anche a considerare un eventuale aumento di carico, l’importo si attesta a non più di 300 mila euro”. L’assessora ha inoltre spiegato che “il Comune sosterrà attivamente eventuali progetti che emergeranno per i quali potranno essere previste ulteriori misure di sostegno. In quel complesso – ha aggiunto – e più in generale nell’area, stante il contesto e le infrastrutture presenti, come la presenza di più linee del trasporto pubblico, la prossimità a poli scolastici e il collegamento alla tangenziale, vedrei bene la realizzazione di un polo di servizi, dal benessere sanitario a residenze per anziani ad attività legate al produttivo. La realizzazione della diagonale e delle dorsali potranno infatti realizzare una connessione coerente con la città sostenibile che vogliamo definire col Piano urbanistico generale. Siamo aperti a proposte da parte della proprietà e rimaniamo a disposizione per valutare ogni progetto di rigenerazione che colga le opportunità e i punti di forza di questo contesto urbano e lo valorizzi”.

Nel frattempo, l’ordinanza del Comune richiede oltre alla rimozione di tutti i ristagni d’acqua attualmente presenti, di adottare specifiche e permanenti misure di contenimento volte ad evitare, in futuro, ulteriore ristagno di acque, di provvedere alla pulizia, disinfestazione e sfalcio dell’area, di assicurare interventi adeguati ad evitare intrusioni moleste, bivacchi, atti vandalici, accumulo di rifiuti e/o comunque fenomeni tali da determinare degrado urbano, occupazioni abusive, nonché situazioni di pericolo per l’ordine pubblico, l’integrità fisica della popolazione e la sicurezza urbana realizzando interventi idonei ad evitare accessi non autorizzati dalla proprietà.

L’assessora ha infine ricordato che nel quartiere è stata effettuata attività di controllo da parte della Polizia municipale (84 specifici servizi mirati al presidio dell’area e otto sopralluoghi con altrettante segnalazioni per la presenza di frequentatori abusivi).

La consigliera nella replica si è detta “soddisfatta della risposta”. Per Venturelli “è un bene che il Comune abbia fatto ordinanza e che la proprietà abbia avviato l’intervento di bonifica. Sono state diverse le segnalazioni dei cittadini – ha aggiunto la consigliera – e concordo che l’intervento debba essere non una tantum ma permanente. È vero che l’immobile è di proprietà privata ma rappresenta un patrimonio per i cittadini modenesi e il recupero può diventare un’opportunità per la città”.

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