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La parità di genere al centro degli Stati generali Anci, oggi a Bologna

“La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace. Il pieno riconoscimento del ruolo delle donne nella società, nelle istituzioni, nel mondo del lavoro costituisce il parametro per misurare la maturità di una democrazia e la qualità del grado di sviluppo, sociale ed economico, di un Paese”. Così l’assessora regionale alle Pari opportunità, Emma Petitti, intervenuta questa mattina alla terza edizione degli Stati generali delle amministratrici, che si è svolta a Bologna nella Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio. Un momento di confronto promosso da Anci Nazionale, che ha visto anche la partecipazione della ministra alle Pari opportunità, Elena Bonetti, per la firma di un nuovo protocollo d’intesa con Anci per promuovere e diffondere azioni di contrasto alla violenza contro donne e minori nei comuni italiani.

“Purtroppo, nella quotidianità gran parte del potenziale femminile rimane ancora incompiuto a causa delle ampie disuguaglianze tra donne e uomini sia in Italia che in Europa. Molto c’è da fare anche nel nostro Paese”, ha aggiunto l’assessora Petitti.

Infatti, le ricerche condotte dall’Eige (l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere) citato nell’incontro, stimano che gli eventuali miglioramenti nell’ambito dell’uguaglianza di genere nell’Ue potrebbero generare fino a 10,5 milioni di posti di lavoro in più entro il 2050.

“Il problema della partecipazione delle donne all’economia – ha aggiunto l’assessora- è sia una questione etica e di giustizia sociale che di efficienza economica complessiva di un sistema. Dobbiamo fare investimenti continuativi sulla parità per cambiare rotta e contrastare i tanti pregiudizi ancora oggi sedimentati nella nostra mentalità. Questa è un grande sfida che riguarda tutti noi, non solo le donne. È l’intero Paese che deve progredire in modo sistemico e armonico, ed è quindi molto importante la giornata promossa oggi dall’Anci nazionale per condividere le priorità dei temi ritenuti strategici, partendo dalle buone pratiche dei Comuni, per individuare i bisogni e le politiche locali, regionali e nazionali, le azioni e gli ambiti d’intervento su cui concentrare coerentemente gli sforzi. Investire sulle politiche pubbliche, welfare, sanità e formazione è fondamentale ed è anche grazie a questo che oggi l’Emilia-Romagna è ai vertici nazionali per occupazione femminile, con una percentuale del 63,7%”.

Per l’assessore regionale Petitti i risultati raggiunti in Emilia-Romagna, sono “il punto di arrivo delle nostre politiche. Cito in tal senso alcuni strumenti, come la ‘Legge quadro per la parità e contro la discriminazione di genere’, il Patto per il lavoro, la promozione e valorizzazione della responsabilità sociale d’impresa, i bandi per la promozione delle pari opportunità e il contrasto alla violenza contro le donne, il Piano regionale contro la violenza di genere, il Bilancio di genere della Regione, le politiche per la conciliazione di tempi di vita e lavoro, l’introduzione dello smart working. Favorire l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro e percorsi di carriera paritari sarà anche in futuro al centro della nostra agenda per cambiare lo stato delle cose e costruire una società più equa. Una sfida da vincere insieme”.

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