Rete Imprese ha presentato le proposte per i bilanci preventivi dei Comuni modenesi



    «Siamo pronti a contribuire alla stesura di bilanci utili ad alimentare le prospettive di benessere e di crescita economica sostenibile dei nostri territori, nell’auspicio si apra una nuova stagione fondata su confronti di merito, pronunciamenti e risposte chiare ai problemi che presentiamo». Questa la premessa con cui Rete Imprese – aggregazione tra Confcommercio, Lapam, Cna e Confesercenti – ha presentato questa mattina le proposte e richieste ai Comuni in vista delle discussioni sui bilanci 2020. Cinque i temi toccati dal documento messo a punto: fisco e burocrazia; appalti; riqualificazione e rete distributiva; turismo; legalità.

    TASSE PIU’ EQUE E MENO BUROCRAZIA

    «Senza dimenticare che la tassazione locale incide per oltre il 20% – puntualizza Rete – è necessario che sull’IMU, in attesa di conoscere l’esito dell’introduzione della local tax, siano almeno congelate le aliquote e si escluda dalla sua applicazione gli immobili strumentali all’attività d’impresa». «In tema di tassazione dei rifiuti, poi – dichiarano Confesercenti, Cna, Lapam, Confcommercio – , come è accaduto in alcuni Comuni, va accelerato il percorso di riequilibrio nella suddivisione del carico tributario tra utenze domestiche e utenze non domestiche e di esclusione delle aree destinate alla produzione di rifiuti speciali dal calcolo della TARI, ma va anche posta molta attenzione, nell’adozione della tariffa puntuale, su alcune categorie, come quelle che producono assimilati». «Sulla semplificazione, rimasta da anni al palo – incalza Rete – vanno fatti passi in avanti, anche attraverso la costituzione di commissioni ad hoc, nell’ottica di omogeneizzare su scala provinciale i regolamenti in materia urbanistica, edilizia, tributaria, ambientale, di accesso ai servizi: parliamo di un obiettivo a costo zero».

    APPALTI A MISURA DI MICRO PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL TERRITORIO

    «»Il Nuovo Codice degli Appalti – dichiarano le Associazioni – che permette di usare l’affidamento diretto per lavori da 40.000 sino a 150mila euro, è uno strumento utilissimo per coinvolgere nei cantieri pubblici imprese locali: la nostra richiesta è di utilizzare al massimo questa possibilità». «Nel complesso – prosegue la nota di Rete – va agevolato l’accesso delle imprese modenesi agli appalti e vanno inoltre utilizzare le risorse stanziate dalla scorsa manovra per la messa in sicurezza dei territori».

    REGIA UNICA E RISORSE PER IL TURISMO

    «Riconoscendo l’ottimo lavoro fatto da Expo in avanti perché l’economia del turismo potesse crescere – dichiara Rete – è il momento di fare un salto di qualità sul fronte organizzativo e per questo chiediamo che Modena, analogamente a quanto avvenuto a Bologna, si doti, partendo dalla significativa esperienza di Modenatur, di una DMO: una struttura organizzata provinciale, un’unica regia, su cui fare confluire le risorse pubbliche e private, per attivare la promo commercializzazione del territorio e dei suoi prodotti turistici». «L’auspicio – incalzano le quattro Associazioni – è, in particolare, che, dando finalmente gambe al progetto Mailander, dalla collaborazione tra Comune, CCIAA, Fondazione CRMO possa costituirsi un fondo economico idoneo al sostegno al “Progetto Turismo di Modena».

    PICCOLE ATTIVITA’ ASSET DI SVILUPPO URBANO

    «La nuova fare di sviluppo urbano incentrato anche sulla “rigenerazione urbana”, – afferma Rete – deve vedere, da un lato, strumenti urbanistici locali con azioni/misure agevolate per incentivare/sostenere i progetti che i privati potrebbero mettere in campo; dall’altro la messa al centro, nei progetti di riqualificazione urbana ed edilizia, del piccolo commercio e dell’artigianato come elemento di qualità urbana». «Per questo – rilancia Rete – e anche al fine di creare un nuovo possibile equilibrio nella rete distributiva, vanno previste tassazioni agevolate per botteghe che aprono in zone più difficili delle realtà urbane, vanno istituiti “fondi” ad hoc alimentati da quote degli oneri di urbanizzazione/costruzione derivanti da interventi insediativi/commerciali di medio/grandi dimensioni in atto, va stoppato ogni ulteriore progetto di medie e grandi strutture di vendita oltre che di distributori della GDO».

    LOTTA A CRIMINALITÀ E AD ABUSIVISMO

    «Su sicurezza e legalità – puntualizzano all’unisono i quattro Presidenti – siamo consapevoli di quanti sforzi mettano quotidianamente in campo le Forze dell’Ordine, i cui organici vanno però adeguati alle sempre più pressanti sfide di micro e macro criminalità». «Va poi ulteriormente potenziato il Fondo Sicurezza della Camera di Commercio prevedendo di allargarlo al tema della sicurezza informatica, e incentivato il “controllo di vicinato” nelle zone residenziali e nelle aree artigianali; ma – conclude Rete – serve soprattutto certezza della pena, senza la quale rischiano puntualmente di venire limitate od addirittura vanificate le tante e positive attività delle Forze dell’Ordine».