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Policlinico di S.Orsola, anno record per i trapianti di rene

È un 50 enne, residente fuori regione il cento-diciassettesimo paziente che ha ricevuto un rene nuovo lo scorso giovedì al Policlinico di S. Orsola. Operazione con cui è stato ampiamente superato il record storico dell’Ospedale che era di 109 trapianti eseguiti nel 2015. Secondo le proiezioni si chiuderà il 2019 con oltre 120 trapianti, un più 23% rispetto allo scorso anno, confermando così Bologna come uno dei tre centri più performanti della penisola assieme a Torino e Padova.

Buoni anche i risultati relativi al trapianto da vivente, un dato che con oltre il 20% sul totale dei trapianti di rene eseguiti supera abbondantemente la media nazionale che è del 15%.

Il trapianto da donatore vivente, infatti, rappresenta la soluzione migliore possibile in quanto i pazienti possono ricevere il trapianto senza dovere aspettare il donatore compatibile ed eseguire il trapianto in modo programmato. Inoltre l’organo funzionerà mediamente meglio e più a lungo rispetto a quello trapiantato da donatore deceduto. Un risultato importante dovuto anche alla capacità dell’equipe di Nefrologia di preservare la salute del donatore al 100% incoraggiando così questo tipo di donazione. A Bologna non è mai accaduto che un donatore abbia poi perso la funzione renale.

Bologna, inoltre, si conferma centro di eccellenza sia nel confronto con i migliori centri italiani che con quelli europei e americani anche per i risultati in termini qualitativi, ovvero l’organo trapiantato mantiene una buona funzionalità in oltre il 98% dei casi ad 1 anno e nel 95% dei casi a cinque anni.

I risultati di questo anno di attività di trapianto di rene sono stati presentati in conferenza stampa da: Chiara Gibertoni, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, Gaetano La Manna, direttore dell’Unità operativa Nefrologia, Dialisi e Trapianto e Matteo Ravaioli responsabile fase chirurgica del trapianto di rene.

Traguardi rilevanti raggiunti con lavoro in rete, tecnologia e ricerca. Il CRT (Centro Regionale Trapianti) grazie ai suoi collegamenti con tutto il territorio regionale garantisce il reperimento degli organi; una equipe chirurgica all’avanguardia e tecnologicamente avanzata offre il meglio per l’intervento. L’equipe della Chirurgia dei Trapianti del Policlinico di S. Orsola, oltre alla abilità nel fare trapianti fornisce una sua specifica expertise per lo sviluppo di sofisticate apparecchiature per la perfusione degli organi che ne riducano la sofferenza durante la fase di conservazione pre-trapianto; infine la Nefrologia del Policlinico è in grado di garantire al paziente nefropatico le cure più innovative nel periodo precedente e successivo al trapianto svolgendo anche una costante attività di ricerca per aumentare le possibilità di compatibilità tra donatori e riceventi. A Bologna, così come in pochi altri centri Italiani, infatti, i trapianti da donatore vivente possono essere eseguiti anche quando il gruppo sanguigno delle due persone è diverso con le stesse aspettative di riuscita del trapianto standard. L’incompatibilità infine può essere superata anche quando questa è causata da presenza di anticorpi. In questo modo, anche attraverso nuove forme organizzative proposte dal Centro Nazionale Trapianti ed operative a Bologna, aumenta la possibilità di raggiungere il risultato del trapianto anche quando questo presenta rilevanti ostacoli, un tempo insormontabili.

I farmaci, innovazione e ricerca

Perchè un trapianto abbia successo i pazienti trapiantati devono assumere dei farmaci chiamati immunosoppressori che evitano il rigetto dell’organo. Le terapie oggi disponibili sono ampie ed è quindi possibile personalizzarle per ogni singolo paziente cercando di ridurre al minimo gli effetti collaterali di questi farmaci. La personalizzazione è garantita dall’ampia disponibilità dei farmaci che le nuove tecnologie hanno messo a disposizione, oggi tutti fruibili a Bologna, e dalla possibilità di eseguire test sofisticati utili per calibrare il grado di immunosoppressione di ogni singolo paziente. Al policlinico di S. Orsola inoltre sono attivi diversi protocolli di ricerca per ottenere farmaci sempre più efficaci nel favorire la tolleranza dell’organo trapiantato facendo sì che il paziente qui possa disporre di tutte le terapie più innovative del panorama internazionale

La storia del trapianto di rene a Bologna

Il campo del trapianto di rene è relativamente giovane nella storia della medicina, infatti il primo trapianto renale nel mondo è stato eseguito nel 1954 a Boston tra due fratelli gemelli.

A Bologna l’attività di trapianto inizia pochi anni dopo, esattamente nel 1964 infatti viene eseguito il primo trapianto di rene al Policlinico di S.Orsola, secondo in Italia di soli pochi giorni ad un altro trapianto eseguito a Roma.

Da allora a Bologna sono stati eseguiti oltre 3000 trapianti e durante il 2019 è stato raggiunto ad oggi il numero record di 117 trapianti renali eseguiti in un solo anno.

Il donatore per il trapianto da vivente

Il trapianto da donatore vivente rappresenta la soluzione migliore possibile e perchè ciò avvenga è indispensabile garantire la salute del donatore.  Il donatore viene infatti sottoposto ad approfonditi esami. Esami che, ovviamente, vengono eseguiti in modo gratuito con il sistema sanitario grazie ad una specifica esenzione del ticket che gli rimarrà anche dopo l’intervento per tutta la vita. Infatti anche dopo la donazione, il donatore rimane sotto controllo, eseguendo periodicamente esami e visite nefrologiche in uno specifico ambulatorio a loro dedicato.

La vita della persona che ha donato, senza un rene, prosegue poi regolarmente, senza nessuna limitazione né lavorativa né di stili di vita e senza limitazioni per l’attività sportiva. Già dopo 3-4 giorni dopo l’operazione il donatore viene dimesso dall’ospedale e dopo poco tempo ritorna ad una vita assolutamente uguale a quella precedente l’intervento.

Gli attori

Al Programma del trapianto di Rene del Policlinico di S. Orsola collabora un pool di chirurghi dei trapianti con un programma dedicato diretto dal Prof Matteo Ravaioli, un nucleo di anestesisti anch’essi afferenti ad un programma specifico diretto dal dr Siniscalchi e l’equipe nefrologica con la dr.ssa Giorgia Comai, responsabile della Terapia Intensiva nefrologica, e dalla dr.ssa C.Raimondi responsabile della Lista d’attesa per trapianto renale, il tutto coordinato dal prof Gaetano La Manna direttore del programma trapianti di rene di Bologna.

 

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